4290 Messico e movimenti sociali 2008

20080129 21:48:00 redazione-IT

Le iniziative della APPO a Oaxaca e la liberazione di 7 attivisti detenuti ad Atenco nel 2006

di Fabrizio Lorusso

Non mollano la presa sul Governo di Ulises Ruiz (del decadente PRI, Partido Revolucionario Institucional) a Oaxaca le migliaia di integranti del movimento sociale, la APPO, che più ha saputo innovare, discutere e perseverare negli ultimi anni in termini di lotta politica in Messico.
Questo fine settimana, una commissione dell’Assemblea Popolare dei Popoli di Oaxaca (APPO) ha consegnato alla Suprema Corte di Giustizia della Nazione messicana un rapporto preliminare sulle violazioni ai diritti umani, sulle avvenute cancellazioni del giusto processo e i pregiudizi arrecati alle garanzie individuali durante la repressione del movimento dei professori e della società sollevatasi nel 2006, secondo quanto informa Cesar Mateos Benitez, uno dei portavoce del movimento.

Lo stesso Benitez ha ribadito la petizione della APPO affinché sia ripreso il dialogo tra questa organizzazione, ancora oggi tanto attiva quanto osteggiata dalle forze governative e dai sindacati avversi creati ad hoc sul territorio dello stato di Oaxaca, e il Governo Federale, in particolare con il Ministro degli Interni, il trentaseienne appena nominato Juan Camilo Mouriño.
Il rapporto di 63 pagine consegnato alla Corte contiene documenti, articoli, videoregistrazioni e fotografie come prove delle violazioni ed anche i documenti relativi al giudizio popolare, una figura giuridica ibrida che ha più che altro un valore simbolico, intentato contro il governatore Ruiz negli spazi pubblici della città da diverse organizzazioni della società civile e della APPO. Si attende quindi la convocazione dei testimoni e delle vittime delle torture e gli eccessi repressivi della polizia federale e statale – locale affinché ratifichino per iscritto le denunce. Intanto, fuori dalla sede del potere giudiziario della nazione, 150 simpatizzanti della APPO hanno realizzato un picchetto per esigere alla Corte l’emissione di una sentenza su Oaxaca che sia il più possibile vicina alla realtà ed imparziale oltre che libera da ditkat politici come è successo recentemente nel caso della giornalista Lidia Cacho, uscita sconfitta contro il potente Governatore di Puebla, Mario Marin. La posizione del movimento continua ad essere la medesima: giustizia e punizione per i colpevoli della repressione, libertà per i detenuti politici e cancellazione delle ordinanze d’arresto contro i gli integranti dell’assemblea popolare.
Su un altro fronte, quello di San Salvador Atenco e dei giudizi che erano ancora in sospeso per gli attivisti detenuti e umiliati dopo i sanguinosi scontri con la polizia del maggio 2006, è arrivata l’attesa e sospirata libertà per sette di loro dopo che il tribunale competente ha analizzato il caso. Nel maggio 2006, furono violentemente arrestati 160 manifestanti (tra cui 6 stranieri malmenati e rimpatriati senza processo) di cui ancora 19 rimangono nel carcere Molino de Flores di Texcoco, centro abitato del Estado de Mexico, la regione che circonda Città del Messico e ne integra l’hinterland urbano. Attualmente altri 167 ex-detenuti continuano nella loro difficile difesa mentre tre persone sono già state condannate a una pena severissima di 67 anni totali che stanno scontando nel carcere di massima sicurezza di Almoloya de Juarez. Gli scontri con la polizia furono cruenti e le denunce per le gravissime violazioni dei diritti umani si sono ripetute per mesi provocando l’intervento di numerose organizzazioni per la difesa dei diritti umani tra cui la Commissione Civile Internazionale (http://cciodh.pangea.org/), la nazionale LIMEDDH (http://espora.org/limeddh/ Liga Mexicana para la Defensa de los Derechos Humanos) ed anche la criticata e governativa CNDH (Comision Nacional para los Derechos Humanos).

http://fainotizia.radioradicale.it/user/fabrizio-lorusso

 

 

4290-messico-e-movimenti-sociali-2008

5044

2008-3

Views: 1

AIUTACI AD INFORMARE I CITTADINI EMIGRATI E IMMIGRATI

Lascia il primo commento

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.