2580 Intervista del Corriere della Sera a Mirella Giai

20061215 23:09:00 webmaster

(dal Corriere della Sera del 15 dicembre2006)

La ds mancata senatrice «all’ estero»: Silvio ha ragione, dubbi sui numeri

ROMA – «Bueno, ha ragione Berlusconi: bisogna ricontare tutte le schede». L’ accento piemontese – luogo di nascita, Pinerolo – è ormai sepolto sotto 50 anni di vita passati in Argentina. E la voce, oggi, non ha la ruvidezza di quel maledetto 22 aprile. Quella sera Mirella Giai stava festeggiando la vittoria in un albergo di Rosario: prima senatrice Ds eletta in Sud America. Abbracci, sorrisi, brindisi. Poi da Roma arriva il contrordine: i conti erano sbagliati, in realtà ha vinto un altro, Edoardo Pollastri della Margherita. La festa va a monte.

Segue acceso battibecco con Norberto Lombardi, il responsabile Ds per gli italiani nel mondo arrivato in Argentina per il party. Il tutto davanti alle telecamere del canale satellitare Cult, che sta girando un documentario. Crede ancora di andare in Senato? «Se la Camera ha deciso di ricontare le schede valide vuol dire che lo stesso potrebbe accadere al Senato. A quel punto avrei buone speranze». Perché dice questo? «Dai dati che sono in mio possesso, trasmessi alla giunta delle elezioni, ho avuto più voti di Pollastri: 19.560 contro 19.409. Ho ricontrollato i verbali. A Caracas, ad esempio avevo 130 voti, Pollastri solo 16, ma nel verbale hanno scritto il contrario. Sono cose che capitano». Cose che capitano? Lei quella sera parlò di «frode». Cos’ è cambiato? «Niente, è solo sbollita la rabbia». Quella sera il responsabile Ds le disse: «Abbiamo interesse a non muovere una paglia, sennò salta il baracchino». Non è che ha ascoltato quel consiglio? «No, il partito da Roma mi ha aiutato fin dal primer momento. Mi hanno anche dato un avvocato». Però se i voti venissero ricontati anche al Senato sarebbe contenta. «Certo, ma non per una questione personale. Se davvero ha vinto Pollastri sarò la prima a fargli i complimenti». Veramente per la legge ha già vinto. Ecco, non crede che ricontare le schede dopo la proclamazione ufficiale dei risultati possa indebolire le istituzioni? «Perché? Il voto è il momento più alto della democrazia ed è giusto fare chiarezza fino in fondo». Sa che questa è la stessa cosa che chiede Berlusconi? «Bé, questa volta ha ragione». Facciamo un’ ipotesi. Si ricontano tutte le schede. Lei va al Senato, ma si scopre che ha vinto Berlusconi. Contenta oppure no? «Oddio… no, non sarei contenta. Allora è meglio se al Senato resta l’ altro».

 

 

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