COVID-19: Da Wuhan aiuti medici cinesi in Australia e da Australia aiuti a nazioni del Pacifico. Creata App per supercomputer in rete.

Coronavirus: aereo da Wuhan porta aiuti medici in Australia

(ANSA) – SYDNEY, 9 APR – Un volo cargo da Wuhan è atterrato mercoledì sera sotto un velo di segretezza a Sydney, con a bordo 90 tonnellate di forniture mediche per combattere il coronavirus, tra cui equipaggiamento protettivo personale e respiratori, appena un giorno dopo che la città cinese aveva riaperto i suoi confini ai viaggi in uscita. Il Boeing 747 del vettore cinese Suparna Airlines, è il primo da Wuhan ad atterrare da fine gennaio nel maggiore aeroporto australiano.

L’arrivo del volo ha suscitato preoccupazioni di quarantena, date le speciali esenzioni concesse per l’occasione allo stretto regime di controllo del coronavirus riguardo agli equipaggi aerei. “Voli come questo sono cruciali per assicurare l’approvvigionamento di beni di importanza critica” ha detto alla radio Abc un portavoce del Dipartimento degli Interni. “Gli addetti allo scarico delle merci seguono i più stretti protocolli di igiene e di controllo da infezioni, in linea con le raccomandazioni delle autorità sanitarie”, ha assicurato.

(ANSA)

 

 

Coronavirus: aiuti da Australia,N.Zelanda a nazioni Pacifico

(ANSA) SYDNEY, 9 APR – Le 18 nazioni del Pacific Island Forum, cui appartengono gli stati-arcipelago della regione oltre ad Australia e Nuova Zelanda, hanno attivato le disposizioni del patto regionale di sicurezza per affrontare la crisi del coronavirus “come una famiglia estesa”: la decisione comporta l’impegno ad aiuti sostanziali da parte dei due ‘fratelli maggiori’ dell’organizzazione intergovernativa fondata nel 1971.

La ministra degli Esteri australiana Marise Payne si è unita ieri alle controparti del Forum in una teleconferenza che ha deciso di velocizzare una risposta umanitaria nel quadro della Biketawa Declaration on Regional Security. Questa sancisce il ruolo chiave di Australia e Nuova Zelanda nel dare sostegno alle isole-Stato povere di risorse nell’affrontare crisi sanitarie ed economiche.

“Questo include assistenza medica, facilitazioni di sdoganamento di forniture mediche e di permessi diplomatici per voli charter e navi commerciali”, dichiara in un comunicato il presidente di turno del Forum, il ministro degli Esteri di Tuvalu, Simon Kofe. “La Biketawa Declaration stabilisce che in tempi di crisi ogni azione deve essere intrapresa in base al fatto che tutti i membri del Forum sono parte della famiglia estesa delle isole del Pacifico”, ha aggiunto.(ANSA).

 

 

Coronavirus: smartphone che ‘dorme’ lavora per la ricerca. Da Fondazione Vodafone una app che dona potenza di calcolo

(ANSA) – MILANO, 9 APR – Fondazione Vodafone e Imperial College di Londra lanciano un nuovo progetto in sostegno alla ricerca sulla Covid 19. DreamLab è un app sviluppata da Fondazione Vodafone Australia che mette a disposizione la potenza di calcolo degli smartphone mentre ‘dormono’ in carica e in Italia, da maggio 2019 è già stata applicata al progetto “Genoma in 3D”, condotto con il sostegno di AIRC presso IFOM.

Il progetto “Coronavirus” è ora disponibile per il download, oltre che in Italia, in Australia, Nuova Zelanda, Spagna, Romania e Regno Unito, a cui si uniranno altri paesi nelle prossime settimane.

L’utente potrà scegliere quanti dati di rete mobile o Wi-Fi donare alla ricerca. Per i clienti Vodafone, l’utilizzo non comporta il consumo del traffico dati, spiega una nota. Il progetto combina algoritmi di intelligenza artificiale e la potenza di calcolo degli smartphone per accelerare la scoperta di nuovi componenti anti-virali nei farmaci esistenti e per aiutare l’identificazione di molecole anti-virali negli alimenti, velocizzando l’accesso a farmaci efficaci e consentendo in futuro cure personalizzate contro questa malattia infettiva. Creando una rete di smartphone, DreamLab “aziona” un super computer virtuale in grado di elaborare miliardi di calcoli, senza raccogliere o rivelare dati sulla posizione degli utenti. Sfruttando unicamente la potenza di calcolo, infatti, nessun dato personale viene elaborato o scaricato dal dispositivo dell’utente.

(ANSA).

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