2487 IMMIGRAZIONE:Ancora bassa l'integrazione scolastica dei ragazzi immigrati in E. Romagna

20061205 15:31:00 webmaster

Si sentono soli, poco integrati e non brillano per autostima: spesso si definiscono meno intelligenti dei compagni italiani. Maggiore disagio per i bambini del sud-est asiatico. Ricerca dell’Osservatorio sulle differenze di Bologna

BOLOGNA – Si sentono soli, poco integrati e non brillano per autostima: spesso si definiscono “meno intelligenti” dei loro compagni di banco italiani. È ancora molto basso il livello di integrazione scolastica dei ragazzini immigrati di seconda generazione in Emilia Romagna. Soprattutto per quanto riguarda i bambini del sud-est asiatico (cinesi, indiani, pakistani), in genere più a disagio e in difficoltà a creare legami di amicizia rispetto ai loro coetanei nordafricani (marocchini, tunisini) e albanesi.

È questo il dato più significativo di una ricerca condotta nelle scuole medie inferiori dell’Emilia Romagna dall’Osservatorio sulle differenze del Comune di Bologna: a coordinare l’indagine, in 61 plessi scolastici con almeno il 5-10% di studenti stranieri, è stato il noto sociologo Marzio Barbagli. Con il termine “stranieri di seconda generazione” si intendono i figli di immigrati nati in territorio italiano, oppure arrivati al seguito dei genitori quando avevano meno di 5 anni. “E’ stato selezionato questo campione – ha detto Barbagli nel presentare l’indagine – poichè, da ricerche internazionali, è risultato essere il gruppo con i maggiori problemi di integrazione. Hanno difficoltà per due motivi principali: il primo è che possiedono aspirazioni più elevate, più vicine a quelle degli italiani, rispetto ai loro genitori, e il secondo motivo è che per le loro famiglie è più difficile mantenere il controllo nel passaggio dalla vecchia alla nuova generazione”. Il divario tra studenti italiani e stranieri diventa netto quando si parla delle intenzioni di proseguire gli studi dopo la scuola media: solo il 18,6% dei figli di immigrati afferma di voler frequentare un liceo, contro il 34% degli alunni italiani.

Il campione di studenti intervistati è stato di 3801 ragazzi, di cui 2055 figli di immigrati. Le domande riguardavano vari aspetti dell’integrazione nella società, come la competenza linguistica, la struttura familiare e la sua condizione economica, lo stile di vita, le reti di amici e l’autostima. I risultati portano alla luce una netta differenza tra i ragazzi italiani e quelli stranieri. In primo luogo, il livello di integrazione linguistica e scolastica per questi ultimi è ancora basso: ben il 35% è ripetente (contro un 6% degli italiani), e l’insuccesso a scuola è attribuibile in gran parte alla non conoscenza della lingua italiana. Come detto, colpisce il basso livello di autostima soprattutto nei ragazzini di origine asiatica: i nordafricani e gli albanesi, d’altra parte, risultano scarsamente integrati, rispetto agli orientali, nel mondo del lavoro e dal punto di vista economico, e sono spesso meno coesi tra di loro. (dv)

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