2213 MARCO FEDI: L’investimento nel CGIE va in direzione di un rafforzamento del sistema Italia

20061004 22:47:00 webmaster

L’intervento dell’On. Marco Fedi alla plenaria del CGIE

Credo che i componenti di questo consiglio abbiano ampiamente dimostrato negli anni, fin dal primo insediamento di questo insostituibile organismo di rappresentanza delle comunità italiane all’estero, di avere una visione alta della politica, di saper costruire proposte e risposte da presentare alle Istituzioni, di porsi l’obiettivo di migliorare la presenza del sistema Italia all’estero, con le nuove realtà dettate dalle mobilità sociali e gli obblighi di tutela dei diritti di cittadinanza che riguardano tutti i nostri connazionali all’estero. Non abbiamo timore, quindi, nel dire che questo costo della politica di rappresentanza è un buon “investimento politico”.

Lo diciamo anche a chi si pone domande, giuste, nelle istituzioni, a cominciare dalle aule parlamentari, fino ai mezzi d’informazione e la società civile, sul costo della politica.
Oggi possiamo dire che l’investimento nel CGIE va in direzione di un rafforzamento del sistema Italia. Siamo convinti che vada riformato, per rafforzarne il collegamento con le istituzioni, con le Regioni e con tutte le autonomie locali: lo strumento fondamentale della Conferenza permanente Stato-Regioni-PA-CGIE deve trasformarsi, anche perché è in questa sede che si decidono le linee programmatiche di tutta l’attività a favore delle comunità all’estero. Un CGIE più forte è un organismo di rappresentanza che continua anche a svolgere un’azione conoscitiva per capire le grandi trasformazioni in atto, i bisogni di comunità integrate ma desiderose di costruire legami culturali ed economico-commerciali, le necessità di vaste comunità, non solo nelle aree più povere del mondo ma anche in Europa, che chiedono tutele, servizi e politiche tese a favorire l’integrazione.
Ho annunciato le mie dimissioni dal CGIE, che saranno esecutive in tempo utile per la prossima assemblea elettiva, poiché convinto della necessità che ciascuno svolga bene il proprio lavoro: la rappresentanza parlamentare è oggi chiamata a farlo in Parlamento. Posso garantire l’assoluta determinazione a lavorare sempre e comunque con il Consiglio, a partire dalle riflessioni che dobbiamo fare insieme sulle priorità verso cui destinare le risorse aggiuntive, dopo la sostanziale conferma dei capitoli di bilancio a favore delle nostre comunità nel mondo.
Credo che comunque si renda necessaria una attenta riflessione sulla manovra di bilancio nel suo complesso. L’impianto è convincente: riforme nella spesa pubblica e nella gestione della pubblica amministrazione, riduzione del debito, attenzione alle fasce più deboli ed investimenti per la crescita economica. Se si considerano l’attuale fase economica e la difficile situazione di bilancio credo che si possa esprimere una valutazione positiva. L’investimento per le comunità all’estero assume maggior rilievo e risponde alle giuste valutazioni espresse dal Ministro D’Alema e dal Vice Ministro Danieli. Una politica estera che è sempre più attenta a tutto il mondo, anche alle realtà dell’Asia, dell’America Latina, dell’Africa e con le politiche di cooperazione, l’azione per la pace e lo sviluppo e la convinta partecipazione, da italiani ed europei, alle missioni di pace – con questa politica estera – il sistema Italia si rafforza, le opportunità economiche si rafforzano, il rapporto con le comunità all’estero è più forte.
La forza di questo rapporto si misura, però, anche su altri provvedimenti, sui quali comunque intraprenderemo iniziative parlamentari, a partire dal ripristino della “no tax area” per i residenti all’estero e dalla sanatoria sugli indebiti pensionistici INPS.
Abbiamo iniziato, insieme, un percorso per arrivare ad un progetto di legge sulla riforma della legge sulla cittadinanza. Crediamo si possano fissare gli obiettivi per una convenzione MAE-Patronati, affinché questi ultimi diventino davvero “complementari” alla rete consolare per una serie di servizi ai connazionali all’estero.
Ritengo che anche sulla rete consolare siamo tutti chiamati ad una profonda e seria riflessione, ognuno con le proprie responsabilità.
Il dibattito su Rai International, infine, deve trasformarsi in una occasione di ulteriore confronto con il consiglio di amministrazione della Rai, al quale competono le decisioni, ed al quale non dobbiamo far mancare le nostre ulteriori valutazioni, critiche e proposte.

On. Marco Fedi

 

 

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