COVID-19: Gran Bretagna, Proposta per un’Azione di Comunità Solidale per tutti gli Italiani all’estero da parte della Farnesina

Proposta per un’Azione di Comunità Solidale per tutti gli Italiani all’estero da parte della Farnesina

C’è un italiano, giovanissimo, morto a Londra per sospetto coronavirus. E il suo caso è sempre più misterioso. Luca Di Nicola aveva 19 anni ed era originario di Nereto, in provincia di Teramo. Da qualche anno viveva a Enfield Town, periferia nord di Londra, insieme alla madre Clarissa e al compagno di quest’ultima, Vincenzo. Faceva l’aiuto-cuoco.

C’è qualcosa di più invisibile anche di un virus: la solitudine e l’isolamento che si possono sentire in un paese sei uno straniero o peggio un untore. Bisogna infatti orientarsi in una situazione legislativa che in tempi di emergenza è confusa e in evoluzione, non aiutata dalle comunicazioni non sempre uniformi dei media.

L’emergenza Coronavirus sta mettendo a dura prova anche e soprattutto lo stato psicologico degli italiani all’estero, che spesso non conoscono bene la lingua del Paese dove si trovano, non hanno una rete familiare vicino e la lontananza peggiora lo stato d’animo aumentando la paura del se ci sarà più un futuro insieme.

Dal sito della Farnesina: “il rientro è un’urgenza assoluta. È quindi, per esempio, consentito il rientro dei cittadini italiani o degli stranieri residenti in Italia che si trovano all’estero in via temporanea (per turismo, affari o altro). E’ ugualmente consentito il rientro in Italia dei cittadini italiani costretti a lasciare definitivamente il Paese estero dove lavoravano o studiavano (perché, ad esempio, sono stati licenziati, hanno perso la casa, il loro corso di studi è stato definitivamente interrotto). “

Fonte: https://www.esteri.it/mae/it/ministero/normativaonline/decreto-iorestoacasa-domande-frequenti/focus-cittadini-italiani-in-rientro-dall-estero-e-cittadini-stranieri-in-italia.html data: 28/03/2020)

Non c’è una scelta più giusta a priori, tra il rientrare in Italia e restare nel paese dove si vive e lavora e pesano una serie di fattori, privilegi, eventualità, garanzie sanitarie, rischi concreti o meno.

Sicuramente l’assenza dello Stato italiano pesa, pesa la mancanza di una rete di protezione sociale nei confronti dei cittadini italiani che non sono potuti partire.

Cosa si chiede:

la creazione di un’Azione di Comunità Solidale all’interno della comunità italiana all’estero creata dalla Farnesina

Obiettivi della Azione della Comunità Solidale

  1. Creazione di un network che metta in relazione i cittadini italiani con i medici italiani presenti nei diversi Paesi per offrire sostegno ed eventuali consigli per come comportarsi con i servizi nazionali sanitari nei diversi paesi
  2. Attivazione di un numero verde nei vari Paesi gestito dalla Farnesina a supporto di quanti non possono rientrare;
  3. Richiesta ai vari Paesi di essere informati in tempo reale in caso di ricoveri di cittadini italiani per covid19

Molti Italiani che non rientrano tra i casi consentiti dalla Farnesina per il rimpatrio hanno diritto di voto e in quei casi vengono interpellati. Uno Stato dovrebbe garantire la sua presenza anche in questi casi.

 

ALESSANDRA BALDUCCINI
COSTANZA BOCCARDI

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26 commenti

  1. ..è una cosa assolutamente ragionevole, una maniera efficace di garantire una ‘forma di presenza e vicinanza’
    dello stato ai cittadini italiani in Gran Bretagna

  2. Lo Stato italiano feve far sentire tutta la solidarietà possibile verso tutti i cittadini italiani che si trovano all”,estero ..graxie x titti quelli che si daranno da fare

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