2448 ASSEMBLEA NAZIONALE DI SOLIDARIETA' CON I POPOLI LATINOAMERICANI

20061114 16:50:00 webmaster

APPELLO PER UN’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SOLIDARIETA’
INTERNAZIONALISTA CON LA RESISTENZA DEI POPOLI LATINOAMERICANI –

25 e 26 novembre a Firenze

Invitiamo tutte le associazioni, i comitati, i media alternativi, i collettivi, i centri sociali e tutte le persone solidali con le lotte dei popoli latinoamericani a partecipare a questa assemblea nazionale sull’America Latina, che si terrà i prossimi 25 e 26 novembre a Firenze, ed il cui appello va di seguito.
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APPELLO PER UN’ASSEMBLEA NAZIONALE DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALISTA CON LA RESISTENZA DEI POPOLI LATINOAMERICANI

Da alcuni anni decine e decine di comitati, associazioni, centri sociali,
> media alternativi ed organizzazioni di diverso tipo e carattere sono
> protagonisti, dalle Alpi al Mediterraneo, di un percorso politico che ha
> visto crescere l’attenzione e l’impegno nei confronti dei processi di
> liberazione nazionale e sociale che si danno con forza in America Latina.
> In tutta Italia si sono moltiplicate le iniziative e campagne di
> contro-informazione, denuncia e solidarietà verso quella che sempre più
> dimostra di essere, insieme alla regione mediorientale, l’area del mondo
> in
> cui le lotte antimperialiste ed anticapitaliste hanno assunto più forza e
> spinta progettuale.
> In diverse regioni si sono articolati percorsi unitari e coordinati nel
> tentativo di convergere su un terreno, quello dell’internazionalismo e
> della solidarietà tra i popoli, stimolando il dibattito ed il confronto
> sulle diverse esperienze che si stanno traducendo, nel continente
> latinoamericano, in oggettivi passaggi di rottura con il modello politico
> ed economico imperante su scala planetaria.
>
> Pertanto, il comitato promotore di questo progetto di assemblea,
> considerando che:
>
> 1. Nell’attuale fase storico-politica mondiale, caratterizzata da una
> tendenza unipolare ed unilaterale rappresentata dagli Stati Uniti
> (unitamente ad altri paesi capitalisti), l’imperialismo ha intensificato
> gli sforzi per gestire la crisi strutturale attraverso guerre
> d’aggressione
> ed interventi militari neo-coloniali, sferrati in diverso modo con il
> pretesto della lotta al "terrorismo" ed al "narcotraffico", o presentati
> come "interventi umanitari" e/o "emergenziali". Partendo dagli attacchi
> alla ex-Jugoslavia ed al Corno d’Africa, passando per l’invasione
> dell’Afganistan e dell’Iraq fino ad arrivare al Plan Colombia made in USA,
> l’imperialismo aggredisce e tenta di assoggettare senza tregua paesi e
> popoli delle più diverse latitudini e longitudini, permanentemente alla
> ricerca di maggiori egemonia e dominio che gli consentano di assumere il
> controllo di "nuovi" mercati, sfruttare milioni e milioni di lavoratori e
> saccheggiare le ingentissime risorse e materie prime presenti nelle
> suddette regioni.
>
> 2. Di fronte all’escalation guerrafondaia del complesso
> militare-industriale imperialista e del capitale finanziario
> transnazionale, che ambiscono a consolidare il cosiddetto "nuovo ordine
> mondiale", e rispondendo all’incapacità strutturale del sistema
> capitalistico di risolvere i problemi cronici di miseria, povertà,
> disuguaglianza, sfruttamento ed ecatombe ecologica, i popoli del mondo si
> sollevano contro lo stato di cose presente dimostrando, senza possibilità
> di equivoci o tentennamenti, che la storia e la lotta di classe non sono
> finite, e che un altro mondo è non solo possibile, ma necessario. Ne sono
> una prova evidente l’eroica lotta del popolo palestinese e le contundenti
> e
> tenaci resistenze irachena e libanese, le mobilitazioni ed i movimenti
> contro la guerra ed il modello economico neo-liberale e tutte le lotte di
> resistenza e liberazione che scuotono assetti di potere solo
> apparentemente
> consolidati e mettono in discussione le più svariate forme di dominio,
> vecchie e "nuove".
>
> 3. Nell’ambito di questo processo di ripresa e/o consolidamento della
> battaglia antimperialista ed anticapitalista mondiale, l’America Latina
> rappresenta uno scenario strategico e di fondamentale importanza, tanto
> per
> gli interessi geo-politici, economici e militari difesi e perseguiti dagli
> USA e dai suoi alleati, quanto per le prospettive a breve e medio termine
> di articolazione di un blocco di potere alternativo ed antimperialista.
> Dal
> Rio Bravo alla Patagonia, infatti, si stanno estendendo a macchia d’olio e
> con un’accelerazione straordinaria i processi di resistenza e
> trasformazione. Ovunque, dal Centroamerica al Cono Sud, si moltiplicano e
> s’intensificano cortei e marce, occupazioni di fabbriche e latifondi,
> blocchi stradali e picchetti, movimenti rivendicativi e scontri con le
> forze repressive, sabotaggi e campagne di solidarietà. A seconda dei
> paesi,
> dei contesti, delle fasi di accumulazione di forze nel campo popolare e
> delle necessità dettate dai livelli di repressione e terrorismo di Stato,
> si combinano le più diverse forme di lotta, da quella democratica ed
> elettorale a quella clandestina ed armata. Il tutto, con un salto
> qualitativo rispetto al passato remoto o prossimo che è quello del
> bolivarianismo, un movimento trasversale ed ampissimo in cui si
> riconoscono
> i lavoratori, i contadini, gli studenti, gli intellettuali, i disoccupati,
> gli sfollati, le donne, gli indigeni, gli afro-americani ed i militari
> patriottici, e che ha nell’antimperialismo, nella lotta per la giustizia
> sociale e nel progetto di un’unità continentale dei popoli i suoi tre
> pilastri, storici sì ma più attuali che mai.
>
> 4. Nel contesto latinoamericano assumono oggi più che mai una
> particolare rilevanza, sul piano della chiarezza e della consistenza
> politiche e del ruolo giocato contro l’imperialismo, alcuni processi in
> particolare: quello bolivariano in Venezuela del Presidente Chávez, che
> vede l’avanzata significativa di diversi piani di sviluppo alternativo e
> di
> affermazione di diritti essenziali, quali la salute, l’educazione ed il
> diritto alla casa, tra gli altri, con una forte spinta dal basso e con una
> chiara volontà maggioritaria del popolo di approfondire verso il
> socialismo
> il processo iniziato nel 1999. Il processo di resistenza antifascista del
> popolo colombiano e delle sue organizzazioni contro la dittatura del
> narco-paramilitare Uribe Vélez, principale pedina contro-rivoluzionaria di
> Washington nella regione, in un paese in cui si moltiplicano le
> mobilitazioni sociali ed il movimento guerrigliero si rafforza giorno dopo
> giorno, nonostante il Plan Colombia ed il Plan Patriota, in vista di una
> soluzione politica del conflitto sociale ed armato o di uno sbocco
> insurrezionale. L’incessante battaglia di Cuba contro le aggressioni degli
> Stati Uniti, contro il criminale blocco economico, commerciale e
> finanziario imposto da questi, per la dignità e la difesa delle conquiste
> della Rivoluzione. Inoltre, vanno sottolineate le importanti misure
> assunte
> dal governo di Evo Morales, indirizzate a ripristinare la sovranità
> nazionale e popolare sulle materie prime e risorse energetiche boliviane e
> sulla terra, la permanente mobilitazione dei più diversi settori sociali
> in
> Argentina, Ecuador e Messico, le lotte degli studenti in Cile contro i
> tagli all’educazione e delle comunità Mapuches per il recupero dei loro
> territori ancestrali, la battaglia dei Sem Terra in Brasile contro il
> continuismo neo-liberista del governo Lula e per una riforma agraria
> integrale, la tenacia del resistente popolo portoricano contro
> l’inaccettabile occupazione yankee, ecc.
>
> 5. Nell’incessante sforzo di creare spazi permanenti di confronto e
> coordinamento delle lotte, i popoli dell’America Latina e Caraibica hanno
> fatto nell’ultimo lustro notevoli passi in avanti. Dalle tribune del
> Congresso Bolivariano dei Popoli è stato lanciato, dal Presidente Chávez,
> un appello unitario per la costruzione di un’Alternativa Bolivariana delle
> Americhe, contrapposta all’ALCA. Dal I congresso della Coordinadora
> Continental Bolivariana, svoltosi a Caracas nell’agosto 2005, è stato
> lanciato il grido di battaglia per l’unificazione delle lotte per la
> seconda e definitiva indipendenza. Sottolineiamo l’importanza strategica
> di
> questi ambiti, indispensabili a coordinare e moltiplicare su scala
> continentale i processi di trasformazione.
>
> 6. Un elemento fondamentale è il diritto all’autodeterminazione dei
> popoli, e quindi la legittimità di ognuna e di tutte le forme di lotta che
> essi adottano per raggiungere gli irrinunciabili obiettivi di uguaglianza,
> giustizia, sovranità ed indipendenza nazionale.
>
>
> Lancia la proposta di un’assemblea nazionale di sostegno alla resistenza
> dei popoli latinoamericani e caraibici.
>
> L’assemblea si terrà al Centro Popolare Autogestito di Firenze sabato 25 e
> domenica 26 novembre 2006, per discutere ed analizzare i processi
> progressivi e rivoluzionari bolivariani e pensare forme più coordinate
> d’intervento per articolare con un più ampio respiro iniziative
> contro-informative e di solidarietà, mobilitazioni comuni e campagne in
> sostegno alla lotta antimperialista ed anticapitalista dei popoli
> latinoamericani.
>
> L’assemblea si strutturerà in due giorni, con un momento iniziale
> d’approfondimento che vedrà l’intervento qualificato di quattro compagni
> latinoamericani. A questo seguirà una presentazione da parte del comitato
> promotore, per poi lasciare spazio agli interventi dei partecipanti.

 

 

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