Egregio presidente Mattarella, ho ascoltato il suo discorso in televisione e ne ho apprezzato in larga parte i contenuti. Per questa larga parte la ringrazio. Ma non altrettanto posso dire per il passaggio che riguarda la guerra in corso contro la popolazione di Gaza e di Cisgiordania.
Lei ha usato parole nette nella prima parte di quel passaggio, condannando senza risparmiare gli aggettivi “l’orribile ferocia terroristica del 7 ottobre scorso di Hamas contro centinaia di inermi bambini, donne, uomini, anziani d’Israele. Ignobile oltre ogni termine, nella sua disumanità”. Poi, ha improvvisamente virato su un registro notarile, quasi asettico, senza aggettivi, quando ha citato “la reazione del governo israeliano, con un’azione militare che provoca anche migliaia di vittime civili e costringe, a Gaza, moltitudini di persone ad abbandonare le proprie case, respinti da tutti”.
Le migliaia di vittime civili a Gaza non sono “inermi bambini, donne, uomini, anziani”? Non patiscono anche loro, soprattutto loro, una “orribile ferocia terroristica, ignobile oltre ogni termine nella sua disumanità”? E il dramma delle moltitudini di persone costrette ad abbandonare le loro case è responsabilità di quei non meglio identificati “tutti” che le respingono? Tutti chi?
Eppure, le parole nette esistono anche per descrivere e commentare ciò che fa Israele. Non c’è bisogno di inventarne di nuove, basta riprendere quelle che usano da molte settimane tutte (TUTTE) le organizzazioni umanitarie, sanitarie, assistenziali. Magari anche quelle pronunciate a stragrande maggioranza dalla assemblea dell’Onu per richiedere un cessate il fuoco.
Più coraggio. signor presidente. Auguri di buon anno.
(Stefano Morselli su Facebook)
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