2263 Servizi pubblici in rotta, sta arrivando Lanzillotta!

20061009 22:22:00 webmaster

di Marco Bersani, ATTAC ITALIA

Con una relazione di accompagnamento sulle magnifiche sorti e progressive della mano invisibile del mercato, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Locali, Linda Lanzillotta, ha presentato un Disegno di Legge per la riforma dei servizi pubblici locali, che verrà sottoposto all’approvazione del Parlamento.

La relazione di accompagnamento è un ideologico inno al mercato, alle
liberalizzazioni e alle privatizzazioni, come se venti e più anni di
politiche liberiste non avessero dimostrato i fallimenti del mercato,
come se decine di esperienze nazionali e internazionali non avessero
reso chiaro a tutti il vero volto delle liberalizzazioni dei servizi
pubblici : disoccupazione e precarietà del lavoro, aumenti delle
tariffe, peggioramento della qualità dei servizi, perdita di spazio
pubblico, di saperi collettivi, di democrazia.

In una assurda gara a chi è più capace di mettere i servizi sul mercato,
il Ministro si scaglia contro la normativa esistente – introdotta dal
precedente governo- che permette, sempre nell’inaccettabile orizzonte
aziendalista delle SpA, la gestione ‘in house’ attraverso società a
capitale totalmente pubblico, bollandola come “involuzione del processo
di riforma (..) ritorno al passato” e via dicendo. Ed ecco pronta la
“moderna” soluzione : ricorso generalizzato a procedure competitive ad
evidenza pubblica per l’affidamento delle nuove gestioni e per il
rinnovo delle gestioni esistenti!

Per chi intenda ricorrere all’’in house’, dovrà essere chiaro come
questa debba essere una procedura eccezionale, adeguatamente motivata e
corredata da un piano di superamento entro un arco temporale definito.

Non c’è che dire : un disegno di legge che senz’altro guarda alle
istanze dei movimenti che in questi anni hanno parlato di beni comuni e
di servizi pubblici come luogo fondativo di un nuovo spazio pubblico, di
un nuovo contratto sociale basato sulla democrazia partecipativa. E che
al recente Forum Sociale Europeo di Atene hanno costruito la prima Rete
Europea per i Servizi Pubblici per affermare i diritti sociali come
indisponibili al mercato.

Ma è il re è nudo e tutti lo possono guardare. Perché dal disegno di
riforma dei servizi pubblici viene esplicitamente esclusa l’acqua, sulla
quale in questi anni decine di vertenze si sono aperte nei territori e
un intero movimento ha costruito il primo Forum italiano e sta
producendo una legge d’iniziativa popolare per la totale ripubblicizzazione.

Dunque il mercato va bene, ma se le lotte non lo permettono i beni
comuni ridiventano tali e non possono finire in mano al tanto decantato
privato.

La lotta paga e per questo la mobilitazione sociale dev’essere estesa.
Abbiamo prodotto una fortissima mobilitazione contro la direttiva
Bolkestein, abbiamo prodotto centinaia di vertenze per l’acqua, per
l’energia, per il trasporto pubblico, per una diversa politica dei
rifiuti, del territorio e dell’ambiente. Ora più che mai dobbiamo
costruire una vertenza nazionale per il ritiro del disegno di legge
Lanzillotta.

Contro l’orizzonte della solitudine competitiva, in cui le politiche
liberiste ci vorrebbero relegare, occorre affermare l’indisponibilità
dei beni comuni e dei servizi pubblici alle leggi del mercato, la loro
totale ripubblicizzazione fuori dallo stesso orizzonte delle gestioni
attraverso SpA, il loro governo pubblico attraverso la democrazia
partecipativa delle comunità locali.

E’ una battaglia di civiltà e di democrazia. Nessuno potrà chiamarsene
fuori.

 

 

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