2403 Diversità e migrazione i temi del prossimo Forum per la Coesione sociale del Consiglio d’Europa

20061106 17:53:00 webmaster

L’appuntamento è per il 9 e 10 novembre a Strasburgo. Previsti gli interventi di 40 oratori e la partecipazione di politici, professionisti, associazioni di migranti e Ong

MILANO – Diversità e migrazione. Questi i temi al centro del sesto Forum per la Coesione sociale del Consiglio d’Europa, intitolato "Raggiungere la coesione sociale in un"Europa multiculturale”. L’appuntamento è per il 9 e 10 novembre presso la sede del Consiglio d’Europa di Strasburgo. “L’Europa ha imparato dal proprio passato a considerare la diversità culturale come uno dei punti forti del suo modello di vita. Per quale motivo, dunque, continua a temere la diversità che i migranti di ieri e di oggi portano con sé? -si chiedono gli organizzatori-.

Questo paradosso, e le sue implicazioni politiche, saranno al centro dei dibattiti dei circa 40 oratori presenti al Forum per la coesione sociale 2006, a cui prenderanno parte al Forum parlamentari europei e nazionali, personalità politiche, rappresentanti delle organizzazioni per la lotta alla discriminazione, associazioni di migranti, Ong impegnate nel campo dei diritti umani, sindacati, professionisti, operatori del sociale e ricercatori.

“Come evidenziato in una serie di occasioni durante i preparativi del Forum, la dicotomia che il processo migratorio genera nelle società industrialmente avanzate non dovrebbe essere sottostimata -si legge nell’introduzione ai lavori-. Da una parte, il diritto ad abbandonare la propria patria esercitato dai migranti e, anzi, la loro richiesta per una distribuzione equa delle opportunità globali, dall’altra l’impatto in termini di benessere con sistemi economici che si stanno riorganizzando per diventare più competitivo in termini di costi, in particolare quello del lavoro. Inoltre, l’accesso ai diritti garantiti dalle convenzioni internazionali e da molte carte costituzionali rappresenta una sfida per i sistemi di welfare e di sicurezza sociale, per natura ancora fortemente nazionali, oltre che per ogni concetto di cittadinanza. Anche questo è il motivo per cui il cambiamento di atteggiamento a cui aspira il Forum comporta diversi passi ulteriori, che non possono essere trasformati in politiche senza il sostegno di operatori competenti a livello politico, istituzionale, sociale e professionale oltreché, naturalmente, senza l’impegno dei migranti a giocare un ruolo attivo e organizzato nella vita pubblica”

Nel corso del dibattito i partecipanti si concentreranno sulle cosiddette politiche di “integrazione”, in modo particolare quelle considerate unilaterali, che vedono la diversità culturale tra i motivi di emarginazione dei migranti. “Politiche più globali e più coerenti a tutti i livelli -dicono gli organizzatori- dal livello locale a quello europeo, sono necessarie per affrontare le cause strutturali della disuguaglianza, riconoscere ai migranti e ai loro discendenti un ruolo politico effettivo e prendere in considerazione in modo più imparziale le differenze culturali nell’attuazione del processo politico”. Gli organizzatori considerano necessaria anche una maggiore “apertura”, per garantire una “reale negoziazione” in tutti i settori della società, dalle autorità pubbliche alle imprese, dalle scuole ai media, “al fine di diffondere il messaggio che la diversità, i diritti e il benessere, nostri e dei migranti, non sono contraddittori, ma profondamente interdipendenti”. a partecipazione al Forum è gratuita e aperta a tutti gli interessati. Per ulteriori informazioni, consultare il sito www.coe.int/socialcohesion/forum2006/. (ar)

www.redattoresociale.it

 

 

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