4542 I “noantri” si presentanto a Buenos Aires: Pallaro, Merlo, Sangregorio e Pintabona…

20080311 14:49:00 redazione-IT

di Oscar Piovesan (la Gente d’Italia)

Fine settimana di lanci a Baires per il voto de’ noantri. Nell’attesa che venga ufficialmente confermato che il Popolo della libertá ha deciso di paracadutare in America Latina l’ineffabile Esteban Castelli, ex ambasciatore argentino in Vaticano durante il mandato di Carlos Menem ma un assoluto Carneade nella comunitá come capolista per il Senato e che il Partito democratico renda nota la lista dei suoi candidati scelti ‘a dedo’, i leaderini delle liste fatte in casa, si sono “presentati” in societá.

Venerdí scorso ha dato il via l’imprenditore Eugenio Sangregorio. Che,
nell’Associazione Calabrese situata a pochi passi da Plaza Once, ha
messo le carte in tavola, cui ha affiancato la sua creatura da
indipendentet, l’Unione sudamericana emigrati italiani (Usei), l’Udc di
Casini. Lui si ricandida per la Camera, mentre il capolista per il
Senato, come aveva rivelato per prima ‘Gente d’Italia, é Alberto
Cordero di Montezemolo, presidente della Camera di commercio
italo-cilena e cugino del presidente della Confindustria italiana,
Luca. Con loro, a far da attrazione mediatica, vi é Donato De Santis
che, dopo aver lasciato l’Italia a 20 anni per il Canada e gli Stati
Uniti, dove é stato anche per diverso tempo lo chef preferito di Gianni
Versace a Miami é approdato, poco dopo la morte dello stilista, a
Baires dove é diventato l’immagine televisiva della cucina italiana. Un
bel colpo per Sangregorio che, due anni fa, ha racimolato 14.283 voti,
soprattutto nell’ambito della comunitá calíbrese.
Sempre venerdí si é invece registrata una new entry: l’imprenditore
Carmelo Pintabona che, come presidente della Fesisur, la Federazione
delle associazioni siciliane di Baires e del Sud dell’Argentina, ha
deciso di candidarsi alla Camera per il Movimento per l’Autonomia di
Raffaele Lombardo, salito da poco sul carro del Pdl berlusconiano. Se
Sangregorio punta ai calabresi, lui punta ai siciliani, la piú numerosa
comunitá regionale italiana nel Paese.
Sabato, invece, riuscendo a riempire con circa mezzo migliaio di fan il
grande salone dell’Unione e Benevolenza, cioé piú di quelli accorsi
una settimana fa al Circolo italiano per il lancio del senador Pallaro,
il deputado Ricarlo Merlo ha mostrato che con la sua nuova creatura, il
Movimento associativo italiani all’estero (Maie) é senz’altro
l’apprendista politico che piú sa mobilitare le…folle della comunitá.
Con l’aggiunta che, rispetto al suo ex maestro Pallaro,
costretto a circondarsi di quasi tutti suoi coetaeni, piú o meno dai 70 in
su, svelando il mistero che chissá perché ha “mantenuto” fino all’ultimo,
Merlo ha mostrato che si é fatto per lo piú affiancare da gente della
sua etá, tra i 40 ed i 60 anni. Nonostante come capolista per il Senato
abbia “accalappiato” Mirella Giai da Rosario, che di primavera ne ha 78.
Oltre a lei, da sempre una sindacalista comunista di ferro, é andato a
pescare anche tra i margheritini, apparentemente delusi dall’andazzo
italiano, e cioé Filomena Narducci da Montevideo, che lo segue nella
lista per la Camera, e Adriano Toniut da Mar del Plata, che segue la
Giai per Palazzo Madama.
Il fatto peró che Merlo abbia finito per ricandidarsi a Montecitorio,
ci lascia abbastanza perplessi perché, alla luce dei risultati che
dovrebbero scaturire il 13/14 aprile, non potrá a nostro avviso che essere destinato a far tappezzeria nel Transatlantico poiché come indipendente, per il
premio di maggioranza che favorirá chi si imporrá, e tutto fa supporre
che sará il Pdl, nessuno avrá bisogno del suo voto.
D’altra parte non é l’unica perplessitá che ci é sorta bazzicando i
margini dei “lanci” di Pallaro, Sangregorio e Merlo ( non avendo
il dono dell’ubiquitá a quello di Pintabona non abbiamo potuto
assistere). Conversando con conoscenti di vecchia
data ma anche con sconosciuti che, in genere, vorremmo definire persone del
secondo livello della sovrastruttura della comunitá, quando abbiamo
spiegato loro che, tutto fa supporre, che, nella prossima legislatura,
si cambierá la legge per il voto de’ noantri e dovremmo votare per i
politici italiani, abbiamo sentito un coro di “magari fosse vero, di
questi parlamentari non ne possiamo piú!”.
Insomma Pallaro e soci sembra proprio che abbiano deluso la maggior parte della comunità. E’ una questione complessa
anche se il leit motiv é stato piú che altro un superficiale “hanno
pensato solo ai loro affari”. É indubbio però che, vuoi per invidia o
per altro, é un punto di vista comune. Con l’aggiunta, ci ha assicurato
un vecchio amico che vive in mezzo alla comunitá da oltre mezzo secolo:
"chela maggior parte dei connazionali, sanno poco o nulla di ció che ‘sta
accadendo sia per la scarsa informazione sia per l’indifferenza che si allarga a macchia d’olio". Un aspetto che, “regionalizzazione” del voto a parte : i veneti,
anche se spaccati tra loro, votano per lo piú per Pallaro e Merlo, con maggior
aggancio da parte di quest’ultimo “perché é piú giovane”, i calabresi
votano per Sangregorio e i siciliani per Pintabona ci proponiamo di
affrontare nei prossimi giorni. Anche perché c’è la concreta possibilità
che, a lume di naso, Pdl e Pd sembrano destinati ad un vero
flop e quindi non si puó che dar ragione a quanti ci
hanno detto che “tutto questo é ormai un caos, un
guazzabuglio, dal quale proprio non sappiamo cosa ne possa venir
fuori”. Insomma, come diciamo da tempo, ne vedremo delle belle.

 

 

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