8247 Niki Vendola a Bruxelles

20101006 19:54:00 redazione-IT

Nella capitale dell’Europa si sta svolgendo l’ottava edizione degli open days, la settimana europea dedicata alle regioni e alle città e Nichi Vendola giunge per ricoprire l’incarico di coordinatore politico della sezione cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile della Piattaforma di monitoraggio EU 2020.
“Il PD è un partito vecchio. – inizia subito forte Vendola nel suo intervento serale presso la Fabbrica di Nichi a Bruxelles – Il centrosinistra ha paura di mettersi in discussione perché è una sottoforma di coalizioni e conservatorismo. Non dico peste e corna del PD perché è tutto il centrosinistra a essere inadeguato. Si dovrebbe mettere tutto in discussione”.
– (foto di Lucia Russo)

Sono molti i giovani tra i 20 e i 35 anni giunti ad ascoltare il governatore della Regione Puglia. I residenti all’estero sono qui per ascoltare un politico italiano parlare di temi che spesso vengono tralasciati: investimento in energie rinnovabili, innovazione digitale, i ricercatori bistrattati, i lavoratori che scioperano, i giovani che emigrano, il ruolo fondamentale delle donne nella nostra società.

Vendola sostiene il valore di Internet ritenendolo un’occasione per la democratizzazgione della società. Da sottolineare proprio ora che Internet in Italia viene messo sotto processo. (qui sul Sole)
“I prigionieri del digital divide aumentano e stiamo andando verso quote inaccettabili di analfabetismo. L’Italia è un Paese che investe pochissimo in innovazione, dovrebbe investire nella solarizzazione per esempio e l’Europa dovrebbe essere di sostegno”.
Uno dei temi caldi qui a Bruxelles è la migrazione, alla luce della recente notizia che gli accordi Italia – Libia, sui respingimenti dei migranti, si allargherebbero anche all’Europa, come ricorda il moderatore dell’incontro Alberto D’Argenzio, giornalista di base a Bruxelles. Amnesty International ha condannato fortemente questa idea. (qui sul sole)
“A Gheddafi viene assegnato il lavoro sporco, che è far sparire i migranti, che li porta dove non possono essere salvati. (qui un servizio di Fabrizio Gatti dell’Espresso che documenta come e dove vengono allontanati i migranti). http://www.youtube.com/watch?v=a5N-sO6vkNI
Parlare di diritti sociali e diritti umani deve essere parlare non del destino di un Paese, ma di un continente, dell’Europa. Non ci possiamo permettere di vivere in un continente in cui c’è un presidente come Sarkozy che dà la caccia agli zingari in quella che è stata la patria dei Lumi. Non ci possiamo permettere ronde anti-immigrati e fascisti di ogni tipo in quello che è stato il Continente della Rivoluzione francese.
Nell’Europa centrale, 50 anni fa, sono stati eliminati 250mila zingari , fatti entrare nei lager senza essere neanche registrati. Stiamo parlando non di un angolo dell’Europa, ma della Mitteleuropa, della creativa Berlino. L’uomo lo ha già fatto ad Auschwitz

.

Il razzismo crescente c’era per i marocchini, poi per i neri, poi gli albanesi, ora gli zingari. Questi pericolosi stranieri con percentuali di criminalità alta all’estero. In questa classifica ci stanno benissimo anche gli italiani con le loro malefatte compiute nei loro vagabondaggi in giro per il mondo”.
Il giovane politico di Terlizzi con l’orecchino (52 anni in Italia è gioventù politica allo stato adolescenziale) ha il chiaro obiettivo di candidarsi a premier alle prossime elezioni. Lo testimonia anche il suo presenzialismo sui media italiani che è in crescendo.
“La lotta contro la precarietà è la lotta generale per un altro modello sociale. Se perdiamo qualunque saldatura con la storia dei lavoratori del ‘900 non possiamo andare lontano. Se la lotta contro la precarietà sarà portata avanti si potrà arrivare alla vittoria.
Si affrontano altri temi, come quello dei ricercatori, una delle categorie più bistrattate nel Belpaese e la domanda è sempre quella forte: come facciamo a trovare lavoro e tornare in Italia?
Nichi è realista: “Non ho la bacchetta magica. Il primo elemento concreto è capire che agitarsi inconcludentemente per soddisfare il nostro narcisismo non porta a nulla. Cosa sta portando in basso l’Italia? L’ignoranza che deriva da una televisione povera che diffonde sottocultura? Bene, la soluzione è spegnere la TV. La libertà va coltivata con i diritti, con la disseminazione di conoscenze.
Il problema è il precariato? Bene, si deve abolire la Legge 30 (nota come Legge Biagi).
Dobbiamo perdere la sindrome di Zelig, cioè di diventare come il nostro interlocutore nel momento in cui ci confrontiamo. Woody Allen, nel suo film, se parlava con un ebreo vedeva crescersi le basette, se aveva di fronte a sé una donna incinta gli cresceva la pancia”.
È la quarta volta che Nichi Vendola viene qui nel giro di 2 anni.
“Io sono giunto qui come coordinatore politico della sezione cambiamenti climatici e sviluppo sostenibile della Piattaforma di monitoraggio EU 2020. L’Europa si pone l’obiettivo di diminuire entro il 2020 la soglia di povertà, ma l’Italia si avvia verso i 12 milioni di poveri, l’Europa verso gli 80 milioni e sappiamo già che nel 2020 saranno oltre i 100 milioni.
Ma dov’è l’Europa? Quando sono in Puglia e voglio parlare con la Commissione europea non so a chi rivolgermi: dove sono gli interlocutori, i tecnici?

 

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