2462 L'On. Gino Bucchino scrive a Libero sulla campagna di questo giornale contro i parlamentari esteri

20061127 16:11:00 webmaster

Caro direttore,

desidero fare alcuni commenti relativamente alla campagna di disinformazione e diffamazione che il giornale Libero da tempo sta portando avanti, con una pertinacia seconda solo al suo desiderio di offendere i milioni di nostri concittadini che vivono all’estero, contro i Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero.
Fuori dai confini nazionali vivono 60 milioni di cittadini di origine italiana, 4 milioni dei quali con passaporto e cittadinanza italiana. Sono i discendenti, e in molti casi i protagonisti della “questione emigrazione”, coloro che sono emigrati non solo per loro stessi e le loro famiglie, ma anche, togliendosi di mezzo negli anni difficili, per dare ossigeno e attenuare una competitività, nella ricerca di un posto di lavoro, che si era fatta drammatica.

E sono gli stessi che hanno fatto grande l’Italia e i Paesi di accoglienza con le loro storie di emigrazione che hanno visto sacrifici immani spesso dimenticati come la tragedia della miniera di Monongah del dicembre 1907, dove morirono più di 300 italiani molti dei quali ragazzini di 15 e 16 anni, e con le loro storie di successi, gli stessi italiani che hanno costruito nel mondo il Made in Italy e un’immagine ammirata e invidiata ovunque. Ma sono anche coloro che hanno concluso con successo il loro percorso di integrazione, quell’integrazione sana, arricchita di parole come interazione e contaminazione feconda che mette a disposizione degli altri il meglio della propria identità arricchendosi a sua volta delle esperienze dei popoli di accoglienza.
Un’Italia, fuori dall’Italia, che ha diritto di cittadinanza e di partecipazione politica e che può portare nel nostro paese una ventata di sprovincializzazione e di arricchimento culturale e che puo’ portare, o anche solo almeno tentare di insegnare, perdoni la presunzione, insegnare qualcosa ai Parlamentari italiani e agli italiani, attraverso l’esperienza di percorsi già fatti, come ad esempio smettere di rivolgersi agli immigrati dando loro sempre del tu, e come smettere di fare risolini o fare gli scongiuri quando vediamo una donna guidare un autobus o un aereo.
Adesso per la prima volta nella storia della nostra Repubblica gli italiani all’estero hanno visto riconosciuto l’esercizio in loco del diritto di voto e del diritto di rappresentanza. Il caso, la fortuna, la provvidenza, o una sorta di nemesi, ha anche voluto che proprio gli italiani all’estero fossero determinanti per la governabilità di questo Paese (non sarà per questo che Libero si sta dedicando con tenacia a questa serie infinita di articoli spazzatura contro i Parlamentari eletti all’estero?) .
Quello che importa è che adesso i Parlamentari dell’estero ci sono esercitando a tutto campo il loro mandato e, aggiungo, forse anche con una o due marce in più: per l’Italia, per gli italiani all’estero e per ottimizzare le relazioni fra l’Italia e i Paesi dai quali i Parlamentari provengono. Non aggiungo altro, caro Direttore e La invito cortesemente a visitare il sito della Camera e del Senato per andare a vedere di cosa ci occupiamo e quali incarichi ricopriamo. Scoprirà, con il dispiacere del solo Libero, che tutti noi siamo firmatari e/o cofirmatari di importanti proposte di legge, mozioni e ordini del giorno, per tentare di dare, finalmente, una risposta dignitosa all’altrettanto dignitosa domanda di attenzione dei nostri connazionali all’estero. Ma scoprirà anche, caro Direttore, che questi Parlamentari, proprio perché arricchiti dalla loro esperienza di vita e di lavoro all’estero, si occupano anche di altre cose, per cercare di garantire, ad esempio, pienezza diritti a coloro che disperati bussano alle porte del nostro Paese, così come, senza sentirsi schiavi dei gruppi e/o partiti di appartenenza non esitano, quando necessario, a presentare interrogazioni e interpellanze al nostro stesso governo. Aggiungo che nessuno di noi è un avventuriero o un mercenario dell’ultima ora alla ricerca di un favorevole ingaggio o di un vitalizio. Abbiamo alle spalle anni, se non decenni, di lavoro a fianco dei nostri connazionali all’estero, lavoro nella stragrande maggioranza dei casi assolutamente volontario. E vengo, per concludere, alle falsità e vere stupidaggini alle quali si abbandona l’articolista (Mario Prignano) di Libero. La disinformazione è a tutto campo. Voli per il collegio illimitati? Totalmente falso. Al pari dei nostri colleghi “italiani” ci è permesso, a spese dello Stato, di rientrare a casa, quando il Parlamento non lavora. La differenza sta nel fatto che mentre i nostri colleghi possono, e di fatto lo fanno, rientrare a casa almeno una volta alla settimana per noi dell’estero è impossibile. Se lo immagina, caro Direttore, fare la spola fra l’Italia, il Canada, l’Australia o il Sud America, una volta la settimana? Di fatto, noi dell’estero, restiamo qui a Roma, costretti fra l’altro a soggiornare, a spese nostre, in Hotel. Uso illimitato e gratuito del telefono? Altra balla.. Camera e Senato hanno assegnato un rimborso forfetario annuo di circa 3,000 Euro. Ai Parlamentari dell’estero questo rimborso e’ raddoppiato.
Personalmente sono disponibile in assoluta trasparenza a mostarLe, dopo i primi sei mesi di lavoro, il resoconto delle entrate e delle uscite. Le assicuro che faccio fatica a pareggiare i conti e che prima di questo lavoro dovevo fare meno sacrifici. Ma questo lavoro è una mia scelta ed una seria risposta a che mi ha eletto e non desidero lamentarmi. Quello che invece non posso accettare, personalmente, ma sono sicuro anche a nome di tutti i miei colleghi eletti all’estero, è il becero ripetersi di questi attacchi scomposti di un giornalismo il cui unico scopo è quello di screditare alla cieca i Parlamentari solo per alimentare la malapianta del qualunquismo e del fai da te.

Mi creda suo

Gino Bucchino

 

 

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