4468 Arnold Cassola: “Speravo di poter concludere il mio lavoro”

20080229 22:36:00 redazione-IT

Il segretario del Partito Verde Europeo: “Non so ancora se mi ricandiderò, ma molti italiani all’estero mi scrivono perché vogliono che lo faccia”

ROMA – “Questa campagna elettorale ha colto un po’ tutti di sorpresa”. Inizia con questa premessa il colloquio di “Italia chiama Italia” l’onorevole dei Verdi, Arnold Cassola, in merito alle prossime elezioni e a quanto è stato fatto e c’è ancora da fare per migliorare la vita degli Italiani all’estero.

Professore associato in Letterature Comparate, eletto nell’aprile 2006 nella ripartizione Europa, con 19.400 preferenze, Cassola conosce bene la realtà dei nostri connazionali oltre confine, avendo vissuto a Malta, in Belgio ed in Svizzera. Il suo percorso nei Verdi comincia nell’89 proprio da Malta, quando fonda il locale partito. Per sette anni, poi, dal ’90 al ’97, è delegato al Partito Verde Europeo, fino a diventarne, nel ’99, il Segretario Generale.

Quando gli chiediamo come sta vivendo questa campagna elettorale la sua risposta è schietta: “Io, così come molti altri colleghi, speravo di poter concludere il lavoro iniziato e poter varare una nuova legge elettorale prima di ripresentarmi alle elezioni. Ad ogni modo – argomenta – mi sento sereno perché ho svolto con onestà e dignità il mio lavoro. Molti italiani residenti all’estero mi scrivono perché vogliono che mi ricandidi. Per me è veramente un onore”.

Dunque si ricandiderà? “Ufficialmente non ci sono ancora le liste per le candidature”, spiega Cassola. Ma se dovesse, pensa di poterlo fare a ‘testa alta’? “Da parte mia, credo di potermi ricandidare a ‘testa alta’, per usare il termine con cui ha formulato la domanda! Con questo intendo di avere svolto la mia attività in modo coerente. Credo fortemente – prosegue deciso – che debba esistere un rapporto diretto tra l’eletto e l’elettorato, ed è quello che ho cercato di fare durante la mia attività di deputato”.

E il deputato è convinto di essersi speso anche e soprattutto per gli Italiani all’estero: “Ne conosco molti e conosco le loro necessità, non solo perché io stesso ho vissuto all’estero, ma perché viaggio costantemente nel mio collegio – chiarisce l’onorevole – ed attraverso questi incontri vengo a conoscenza di molte tematiche che ci riguardano. Ad ogni modo – conclude – credo sia l’elettorato il miglior giudice”.

Quando poi gli si domanda cosa ha fatto concretamente durante questa legislatura per migliorare la qualità della vita degli Italiani all’estero, Cassola sostiene: “Da deputato eletto all’estero ho cercato costantemente di mettere in atto delle politiche a favore degli italiani residenti all’estero. Devo dire che sono riuscito, insieme ad altri, ad ottenere delle piccole, ma importanti vittorie”. E fa anche degli esempi: “Il rilascio della carta di identità direttamente in consolato; le detrazione dei figli a carico per gli impiegati del Ministero degli Affari Esteri; la trasmissione da parte della RAI anche all’estero delle partite della nazionale di calcio giocate in casa; le detrazioni ICI fino ad un massimo complessivo di 300 euro. Ho anche presentato una proposta di legge per eliminare la tassa annuale sul passaporto, cosa che succede solo in Italia”.

Dunque può dirsi soddisfatto? “Ovviamente ci sono ancora molte le iniziative da intraprendere per gli Italiani all’estero – risponde Cassola – e spero che il prossimo parlamento, dopo il rodaggio di questi due anni, sia più aperto ed attento alle problematiche che riguardano i connazionali all’estero”. E’ quello che sperano anche gli Italiani residenti oltre confine.

(Laura Neri-Italia chiama Italia/Eminotizie)

 

 

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