4379 Luigi Pallaro: Mi ricandiderò da indipendente e sosterrò la nuova maggioranza

20080216 13:07:00 redazione-IT

BUENOS AIRES – “Ritengo che il mio compito istituzionale non sia concluso, per questo mi ricandiderò da indipendente pronto a sostenere la maggioranza che uscirà dalle urne, ponendomi al di sopra di qualsiasi ideologia”. Lo ha dichiarato il senador italo argentino Luigi Pallaro in una intervista rilasciata a Matteo Tagliapietra dell’agenzia “il Velino” nella quale ha illustrato la sua posizione in vista delle politiche di aprile in Italia . Pallaro , che si ricandiderà al Senato, ha tenuto a ricordare come “la presenza in Parlamento di rappresentanti degli italiani nel mondo sia stato un fatto nuovo e importante nell’ultima legislatura, l’inizio di un percorso che mira a focalizzare l’attenzione sui milioni di cittadini del nostro Paese che vivono fuori dai confini italiani e che meritano di far sentire la loro voce”.

“Si è trattato – ha sottolineato – di un passo avanti di grande rilievo che è servito a dare loro un peso diverso nelle scelte governative”. Pallaro pensa la decisione di Pd e Pdl di correre da soli rappresenti “una novità estremamente importante”: “Molto spesso dalle grandi crisi nascono grandi cose e mi sembra che questa volta sia stato così” . Tuttavia lui non rinuncia alla sua indipendenza: “Io non ho intenzione di schierarmi perché credo che il mio compito non sia quello di legarmi a una o all’altra parte quanto quello di sostenere il futuro governo nell’intento di promuovere iniziative che facciano gli interessi degli italiani, ovunque essi si trovino. Io sarò in Parlamento, come ho fatto in questa legislatura, per portare avanti delle istanze ben precise, non per buttare giù un governo: questo lo devono e lo possono fare solo gli italiani”.

Riguardo alle problematiche che hanno contraddistinto il voto all’estero nelle elezioni del 2006, il senatore non ha dubbi: “Il voto è stato caratterizzato dalla mancanza di un’organizzazione accurata, tutto è stato fatto in grande fretta, e soprattutto da difficoltà dovute alla carenza di personale che contraddistingue i consolati. A Buenos Aires, ad esempio, dove ci sono oltre trecentomila cittadini italiani, il consolato ha un personale ridotto all’osso, solo 35 dipendenti, e non è certo in grado di gestire la situazione in maniera adeguata”. Pallaro trova “assurdo che un’istituzione che ha il compito di rappresentare il nostro Paese in una nazione straniera non abbia i mezzi e le risorse per fare fronte all’impegno a cui è chiamato” . Il senatore sottolinea poi come “a differenza di quanto accade in altri Paesi, le entrate delle nostre rappresentanze consolari sono rimesse al Tesoro invece di essere utilizzate a livello locale”. Pallaro è “convinto che i fondi a loro destinati non dovrebbero essere considerati spese ma investimenti”. (Inform/Eminotizie)

 

 

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