4511 8 Marzo 2008: Nell'anno del centenario

20080308 09:06:00 redazione-IT

La manifestazione nazionale Cgil Cisl Uil avrà luogo nel primo pomeriggio a Piazza Navona. Il corteo che giungerà nella storica piazza romana partirà da Piazza Bocca della Verità dove alle ore 14 è previsto il concentramento.

Sarà celebrata con una Manifestazione nazionale a Roma la Festa Internazionale della Donna che quest’anno compie 100 anni. Cgil Cisl e Uil conferiscono a questo centenario una grande importanza e, dopo quasi vent’anni dall’ultimo appuntamento unitario, organizzano un’iniziativa con la partecipazione dei Segretari generali, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni, Luigi Angeletti, la Segreteria della Ces (Confederazione Europea dei Sindacati) ed una massiccia presenza di donne, lavoratrici delle aziende private e del pubblico impiego, giovani, precarie, pensionate, immigrate, studentesse.

Non solo per ricordare l’8 marzo, data che simboleggia le lotte delle donne di tutto il mondo per affermare i loro diritti, ma per rivendicare le tappe non ancora raggiunte nel lungo percorso compiuto fin qui.

Infatti, i sindacati confederali hanno scelto le parole d’ordine sviluppo, lavoro, qualità di vita, libertà di scelta come insegne della ripresa di un’iniziativa che in Italia ha segnato, dal dopoguerra ad oggi, traguardi fondamentali: a partire dal diritto ad essere cittadine a pieno titolo sia nella società sia nel lavoro, sancito nella Costituzione, alla conquista del diritto di voto, alle leggi per la parità nel lavoro, nei diritti civili, alla tutela della maternità e della paternità,alla condivisione dei lavori di cura con i propri partners, alla conciliazione fra tempi di vita privata, di lavoro e di famiglia, al diritto di scegliere una maternità consapevole, contro ogni tipo di violenza. “Questi valori –scrivono i sindacati nella piattaforma a base della manifestazione di sabato 8- vanno tuttora difesi e pienamente realizzati. In questi 100 anni le donne si sono battute per queste conquiste. Tutte vi hanno contribuito, a partire dalle loro differenze e dalla loro collocazione nei sindacati, nei partiti, nelle associazioni femminili e femministe”.

Sviluppo, il primo dei temi a base della manifestazione viene così declinato: “Non vi può essere sviluppo sostenibile e crescita economica senza l’apporto fondamentale delle donne, del nostro lavoro, della nostra creatività, dei nostri saperi e talenti. Rivendichiamo la piena realizzazione degli obiettivi di Lisbona che si potranno raggiungere solo se vi sarà un aumento consistente dell’occupazione femminile soprattutto nel Mezzogiorno ed inoltre l’emersione del lavoro sommerso. Vogliamo che tutto il lavoro delle donne, compreso quello di cura non ancora riconosciuto, venga valorizzato per l’immenso contributo che dà alla economia e alla ricchezza del paese”.

Quanto al Lavoro, il documento di Cgil, Cisl e Uil ricorda innanzitutto che “l’Italia è al penultimo posto in Europa per l’occupazione femminile” per cui l’imperativo è investire energie e risorse per la piena occupazione femminile, a partire dalle giovani generazioni, superando le discriminazioni nell’accesso al lavoro e nelle retribuzioni. ”Noi –riprende il documento- rivendichiamo che le condizioni concrete di lavoro delle donne, organizzazione del lavoro, orari, differenza salariale fra uomini e donne e precarietà, debbano tornare al centro dell’attenzione della politica e della contrattazione nazionale e nei luoghi di lavoro, imponendo una piena assunzione di responsabilità alle stesse imprese”. Non poteva certo mancare il riferimento alla precarietà che, per Cgil, Cisl e Uil “intacca i diritti fondamentali dei soggetti deboli a partire dalle giovani lavoratrici, private sovente del diritto di avere i figli desiderati, pena la perdita dell’occupazione, e discriminate nei salari e nelle carriere. Lavoro al femminile –si riassume nel documento- deve essere per ogni donna la possibilità di aspirare all’autorealizzazione attraverso il raggiungimento della posizione sociale corrispondente alle proprie competenze e ai propri interessi”.

Qualità della vita: i sindacati rivendicano, per tutte, una migliore qualità di vita ad ogni età, dalle giovani studentesse alle anziane pensionate, che si coniuga con il temi dell’ambiente, la salute, la formazione, la sicurezza nei luoghi di lavoro e nel territorio. Qualità di vita, dicono i sindacati, significa garanzia di un reddito adeguato, servizi accessibili rispondenti al bisogno di qualità. “Rivendichiamo il piano e il finanziamento per gli asili nido, -si legge nella piattaforma- il fondo e i servizi socio-assistenziali per la non-autosufficienza, il sostegno al lavoro di cura”. E ancora, potenziare i consultori nelle risorse e nelle competenze professionali, affrontare il problema della casa, dei trasporti, degli orari della città, dei prezzi,delle tariffe, della diminuzione del carico fiscale per lavoratori e lavoratrici dipendenti, pensionate e pensionati. Ed infine, le donne immigrate, che “non possono essere,con il proprio lavoro, l’unica risposta alla mancanza di politiche sociali in Italia”.

Ultimo dei punti della piattaforma, la Libertà di scelta, che per Cgil, Cisl e Uil va difesa e tutelata “interpretando e riconoscendo” i nuovi problemi delle giovani donne ed immigrate. Le donne, nel dispositivo dei sindacati confederali vogliono essere “libere di scegliere di avere una famiglia, la maternità senza perdere il lavoro, di prevenire gravidanze indesiderate, libere dalla violenza dentro e fuori le mura domestiche” punto, quest’ultimo, sui cui chiedono misure “atte a contrastare il fenomeno con la prevenzione, il contrasto, il sostegno e l’inclusione delle vittime. E’ necessario –prosegue il documento unitario- favorire la cultura del rispetto delle donne a partire dalle scuole, dare più risorse ai centri anti-violenza e approvare al più presto una legge per il riconoscimento del reato di “stalking” (che si configura come una persecuzione continua)”. “Vogliamo la libertà per le donne di tutto il mondo –conclude-, a partire dalle prigioniere politiche che mostrano una forza dirompente al servizio di tutte coloro che soffrono la repressione, la mancanza di libertà, la violenza, discriminazione politica, religiosa, razziale e salariale”.

http://www.cgil.it/org/8Marzo/8Marzo2008.htm

 

 

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