4450 FARINA: Gli italiani all’estero amano l’Italia, la Patria, non la Padania!. Non capisco Rifondazione

20080226 22:01:00 redazione-IT

(di Salvatore Viglia)
Intervista all’on. Gianni Farina PD eletto in Europa
"Non capisco perchè Rifondazione è contro il voto all’estero."

Onorevole Farina, lei si ricandida, perché?

Mi sembra evidente, a causa di una legislatura che è durata nemmeno un anno e mezzo di fatto. Periodo nel quale abbiamo cercato di seminare in un campo non arato, nel contesto di un parlamento repubblicano ove lo scontro era quotidiano. Questo fatto faceva in modo da costringere la maggioranza di cui facevo parte, di cui faccio parte, a continui voti di fiducia che hanno impedito ai candidati eletti dall’estero di svolgere un lavoro proficuo e concreto sui temi che riguardano le nostre comunità. Per questo motivo, per un lavoro interrotto, per una semina che non ha ancora prodotto risultati importanti, per le nostre comunità, io intendo candidarmi di nuovo alla Camera dei deputati.

Quali sono gli errori commessi da non ricommettere in virtù della esperienza maturata nella passata legislatura?

Purtroppo non tutto è nelle nostre mani. Come ho detto la situazione era drammatica. Noi presentavamo, anche nel corso della finanziaria, importanti proposte di legge e modifiche che introducevano sostanziali contributi per le nostre comunità nel mondo su una serie di problemi, la scuola, la ristrutturazione consolare, la riduzione dell’imposta comunale sugli immobili sui quali abbiamo ottenuto una grande vittoria ecc. Poi, naturalmente, nel momento in cui questi emendamenti venivano respinti, noi ci proponevamo di ripresentarli nell’altro ramo del parlamento. Ma lo scontro ce lo impediva perché a forza di voti di fiducia, liquidavano ogni possibilità di cambiamento nell’ambito della struttura della finanziaria. Questo ci ha legato le mani. Non è una questione di nostri errori, era la situazione del paese che non ce lo permetteva.

Cosa si auspica per la prossima legislatura?

Innanzitutto io auspico un risultato netto. Certo, siamo di fronte a questa legge elettorale che è una meschinità assoluta. Mi auguro tuttavia che l’entusiasmo attorno a questo nuovo grande Partito Democratico possa dare agli italiani la fiducia e la speranza. Che con un grande suffragio popolare al Partito Democratico si possa veramente riuscire a governare e cambiare. Quindi mi auguro che il 14 aprile assisteremo ad un risultato elettorale che permetta alle forze progressiste di governare il paese e quindi a noi di svolgere un ruolo attivo e consapevole nel contesto del Parlamento.

In Parlamento ci sono forze ostili al voto e agli italiani all’estero. Faccio un esempio, voi avete convissuto con Rifondazione comunista che più di una volta ha espresso fortissime perplessità e, dall’altro lato la Lega Nord la quale abolirebbe addirittura il voto per gli italiani all’estero.

Io capisco la Lega Nord, le loro meschinità, il loro egoismo provinciale gretto rinchiuso nelle loro montagne. Io provengo dalle loro montagne e li vorrei invitare ad aprire gli occhi verso il mondo, a vedere cosa c’è al di là del colle. La loro posizione la capisco. E’ una posizione egoista di gente che si crede arricchita che difende privilegi e non guarda al di là dei loro colli. Non capisco però Rifondazione Comunista. Non capisco un partito del movimento operaio che esprime contrarietà ad un voto democratico che riguarda essenzialmente il voto di milioni di emigrati lavoratori vittime degli esodi di massa che sono andati per il mondo. Non capisco un partito che non considera il grande amore che questi lavoratori all’estero hanno verso la patria, verso la Repubblica. Non capisco un partito che non appoggia questa gente nel momento in cui acquisisce un diritto sempre desiderato non fosse altro per una sorta di risarcimento morale. Ebbene io vedo, assisto con amarezza e lo dico con tutto il rispetto, a posizioni di partiti del movimento operaio che assumono delle posizioni assolutamente sbagliate oserei dire contro natura.

Ho tentato disperatamente di avvicinare il Senatore Stefani responsabile degli italiani all’estero per la Lega Nord a proposito delle interviste rilasciatemi dall’on. Goisis e dal senatore Polledri che sarebbero per l’abolizione del voto all’estero. In campagna elettorale, non se ne vuole parlare perché perderebbero voti. Ma se questa è la politica, allora è giusto che la gente sia stufa di vedersi chiamare in causa solo quando conviene ai partiti.

Queste cose bisogna farle sapere, questo è il problema. La Lega ottenne, più o meno nelle passate elezioni politiche in Europa, circa undici o dodici mila voti, altrettanti per il resto del mondo e forse anche di meno. Però se gli elettori li conoscessero bene i voti sarebbero solo un centinaio. Il fatto poi che ipocritamente non siano neanche coraggiosi e non vadano tra gli emigrati a difendere le loro posizioni, questo dimostra la piccineria e lo scadimento della politica in Italia. Adesso, naturalmente, che si neghino addirittura alle interviste, è il segno evidente che vogliono catturare qualche migliaio di voti di ingenui. Di lombardi, piemontesi o veneti che però sono lavoratori che sono andati all’estero e che amano il nostro paese, l’Italia, non la Padania. Amano il nostro paese, la nostra Repubblica, amano la patria. Spesso piangono quando vedono il tricolore. Queste cose quelli della Lega non le sanno.

 

 

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