4427 SILVANA MANGIONE: "A MODO MIO", VOTO, ANAGRAFI ED ALTRO

20080222 12:05:00 redazione-IT

Si aprono per gli italiani all’estero diciotto mesi che metteranno a dura prova il senso civico delle comunità, con quattro importanti votazioni sul rinnovo delle rappresentanze e sull’assetto stesso dei meccanismi di scelta in Italia. Prima le consultazioni politiche dell’aprile 2008, poi nel 2009 tra aprile e luglio le elezioni dei Com.It.Es. , quelle del CGIE e il referendum sulla legge elettorale italiana, se il nuovo Parlamento non avrà trovato un accordo sulle riforme istituzionali. Il primo quesito che nasce spontaneo, di fronte a questa serie di appuntamenti per il vero esercizio della democrazia, è: come si preparano le rappresentanze diplomatico–consolari a far fronte a tutti questi appuntamenti?

A New York, il Console Generale, Ministro Francesco Maria Talò ha già tenuto un primo incontro con i rappresentanti di Com.It.Es. e CGIE della zona dei tre Stati di New York, New Jersey e Connecticut, alla presenza dei due Consoli aggiunti, Giovanni Favilli e Maurizio Antonini, del nuovo Console di Newark, Andrea Barbaria e della Vice Commissaria Irene Buongiorno, caporeparto AIRE, elettorale e passaporti. Primo punto dolente, come sempre, è quello dell’allineamento fra le due anagrafi, l’AIRE e gli schedari consolari. C’è, e continua ad esserci, una notevole discrepanza fra i numeri dell’Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero (tenuta dai Comuni) e gli schedari consolari, che raccolgono i dati degli italiani residenti nelle singole circoscrizioni e li trasmettono ai Comuni di ultima residenza, i quali dovrebbero registrarli e inviarli al Ministero dell’Interno per l’inserimento nell’elenco degli elettori. Non tutti i Comuni lo fanno. Qualche anno fa, su richiesta di cittadini che non ricevevano da anni il certificato elettorale o il plico, malgrado il loro Consolato avesse effettuato tutte le operazioni necessarie, posi un quesito ai Ministeri competenti. Si trattava degli originari del Comune di Ceprano, in provincia di Frosinone, residenti in una circoscrizione consolare degli USA. Secondo il Consolato erano sette, secondo il Comune ce n’era uno solo. Fu inviata un’ispezione.Vennero registrati tutti e sette. Il Comune si scusò. Quando si passa ai grandi numeri, agli errori negli indirizzi, alle mancate comunicazioni di nascite, matrimoni, traslochi e decessi, la cosa si fa, ovviamente, molto più complicata. Si è parlato di informazione, da fare capillarmente, con tutti gli strumenti possibili, in tutte e due le lingue, usando anche i fogli di quartiere. Si è posta la questione etica, per cui la pubblicazione di informazioni sul meccanismo delle elezioni da parte dei giornali che ricevono contributi dallo Stato italiano dovrebbe essere gratuita. Non può essere un obbligo, ma tutto il materiale istituzionale e non propagandistico dovrebbe essere messo a disposizione dei lettori come servizio alla comunità da parte dei mass media finanziati, in misura più o meno abbondante, dai soldi del contribuente italiano. Non vi pare? Si è suggerito che il CGIE inviti Piero Badaloni, il direttore di RAI International, a discutere il tipo di campagna informativa che la rete RAI fuori d’Europa dovrà fornire. Prima di tutto spiegando con semplicità e chiarezza le procedure di voto, con spot che guidino per mano, passo per passo il malcapitato elettore che si trova a dover gestire un certificato, una o due schede, due buste e deve stare attento a non porre alcun segno che possa annullare l’espressione della sua libera volontà. Anche i tempi dovranno essere chiariti meglio, perché le elezioni in Italia si tengono il 12 e 13 aprile, ma le schede estere devono essere recapitate ai Consolati entro le 16 del giovedì precedente, vale a dire il 10 aprile. Poi, tutti i candidati devono avere la possibilità di farsi davvero conoscere, in circoscrizioni grandi come uno o più continenti, e gli elettori hanno il diritto di comprendere appieno le virtù e i difetti, i pregi e le manchevolezze di chi si offre al loro giudizio e perora la propria causa cercando di convincerli. Cosa faranno per noi? Avranno il coraggio di mirare alla luna o si appiattiranno nel quotidiano? Si è esaminata una serie di questioni tecniche, dai tempi per la stampa del materiale da inserire nel plico, alla spedizione “first class mail” sia all’andata che al ritorno. Si sono sollevati altri problemi estremamente delicati, perché hanno a che fare con i comportamenti di persone che – per la loro carica o per il loro lavoro – hanno non soltanto la possibilità di influenzare le scelte, ma anche di gestire, potenzialmente e direttamente, un certo numero di voti. Mentre la prima ipotesi è più che legittima: ognuno di noi ha il diritto di avere opinioni personali e di esprimerle dove e come desidera, la seconda è quella che ha portato a denunce da ambi gli schieramenti, su supposte indebite appropriazioni di plichi, avvenute in passato. Non sapremo mai la verità e non vogliamo credere che ciò sia successo davvero. Tuttavia una particolare sensibilizzazione anche su questo tema non guasta. Il Consolato generale di New York ha attrezzato un’intera sala, con numerose postazioni di computer, addetti e digitatori, per fare fin d’ora un controllo sulle liste inviate dal Ministero dell’Interno e incrociarle con gli elenchi consolari, al fine di controllare, informare, spedire documenti ai Comuni, registrare o far registrare nomi e dati di coloro che sono, come si dice in gergo, solo MAE (perché appaiono soltanto negli schedari consolari, ma non nell’AIRE) o solo MIN (perché sono inclusi soltanto nell’elenco inviato dal Ministero dell’Interno, basato sull’AIRE). Il cerchio si chiude. Il cane si morde la coda. Si torna alla definizione della composizione dell’elettorato all’estero. Alcune cifre ufficiali sono sufficienti a dare il senso dell’entità di questa operazione. Nel 2006, secondo il Ministero degli Affari Esteri, i plichi inviati in tutto il mondo sono stati 2.699.421. Le buste contenenti le schede votate restituite ai Consolati sono state 1.135.617, pari al 42,07% del totale dei plichi inviati. Nella giornata di oggi i Consiglieri del CGIE per gli USA sono in riunione all’Ambasciata a Washington, per esaminare gli stessi aspetti delle prossime chiamate alle urne dei cittadini italiani con riferimento non soltanto alla zona dei tre Stati, ma a tutti gli Stati Uniti. Vi informeremo dei risultati dell’incontro.

Silvana Mangione

 

 

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