4363 Afghanistan, attacco dei talebani: morto un italiano

20080213 21:49:00 redazione-IT

NO della Sinistra al rifinanziamento della missione. Martedì il voto.

Un militare italiano è morto e un altro è rimasto leggermente ferito nel corso di scontri a Rudbar, a una cinquantina di chilometri da Kabul, in una zona sotto responsabilità italiana. I Talebani hanno rivendicato l’attentato subito dopo, con una telefonata alla France Presse. Un portavoce dei miliziani islamici, Zabihullah Mujahed, ha spiegato che sono stati i guerriglieri del movimento fondamentalista ad attaccare i militari italiani.

Lo Stato Maggiore della Difesa ha diffuso invece i dettagli degli scontri: la pattuglia presa di mira faceva parte della "Task force Surabi" ed era impegnata in un’attività di cooperazione e di sostegno sanitario a beneficio della popolazione locale. Lo scontro è avvenuto intorno alle 15 ora locale (le 11.30 in Italia), nella valle di Uzeebin nei pressi della località di Rudbar. Subito dopo un elicottero è partito da Kabul per mettere in atto l’evacuazione medica dei soldati coinvolti nello scontro a fuoco presso l’ospedale militare francese della capitale, Camp Warehouse. I militari italiani della Task force sono stati raggiunti da «alcuni colpi di arma da fuoco» opera di «elementi armati ostili a cui i militari italiani hanno risposto», riferiscono dallo Stato maggiore della Difesa.

Il militare italiano ucciso nello scontro a fuoco è il primo maresciallo Giovanni Pezzullo, del «Cimic Group South» di Motta di Livenza. Il militare era originario di Carinola, in provincia di Caserta, ma era residente a Oderzo (Treviso). Pezzulo lascia la moglie, Maria D’Agostino, e una figlia di 18 anni, Giusi. Era partito per l’Afghanistan il 10 dicembre 2007, e tra pochi giorni avrebbe compiuto 45 anni. Il ferito è il maresciallo Enrico Mercuri, di 31 anni, in servizio al quarto reggimento alpini paracadutisti di Bolzano.

Nell’esprimere cordoglio per la morte del militare italiano, il premier Romano Prodi ha voluto comunque ribadire che la missione italiana in Afghanistan andrà avanti con le stesse modalità e sarà una missione di lungo periodo. «La missione in Afghanistan è la nostra missione principale all’estero e abbiamo deciso di portarla avanti, proprio perchè ha un obiettivo di lungo periodo», sono state le parole del presidente del Consiglio in carica per l’ordinaria amministrazione fino alle elezioni.

Il rischio è che la missione in Afghanistan finisca nell’agenda della campagna elettorale. «Non è il momento delle polemiche», dicono tanto Giordano del Prc che Rotondi della Nuova Dc facendo le condoglianze alla famiglia. Ma la missione proprio in questi giorni deve essere rifinanziata. La scadenza del decreto di rifinanziamento è martedì prossimo nell’Aula della Camera, dopo il via libera, martedì, delle commissioni Difesa e Esteri con il solo voto contrario dei deputati della Sinistra arcobaleno. E Giordano ammette che nonostante il lutto le posizioni della sinistra non cambiano. «Eravamo e siamo convinti che il conflitto debba essere affrontato e risolto con mezzi diversi da quelli militari».

Attualmente ci sono circa 2.300 soldati italiani in Afghanistan e l’ultima uccisione prima di quella odierna risale al 24 novembre scorso. Sempre in Afghanistan, una bomba è esplosa nella provincia sud-orientale di Khost contro un veicolo su cui viaggiavano guardie di sicurezza afghane, dipendenti dell’esercito Usa. La bomba ha causato quattro morti e un ferito. Stando a quanto riferito da un portavoce della polizia, Wazir Pacha, l’ordigno ha colpito il mezzo nel distretto di Shinkay.

I talebani, dati in disfatta sui media internazionali dopo le ultime uccisioni di loro leader e la cattura dell’imam Dadullah, hanno smentito la paternità del rapimento, due giorni fa, dell’ambasciatore pakistano a Kabul Tariq Azizuddin, scomparso mentre attraversava aree tribali durante un viaggio verso Kabul dalla città pachistana di Peshawar.

www.unita.it

 

 

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