4388 “Garibaldi. Iconografia tra Italia e Americhe”

20080218 11:19:00 redazione-IT

Sarà presentato martedì 19 febbraio alle 16 nella sede della Fondazione Casa America l’ultima fatica letteraria, Garibaldi. Iconografia tra Italia e Americhe (Silvana Editoriale, 192 pp., 35 euro), già in distribuzione nelle librerie, e che raccoglie decine di monumenti, vie, piazze dedicate all’Eroe dei Due Mondi nelle Americhe, e in Italia. Parteciperanno, oltre al presidente della Fondazione Roberto Speciale, Lauro Rossi segretario del comitato naizoanle Garibaldi, Anna Maria Lazzarino Del Grosso, docente dell’Università di Genova, altri docenti e desperti e autorità politiche locali.

Il volume è stato realizzato in collaborazione con l’Università di Genova – Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Arti e Spettacolo (DIRAS).
Non si tratta del solito libro sui monumenti. È unico nel suo genere perché oltre a descrivere le decine di monumenti dedicati a Garbaldi, ne racconta i risvolti più curiosi, le storie popolari che si nascondono dietro ognuno di essi, i personaggi noti e meno noti che lo hanno scolpito. Tra coloro che si sono cimentati a rappresentare Garibaldi ci sono anche, ed è poco noto, gli scultori Rutelli e Veltroni, antenati delle personalità politiche oggi conosciute.
Un mito ancora attuale, se si pensa che sono stati realizzati monumenti fino al 2000.
La popolarità del condottiero, come noto, si è diffusa non solo in Italia ma anche nel mondo latinoamericano. Qui si è sviluppata un’iconografia particolarmente ricca che testimonia le diverse immagini di Garibaldi, di volta in volta identificato con l’eroe rivoluzionario, l’alfiere delle libertà, l’uomo stimato da generali e capi di stato, ma anche e soprattutto dal popolo.
E così si incontra un Garibaldi con il poncho, in vesti latinoamericane ma anche monumenti dedicati ad Anita. Un Garibaldi dinamico, diverso dalla sacralità cui siamo abituati a vederlo in Italia, ma raccolto in un atteggiamento di grande fierezza. Altrettanto interessante è il fatto che queste opere siano state realizzate per la maggior parte da autori italiani (Ferrari, Vela, Maccagnani, ecc…) o da artisti locali comunque legati alla cultura italiana. “Quello di Giuseppe Garibaldi – ha commentato nell’introduzione al libro Roberto Speciale, presidente della Fondazione Casa America – è un caso senza precedenti. Le decisioni sui monumenti che lo ritraggono vengono quasi sempre da comunità di cittadini che danno vita a comitati promotori, scelgono gli scultori, coinvolgono le Autorità istituzionali. Qui sta la sua “popolarità” che non significa solo grandissima diffusione, ma anche rappresentazione e identificazione dei diversi popoli che decidono di ricordarlo come uno di loro”.
Gli artisti che hanno scolpito Garibaldi nelle Americhe sono spesso gli stessi autori delle opere italiane dedicate all’Eroe, ma non si tratta di opere identiche. Anzi: “Mettendo a confronto i numerosi monumenti – spiegano nel libro gli studiosi Leo Lecci e Franco Sborgi – è possibile verificare come la figura dell’eroe sia stata percepita in maniera molto diversa in Italia e in America Latina. Ciò si deve, ovviamente, al differente ruolo che Garibaldi ha svolto nelle lotte di liberazione portate avanti in questi paesi”. Sono tante le storie e le curiosità che queste opere raccontano, ed è curioso e sorprendente, per gli italiani abituati a vedere Garibaldi ritratto nelle stesse pose vedere il condottiero raffigurato in posizioni diverse e in contesti diversi. Insomma un Garibaldi scolpito dagli occhi dell’America Latina.

Angelica Giambelluca – Ufficio stampa Fondazione Casa America
Cell.348-8021350 – angelicagi@fastwebnet.it

 

 

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