4264 UNAIE: il Comitato Esecutivo pianifica le strategie associative per il 2008 e riflette sul CGIE

20080123 16:46:00 redazione-IT

Il Comitato esecutivo dell’ UNAIE (Unione Nazionale Associazioni Immigrati ed Emigrati), presieduto dall’on. Franco Narducci, si è riunito a Roma, lunedì 21 gennaio, presso la sede della Conferenza delle Regioni Italiane.

Nel corso della riunione sono state pianificate le nuove strategie di comunicazione dell’Associazione in maniera da rispondere tempestivamente alle numerose sollecitazioni provenienti dal mondo delle migrazioni.

E’ stato fissato il calendario associativo, definite le rappresentanze dell’UNAIE presso altre Istituzioni ed Associazioni e deciso di cooptare nel consiglio un rappresentante delle associazioni dell’immigrazione in Italia.

L’UNAIE intende avviare una profonda riflessione sul ruolo dell’associazionismo in emigrazione e a tale scopo organizzerà momenti di incontro sulla legge 383 del 2000 che promuove l’associazionismo sociale, sul ruolo dei giovani – anche in previsione della Conferenza mondiale dei giovani di origine italiana nel mondo – nonché sulla storia e sui valori della nostra emigrazione che devono trovare riscontro nella formazione scolastica.

Il Presidente Narducci riferendo sulla situazione legislativa in materia di emigrazione, ha sottolineato la “necessità di un maggiore coordinamento fra Istituzioni ed in particolare tra Regioni, Consulte e Comitati che spesso si sovrappongono con spreco di denaro ed energie che meglio potrebbero essere utilizzate”.

L’UNAIE, inoltre, con l’Esecutivo di lunedì scorso, apre le sue porte all’aggregazione di nuove Associazioni che si occupano del mondo dei “Migranti” al fine di rafforzare la insostituibile risorsa e funzione di socializzazione e l’importante contributo culturale che le stesse possono dare, sostenendo iniziative e progetti nell’interesse di quanti ad esse si rivolgono.

Il Comitato esecutivo UNAIE ha riflettuto anche sulla situazione attuale del CGIE.

Chiara è la convinzione che il Consiglio Generale degli Italiani all’estero resta un luogo dove si fa esercizio di rappresentanza e di raccordo tra società e istituzioni. Il desiderio di mettere mano ad un aggiornamento dei meccanismi e delle rappresentanze, più volte manifestato da differenti realtà, è ritenuto urgente anche dall’Unione Nazionale delle Associazioni delle migrazioni.

Le finalità devono sempre restare di alto livello senza mai limitarsi alla convenienza di partiti o lobbies piegate alle spicciole utilità di bottega.

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Il Consiglio generale è l’organismo che nasce dalle rappresentanze democratiche delle persone italiane che vivono nel mondo. La sua presenza è di sostegno fondamentale per i Comites e per i rappresentanti nel Parlamento. I valori delle migrazioni vissuti, pur con modalità diverse, dai componenti del CGIE diventano i riferimenti ideali e di esperienza che danno luce e direzione a tutta la vita italiana ed europea.

Mettere mano alle riforme del CGIE significa mettersi a servizio delle persone italiane che vivono all’estero, siano di antica emigrazione o della nuova mobilità, perché la loro, sia una presenza positiva e costruttiva di queste molte Italie che vivono nel mondo e sono risorsa culturale, politica ed economica per il “sistema Italia”.

L’UNAIE vuol farsi protagonista anche di un pensiero che sappia diventare adulto e forte, capace di esprimere valori e prospettive che aiutino a rilanciare in fretta sul piano dei contenuti, a mettere da parte la rissosità, i tentativi di lottizzazione eccessivi presenti nella vita del Consiglio Generale.

Sempre più accresciuto è il ruolo di consulenza e riflessione riservato al CGIE che non deve invaghirsi di ambizioni di potere. Lo perseguirà riservando molto spazio al gusto dell’incontro e dell’ascolto. In questo senso, memoria, sostengo dei Comites e delle associazioni operanti sul territorio, capacità di interazione, dialogo con le giovani generazioni, condivisione di esperienze ideali e di militanza plurime coltivate nel reciproco rispetto, attenzione ai migranti che sono tra di noi, diventano le attività che qualificano il Consiglio Generale degli Italiani all’estero.

Le tradizioni di cui sono espressione le diverse associazioni che compongono l’UNAIE, ricordano a tutti che l’umanesimo e la centralità della persona umana, resta la scelta di fondo da perseguire. Per questo, denunciamo anche i cedimenti ad un efficientismo frettoloso che mortifica la partecipazione allargata e rispettosa.

La vita del CGIE non sarà assicurata tanto da modifiche ed interventi legislativi, quanto piuttosto dalla sua vitalità umana, intellettuale e politica che saprà costruire con intelligenza restando a servizio delle persone e degli italiani nel mondo in particolare. La strada obbligata è quella di costruire sinergie e collaborazioni vivaci con istituzioni e realtà culturali, economiche, di rappresentanza, associative e religiose che interagiscono col mondo italiano ed internazionale.

Roma, 23 gennaio 2008

 

 

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