4495 DAL CONSIGLIERE MOTTA UN RESOCONTO DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE DI NOMINA GOVERNATIVA DEL CGIE

20080305 23:01:00 redazione-IT

DAL CONSIGLIERE MOTTA UN RESOCONTO DELLA RIUNIONE DELLA COMMISSIONE DI NOMINA GOVERNATIVA IN VISTA DELLA PLENARIA

ROMA aise – Prima di ogni Assemblea plenaria del Cgie si riuniscono a Roma le commissioni continentali e quella di nomina governativa che raggruppa rappresentanti dei partiti, delle associazioni, dei patronati e dei sindacati. Di essa fa parte Oreste Motta, consigliere residente in Germania che in commissione rappresenta il Ctim, che fa un resoconto dei lavori svolti lunedì scorso, 3 marzo, al Jolly Hotel Villa Carpegna.
Presieduta da Andrea Amaro, la commissione ha iniziato i lavori scegliendo i propri rappresentanti al costituendo gruppo di lavoro sull’"Associazionismo italiano all’estero" che l’assemblea del Consiglio Generale discuterà e completerà.

Si tratta, ha spiegato Amaro, non di una commissione di lavoro permanente, ma di un gruppo di persone che dovrà iniziare un lavoro di ricucitura tra l’associazionismo nelle sue poliedriche sfaccettature, la Consulta Nazionale delle Associazioni (CNA) e il Cgie, che in qualche modo è il rappresentante massimo di questo movimento di base.
Naturalmente, ha sottolineato Amaro, le varie Consulte regionali dell’emigrazione, che pure svolgono un’attività all’estero non indifferente, dovranno essere coinvolte in questi lavori preliminari, in modo da creare i presupposti per una discussione del Consiglio Generale sull’argomento.
La commissione ha quindi designato come suoi rappresentanti nel "Gruppo" Roberto Volpini delle ACLI e lo stesso Oreste Motta del Ctim, una scelta, ha commentato Amaro, che risponde pienamente a esigenze "di equilibrio e di rappresentanza del mondo associativo".
La discussione, racconta ancora Motta, si è quindi soffermata sulla Commissione anglofona, "dove – commenta – si fa sempre più acuto il problema di paralisi dei suoi lavori a causa delle dimissioni del suo rappresentante Giovanni Rapanà, sempre annunciate, ma mai messe per iscritto o presentate in assemblea per una decisione finale". La Commissione di nomina governativa, a tal proposito, ha proposto di portare il problema in plenaria facendo votare una mozione di sfiducia nei riguardi di Rapanà. Una ipotesi criticata da Norberto Lombardi, in commissione in rappresentanza dei Ds (ora Pd), secondo cui "tale procedura rappresenterebbe l’istituzione di un precedente, pericoloso per il buon funzionamento del Cgie poiché ciò alimenterebbe altri tentativi di consiglieri ad unirsi in gruppuscoli per sfiduciare ora questo, ora quell’altro".
"Il caso – commenta Motta – si è poi sgonfiato da sé dopo la pausa, allorché sono arrivate informazioni che il collega tanto discusso pronuncerà in Assemblea plenaria il ritiro da Vicesegretario Generale per i Paesi anglofoni: saranno le ennesime enunciazioni di dimissioni? Lo sapremo in questi giorni!".
I lavori sono poi proseguiti con un approfondito dibattito sul tema delle imminenti elezioni con la relazione dei problemi tecnici ad esse inerenti. Dopo aver preso atto che l’Amministrazione ha deciso di semplificare la documentazione da inserire nel plico, eliminando il testo della Legge Tremaglia, è intervenuto al dibattito Gian Luigi Ferretti (in commissione in rappresentanza di An) che precisato che la legge elettorale non prestabilisce di inviare il materiale elettorale per raccomandata, ma di garantire il sistema postale più sicuro, affinché l’elettore sia messo nelle condizioni di votare in modo personale e in tempo utile.
Quanto allo scrutinio, di certo avverrà di nuovo in un unico posto, forse nei padiglioni della nuova fiera di Roma, poiché, ricorda Motta, "la legge impone che sia la Corte di Appello romana a vigilare su questa operazione amministrativa. Il pericolo che si corre di ulteriore aggravamento delle operazioni di apertura delle buste e del conteggio delle preferenze è reale, giacché in quella data ci saranno elezioni politiche, provinciali, comunali ed addirittura dei consigli circoscrizionali che toglieranno operatori, o faranno mancare quelli esperti nello spoglio delle schede delle Circoscrizioni elettorali dell’estero".
A tal proposito, la Commissione ha deciso di elaborare "un documento in cui evidenziare tutte queste preoccupazioni, sottolineando anche che non saranno più tollerate le disinformazioni della RAI in generale, e di RAI International in particolare, che dovranno in questa tornata elettorale essere precise negli annunci, sia della data limite dell’inoltro delle buste al Consolato (che è stata fissata per il 10 aprile alle ore 16:00), che per il diverso modo di votazione che prevede sia simboli diversi da quelli nazionali che preferenze. Quindi, indicazioni scritta dei candidati di gradimento degli elettori estero".
"Piena convergenza" in commissione è stata riscontrata sulla prossima Conferenza mondiale delle giovani generazioni di italiani all’estero, che si dovrà tenere entro fine anno, giacché, come ha ricordato Claudio Pozzetti (Frontalieri), è stata ormai promessa da anni, addirittura dal 2001.
"L’unico problema – scrive Motta – poiché è già stata preventivata con due milioni di euro nella legge finanziaria del 2008, è che il nuovo governo, qualunque esso sia, decida di utilizzare questo accantonamento per qualcos’altro o che lo destini ad altre iniziative del Cgie".
Per quanto riguarda la circolare che regola il settore della lingua e cultura italiana all’estero, la Commissione ha deciso di affidare al presidente della commissione tematica, padre Graziano Tassello, il compito di relazionare su una proposta di riforma o accorgimenti innovativi anche a nome del gruppo di nomina governativa. Così sarà anche per la problematica degli anziani italiani all’estero: si lascerà il lavoro propositivo di migliorie sull’assistenza medica, sanitaria, sociale alla commissione seconda, che già dal 28-29 gennaio scorso ha elaborato un documento che verrà messo in discussione ed approvazione in Assemblea.
A conclusione dei lavori, scrive infine Motta, "il presidente Amaro non ha potuto non ricordare che la riforma delle riforme, quella del CGIE, rimarrà "un problema grosso". Questo Consiglio dovrà prendersene di nuovo carico immediatamente dopo la formazione del nuovo Parlamento, in sintonia con i parlamentari eletti all’estero, affinché tutta la struttura – Comites, Commissioni continentali, Commissioni parlamentari miste e a tutto campo – venga messa in funzione senza fratture e senza frizioni: il lavoro fatto deve essere riproposto". (aise/Eminotizie)

 

 

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