4504 CGIE: La relazione del Comitato di Presidenza

20080305 23:41:00 redazione-IT

Il contributo del CGIE sul fronte degli interventi migliorativi per un corretto esercizio del voto all’estero, la tutela degli anziani, la preparazione della conferenza dei giovani e il rilancio dell’associazionismo con la creazione di un apposito gruppo di lavoro. Carozza: “L’obiettivo è che non si verifichino lacune o ombre che possano dare voce ai nemici del voto all’estero”

ROMA – Un quadro impegnativo delle attività in corso a cui il CGIE è chiamato a dare un significativo contributo è stato tratteggiato dalla relazione del Comitato di Presidenza, svolta da Elio Carozza, segretario generale, nella seduta di stamani dell’Assemblea Plenaria alla Farnesina.

La sessione di lavori di questa assemblea è stata anticipata proprio per dare il modo al Cgie di intervenire come di consueto in merito alle disposizioni che possano risultare migliorative al fine di un corretto esercizio di voto per i connazionali all’estero. “Il Consiglio generale – ha detto Carozza – ha un solo ed unico interesse: assicurare alla consultazione elettorale nel collegio estero le garanzie che rendano le operazioni legate a procedure trasparenti e che rispondano ai principi di sicurezza, certezza e segretezza. Intendimento nostro è pertanto che non si verifichino lacune o ombre che possano dare voce ai nemici del voto all’estero nel mettere in discussione questa importante conquista”.

Carozza ha poi sottolineato l’importanza della creazione di un “sistema Italia” per i cittadini che risiedono all’estero, necessario al fine di promuovere gli interessi dei connazionali e il loro senso di identità nazionale, pena l’auto-referenzialità di organismi di rappresentanza ad essi dedicati. “Lo stesso Cgie – ha ricordato il segretario generale – ha proposto un proprio modo di vedere la sua nuova funzione come strumento di rappresentanza e raccordo con le rappresentanze territoriali, quali i Comites e le associazioni, e la rappresentanza parlamentare”.

Tra gli impegni necessari alla creazione di questo sistema di relazioni, lo svolgimento della prima Conferenza dei giovani italiani e di origine italiana nel mondo. “Il primo atto che chiediamo sin da ora al futuro Governo – ha aggiunto Carozza – è quello di convocare questa conferenza entro il 2008, affinché essa possa costituire un punto di partenza efficace per parlare anche all’Italia e agli italiani in Patria della risorsa che le nostre comunità nel mondo rappresentano”.

“Ma il Cgie – egli ha rimarcato – ha il dovere e la responsabilità di continuare ad assumere la tutela e la valorizzazione della prima e della seconda generazione, di quella che quasi esclusivamente ha dato e quasi nulla ricevuto: per questo la questione degli anziani sarà uno dei temi centrali dell’attività di questo Consiglio”. L’obiettivo è allora quello di preparare e mettere a punto, nei prossimi mesi, insieme con la Commissione tematica “Sicurezza e tutela sociale” e interagendo con le realtà sul territorio, un documento che fotografi la condizione degli anziani per Paese e individui azioni e interventi realizzabili. Già in questa sessione la Commissione tematica presenterà una prima bozza della relazione che porterà alla stesura definitiva del documento.

“La questione giovani e quella degli anziani sono tra loro strettamente legate. Insieme – ha affermato Carozza – si ritrovano in una più ampia considerazione che il Cgie ha messo al centro del proprio impegno nel 2008: il rilancio dell’associazionismo italiano all’estero”. Proprio per questo rilancio si discute in questi giorni della creazione di un gruppo di lavoro al quale affidare un’analisi e l’elaborazione di una proposta per il rinnovamento della vita associativa, veicolo di crescita e di condivisione di diritti e doveri tra gli italiani all’estero. “Sarà affidato a questo gruppo di lavoro – ha chiarito il segretario generale – il compito di determinare gli assi portanti di quella che si pone come una vera e propria sfida che il mondo dell’associazionismo deve cogliere per una sua più concreta affermazione quale soggetto politico del dibattito istituzionale: superare i personalismi per passare finalmente al ricambio generazionale, superare le vocazioni campanilistiche a contenuto folkloristico per raggiungere un impegno culturale più ampio e più aderente alle esigenze attuali delle comunità”. Solo così l’associazionismo può divenire luogo in cui si sperimenta la partecipazione democratica e l’auto-governo. Solo attraverso questa consapevolezza poi, la creazione di un sistema è realmente possibile.

“Il Cgie, a sostegno di questo importante impegno, – ha detto Carozza – mette operativamente a disposizione il primo forum sull’associazionismo nell’ambito di un vasto progetto di democrazia elettronica, aperto a quanti in Italia e all’estero intendano dare un apporto politico”.

Infine, altro appuntamento importante per il 2008 è l’organizzazione della terza assemblea plenaria della Conferenza permanente Stato-Regioni/Province autonome e Cgie. “Occorre rendere questa conferenza realmente permanente – ha concluso il segretario generale – perché, malgrado la disponibilità e la buona volontà manifestate dal Presidente Errani e dal vice Ministro Danieli, non si è ancora riusciti a far cogliere ai diversi soggetti il valore aggiunto e la consapevolezza che essa è lo strumento più idoneo a realizzare un sistema Paese per le politiche a favore degli italiani all’estero”.

(Viviana Pansa – Inform/Eminotie)

 

 

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