4446 L’ITALIA NEL MONDO CHE CAMBIA: VELTRONI PRESENTA A ROMA IL PROGRAMMA DI GOVERNO DEL PD

20080225 23:39:00 redazione-IT

C’E’ANCHE "LA RISORSA DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO"

ROMA – "Il programma del Pd è ambizioso e realistico e si pone l’obiettivo di cambiare il Paese". Con queste parole Walter Veltroni, segretario e candidato premier del Pd, ha presentato oggi alla stampa "L’Italia nel mondo che cambia", il programma di governo del Partito democratico. "Siamo la prima forza politica ad illustrare il programma", ha detto Veltroni. "Lo considero un dovere da parte di una forza politica come la nostra che si propone di segnare una profonda innovazione persino nel presentare i propri doveri agli elettori".

Un programma che non è fatto di "annunci e promesse, ma anche di coperture finanziarie e speranze di innovazione".
Suddiviso in 12 capitoli, il programma del Pd prende le mosse dalla constatazione che "i grandi cambiamenti demografici, migratori, tecnologici, economici, energetici, climatici e strategici, che hanno segnato il passaggio di secolo, hanno mutato in pochi anni il volto del pianeta" e fa esplicito riferimento alla "risorsa degli italiani all’estero".
"L’Italia – si legge nel testo – può riconquistare una posizione di eccellenza nell’economia globale se utilizza pienamente una risorsa troppo a lungo trascurata: gli italiani residenti all’estero". Sei le "azioni di governo" da attuare in tal senso: promuovere un’informazione circolare – dall’Italia agli italiani all’estero e tra questi ultimi, e viceversa – sulla cultura italiana e le esperienze della nostra comunità all’estero, utilizzando anzitutto il servizio pubblico radio televisivo italiano, anche rimuovendo i programmi criptati; promuovere lingua e cultura italiana, con la riforma – già promossa dai Parlamentari eletti all’estero – delle leggi e dei relativi Regolamenti. Essenziale, a questo scopo, la riforma dei Comites e del CGIE; approvare la Legge per il riacquisto della cittadinanza; riorganizzare i Consolati, utilizzando le professionalità degli italiani all’estero nei servizi consolari, nell’informazione, nelle attività di promozione della lingua, della cultura e del Made in Italy, e valorizzando le Associazioni a scopo non lucrativo degli italiani residenti all’estero, i servizi dei Patronati; diversificare la regolazione della imposizione fiscale e tariffaria (ICI, TARSU) sulle abitazioni di proprietà in Italia degli italiani residenti per quasi tutto l’anno all’estero e piena attuazione della Finanziaria 2008, in tema di assegno di solidarietà; valorizzare le eccellenze italiane nel mondo, sostenendo scambi di esperienze e progetti tra Università italiane e straniere, con il coinvolgimento di professionalità italiane operanti all’estero.
Tornando alla struttura del programma, il primo capitolo si intitola "Per lo sviluppo di qualità" da cui si evince che obiettivi del nuovo partito saranno aumentare la mobilità sociale e la meritocrazia, la legalità e la ricerca. Il Paese, vi si legge, dovrà aumentare fiducia nel futuro e gli italiani quella in se stessi, nella consapevolezza che "esistono le risorse su cui far leva", a cominciare dalle persone. Per sviluppare questi progetti, occorre fare fronte ai "problemi del Paese" sintetizzati nel secondo capitolo: l’inefficienza economica, la disuguaglianza, la libertà "intesa come la possibilità per ciascuno di perseguire il proprio disegno di vita, compatibilmente con l’eguale diritto altrui" e, infine, "un problema di efficienza, credibilità – in una parola di qualità – della democrazia e del sistema politico-istituzionale".
Le linee guida del Pd sono, nella sostanza, presentate nel terzo capitolo "Il progetto: dieci pilastri e un metodo", in cui si sottolinea che "il progetto del PD deve aggredire contemporaneamente i quattro problemi se vuole risultare credibile ed efficace". Dieci, come accennato, i pilastri su cui poggia.
Eccoli: "1. La sicurezza, prima di tutto. Severi contro il crimine e i criminali. Più severi contro chi fa violenza ai bambini. 2. Lo sviluppo è intenso e duraturo solo se è "inclusivo". Nuove sicurezze a fronte di nuove instabilità. 3. Una forte iniezione di concorrenza, innovazione e merito in tutti i settori della nostra società. Premiare i migliori è il primo principio di equità. 4. Uno Stato Sociale universalistico, fatto di nuovi ammortizzatori sociali e servizi pubblici efficienti, che aiuti tutti a camminare con le loro gambe. Educazione alla cittadinanza e sostegno al servizio volontario civile e militare. 5. Un nuovo patto tra generazioni, imperniato sull’investimento in conoscenza, ricerca, innovazione tecnologica. L’educazione è il principale ascensore sociale. 6. Una spesa pubblica più efficiente, che sposti l’accento dalla protezione di posizioni di rendita alla valorizzazione delle energie e alla fornitura di servizi di qualità. Finanza pubblica stabile, grazie a costante disciplina fiscale e a misure, anche straordinarie, di abbattimento del debito. 7. Premere meno sui contribuenti leali – tutti, famiglie e imprese, dipendenti ed autonomi – grazie al maggiore gettito assicurato dalla lotta all’evasione fiscale. Dopo il successo ottenuto dal Governo Prodi, si può: pagare meno, pagare tutti. 8. Diritto dell’economia che "liberi" le energie vitali del Paese. Più legalità per produrre buona e forte crescita. 9. La piena integrazione del criterio della sostenibilità e della qualità ambientale in tutte le politiche pubbliche. L’intervento diretto dello Stato, attraverso meccanismi di premio, e non con nuovi enti/società, nel settore dell’ambiente, sul quale costruire una nuova frontiera di leadership tecnologico-industriale. 10. Una politica che decida e Pubbliche Amministrazioni che funzionino. Nel rispetto del principio di sussidiarietà: Stato forte, nel suo core business".
Al quarto capitolo vengono sintetizzate "Dodici azioni di governo": riprendere il controllo della finanza pubblica, a cominciare dallo "spendere meglio e meno"; rendere il Fisco "amico dello sviluppo", aumentando le detrazioni Irpef, per esempio, o semplificando le norme fiscali per gli imprenditori; rendere sia i cittadini che le imprese più sicure; garantire il diritto alla giustizia giusta, in tempi ragionevoli; promuovere un "ambientalismo del fare"; nella promozione dello stato sociale, lavorare a favore dell’uguaglianza e del sostengo alla famiglia "per crescere meglio"; migliorare il sistema scolastico e universitario attraverso "più autonomia, per l’equità e l’eccellenza"; sostenere le imprese affinché siano in grado di "competere meglio"; favorire la concorrenza perché "produce crescita"; ma anche il Sud e il Mediterraneo, protagonisti della decima "azione di governo" che prevede di "puntare tutto sulle infrastrutture materiali e immateriali e sul miglioramento della qualità dei servizi pubblici". Il Pd al Governo lavorerà per rendere "la democrazia governante", ciò "valorizzando la sovranità popolare", ma anche creando "un quadro di contrappesi" perché alcune scelte "non devono essere effettuate dalla sola maggioranza di Governo". La dodicesima azione riguarda il sistema televisivo: l’Italia deve poter entrare nell’era della TV digitale con più libertà, più concorrenza, più qualità.
È, insomma, un programma "di grandi cambiamenti", ha detto Veltroni, "che i cittadini potranno vedere attuati con il proprio voto". (aise/Eminotizie)

http://www.unita.it/documenti/programmapdSLIDE.pdf

 

 

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