4385 L'attacco alla libertà delle donne è anche questione elettorale

20080218 09:40:00 redazione-IT

di Titti Di Salvo*

Certo è curiosa la tesi secondo la quale va lasciata fuori dalla campagna elettorale la discussione sulla legge 194 o meglio sull’aggressione alla l.194 , alla laicità dello stato e all’autodeterminazione delle donne. Così come é veramente difficile se non insensato pensare di lasciar fuori dalla discussione elettorale la proposta di moratoria dell’aborto, se non altro perchè si tratta dell’obiettivo dichiarato della lista di "scopo"che presenterà Giuliano Ferrara almeno nel Lazio e in Lombardia.

La stravaganza dell’appello a lasciar fuori dalla polemica politica dei prossimi giorni i temi etici poi è resa evidente da almeno 3 considerazioni:
In primo luogo sarebbe come sostenere che ciò che i partiti pensano di fare su quei temi, libertà, diritti civili, laicità fosse ininfluente nella formazione dell’opinione dei cittadini e dunque nella loro scelta di voto. Il che è una autentica sciocchezza, perchè è vero esattamente il contrario.
In secondo luogo è già successo il contrario. La legge 194 è stata aggredita, fatta oggetto di una crociata e con essa le donne e la loro libertà, fino al punto da creare un clima nel quale può capitare ciò che è successo ad una donna al Policlinico di Napoli.
In terzo luogo non è nel potere della politica e degli uomini politici decidere di fermare la reazione determinata delle donne, quella che si è espressa in tante città italiane ieri.
Proprio ieri al contrario l’Udeur ha pensato di poterlo fare. E’ riuscito a impedire che il governo riferisse in Parlamento sulla tragedia di Napoli così come avevamo richiesto. Per farlo ha utilizzato un regolamento che prevede che tutti i gruppi parlamentari concordino sulla richiesta. Ma due ore dopo molte piazze italiane erano piene di donne che ponevano con forza la stessa domanda.
Ci pare incredibile che partiti che ambiscono a governare il paese pensino di sottrarsi alle loro responsabilità oscurando temi che riguardano la vita delle persone e che difficilmente possono essere definiti temi etici, per aggirare l’imbarazzo di pronunciamenti netti. La verità è che su quei temi non reggono né gli opportunismi elettorali, né le ambiguità.
Perchè sulla moratoria sull’aborto, sul suo accostamento alla moratoria della pena di morte, è importante conoscere l’opinione della politica: l’argomento è posto. Per noi si tratta di una offesa insopportabile alla responsabilità delle donne, che porta i toni dei teocon mericani nella campagna elettorale italiana, per la verità non l’unica americanata che fin ad ora siamo stato costretti a vedere.
Ci piacerebbe che altri partiti, oltre a La Sinistra l’Arcobaleno avessero la stessa nettezza e non si nascondessero.
Soprattutto ci piacerebbe che l’avesse il Partito democratico.

* Titti di Salvo è Capogruppo alla Camera di Sinistra Democratica

www.sinistra-democratica.it

 

 

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