4365 Commissione continentale CGIE: Approvati due ordini del giorno sui lavoratori frontalieri

20080215 12:36:00 redazione-IT

COMMISSIONE CONTINENTALE EUROPA E AFRICA DEL NORD
Ordine del giorno n. 2

Di fronte all’atteggiamento incomprensibile di Trenitalia, che vorrebbe smantellare la linea ferroviaria TILO (da Milano a Bellinzona), che ha suscitato vaste preoccupazioni tra i 39.000 frontalieri lombardi occupati in Canton Ticino, l’iniziativa unitaria dei sindacati italiani e svizzeri ha ottenuto un primo risultato positivo: Regione Lombardia e Canton Ticino si sono pronunciati non soltanto per mantenere, ma anzi per sviluppare ulteriormente l’accordo esistente in materia di trasporti ferroviari.

COMMISSIONE CONTINENTALE EUROPA E AFRICA DEL NORD
Ordine del giorno n. 2

Di fronte all’atteggiamento incomprensibile di Trenitalia, che vorrebbe smantellare la linea ferroviaria TILO (da Milano a Bellinzona), che ha suscitato vaste preoccupazioni tra i 39.000 frontalieri lombardi occupati in Canton Ticino, l’iniziativa unitaria dei sindacati italiani e svizzeri ha ottenuto un primo risultato positivo: Regione Lombardia e Canton Ticino si sono pronunciati non soltanto per mantenere, ma anzi per sviluppare ulteriormente l’accordo esistente in materia di trasporti ferroviari.

La Commissione Continentale Europa e Africa del Nord del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero ha appreso con soddisfazione che il 29 gennaio la Giunta Regionale della Lombardia e il Consiglio di Stato del Canton Ticino hanno raggiunto un accordo sul futuro del trasporto locale, che prevede tra l’altro una maggiore frequenza delle corse ferroviarie tra Como e Mendrisio-Lugano, il collegamento ferroviario tra il Ticino e Malpensa e un collegamento diretto tra Como e Varese, via Mendrisio.
Si tratta di una decisione che avrà effetti positivi sulla mobilità del territorio di confine, in particolare in favore dei lavoratori frontalieri di Como, Varese, Milano, Novara e Verbano-Cusio-Ossola.
Ora è necessario passare dalla firma degli accordi ai fatti concreti. Il primo intervento che la Regione Lombardia dovrà compiere consiste nell’evitare che Trenitalia, come ha già annunciato, sopprima il servizio di treni TILO, altrimenti l’accordo firmato con il Canton Ticino non avrebbe più senso. Contemporaneamente occorre coinvolgere anche la Regione Piemonte, estendendo e rafforzando così l’accordo.

Occorrerà poi dare rapidamente un seguito concreto all’iniziativa intrapresa, fino alla realizzazione di tutti gli obiettivi riguardanti il trasporto regionale transfrontaliero e il proseguimento di Alp-Transit a sud di Lugano.

Cons. Claudio Pozzetti
Cons. Gianfranco Gazzola
Cons. Dino Nardi
Cons. Anna Pompei Ruedeberg
Cons. Michele Schiavone

Marrakech, 14.02.2008

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COMMISSIONE CONTINENTALE
EUROPA E AFRICA DEL NORD

Ordine del giorno n. 1

Con gli accordi bilaterali tra Unione Europea e Svizzera sulla libera circolazione delle persone, a partire dal 1° giugno 2007 la figura del frontaliere viene modificata: prima il cittadino italiano che andava a lavorare in Svizzera doveva necessariamente essere residente a non più di 20 km dalla frontiera, mentre ora è data a chiunque, indipendentemente dalla distanza dal confine, la facoltà di andare a lavorare in Svizzera come frontaliere, purchè rientri in Italia almeno una volta alla settimana.
A questo punto si creerebbe una disparità per quanto riguarda il fisco: chi abita nella fascia di confine (i 20 km), in base all’apposita legge del 1974, è tassato alla fonte tramite il datore di lavoro in Svizzera con aliquote ivi previste e non è tenuto a presentare in Italia alcuna dichiarazione dei redditi.
Chi invece arriva da località oltre i 20 km, stando alle istruzioni dell’Agenzia delle Entrate (si cita tra i Paesi assoggettati a questa norma esplicitamente la Svizzera), deve assoggettare al fisco italiano le somme percepite all’estero, con una franchigia di 8000 euro e con le aliquote italiane.

La Commissione Continentale Europa e Africa del Nord del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero
RITIENE

che tale pratica rappresenterebbe un fattore di discriminazione nei confronti dei nuovi frontalieri e chiede che venga ripristinata la parità di trattamento fiscale, evitando qualsiasi forma di doppia imposizione, nel rispetto delle normative europee e degli accordi esistenti per i frontalieri in materia fiscale tra Italia e Svizzera fin dal 1974.

Cons. Claudio Pozzetti
Cons. Gianfranco Gazzola
Cons. Dino Nardi
Cons. Anna Pompei Ruedeberg
Cons. Michele Schiavone

Marrakech, 14.02.2008

 

 

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