2482 POLITICA ITALIANA: Per Casini la Cdl è finita. Ma l'Udc rischia di spaccarsi

20061205 13:27:00 webmaster

Berlusconi gliel´aveva promesso: se tiri troppo la corda, ti scateno contro il tuo stesso partito. Una minaccia niente affatto campata in aria. Altro che «vitello grasso». Ora, pur non presentandosi ancora come una vera e propria opposizione interna, la fronda dell´Udc esce allo scoperto. Contestando la linea del leader e preparando la conta. Lo dice chiaro Carlo Giovanardi, il più berlusconiano degli ex ministri centristi: «Quella che esprime Casini è un’opinione, autorevole, ma io, e non solo io, non la penso in questa maniera».

Giovanardi e i suoi (chi? quanti? saranno le prossime settimane a dirlo) non pensano affatto che «la Cdl non abbia più senso» né che «Berlusconi sia solo il leader di Forza Italia» e contestano la scelta di non essere andati in piazza, sabato, insieme agli alleati: «D’altronde a Palermo c’erano diecimila persone contro un milione – osserva spietato Giovanardi – Noi dobbiamo rivolgerci a tutto il popolo del Centrodestra, ai milioni di elettori». E poi c´è un´altra questione: ›Ritengo assolutamente sbagliato rompere con la Lega. Che, su famiglia, diritto alla vita, fecondazione assistita, legge 40, droga, è il partito che nei cinque anni precedenti è stato più coerente proprio sui valori che sono quelli che a noi stanno particolarmente a cuore».

La sfida, da qui al congresso Udc fissato a febbraio, è aperta. Una sfida che ha molto a che fare con il futuro dell´intero centrodestra. Casini, che fra strappi e cautele, vede aprirsi lacerazioni sempre più profonde con gli altri leader. L´ex amico Marco Follini, dall´Italia di Mezzo, lo incalza, chiedendogli di rompere con la Cdl anche nella amministrazioni locali: «Sottrarsi ai vertici e partecipare alle giunte sarebbe come socializzare le perdite e privatizzare i profitti». Una richiesta alla quale il portavoce centrista Michele Vietti risponde con dorotea sincerità: «Credo che i passaggi politici vadano fatti con la necessaria gradualità e con tutta la ragionevolezza e la prudenza che esigono».

Non la pensa così l´ormai acerrimo rivale Gianfranco Fini, che verso l´Udc non vuole volgere ormai neanche uno sguardo. Casini?, gli chiedono. «Parliamo di cose serie».

 

 

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