4525 CGIE: Il Segretario generale Elio Carozza tira le somme dei lavori dell’Assemblea plenaria

20080308 16:14:00 redazione-IT

La centralità della trasparenza del voto, del rilancio dell’associazionismo e della tutela degli anziani. “Sono soddisfatto, il Cgie sta affrontando la questione italiani nel mondo nella sua globalità”

ROMA – Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare i veleni della campagna elettorale non hanno contaminato i lavori del Cgie che, dopo alcune incertezze iniziali legate alla sostituzione del dimissionario vice segretario per i Paesi anglofoni Giovanni Rapanà, sono andati avanti speditamente, con poche discussioni ed importanti decisioni condivise. Come l’istituzione di uno specifico gruppo di lavoro con il compito di elaborare indicazioni utili per il rilancio dell’associazionismo italiano all’estero.

Per focalizzare gli obiettivi raggiunti e capire in che direzione si sta muovendo il Consiglio Generale, a poche settimane dal secondo voto politico degli italiani all’estero, abbiamo rivolto alcune domande al Segretario generale del Cgie Elio Carozza.

Dopo tre giorni d’intenso dibattito l’Assemblea del Cgie ha concluso i suoi lavori. Si ritiene soddisfatto dei risultati raggiunti?

Sono soddisfatto dei lavori dell’Assemblea, soprattutto se si pensa al tempo che abbiamo avuto per prepararla. Questa plenaria ha avuto tre momenti importanti. Il primo riguarda la totale disponibilità, data dai consiglieri del Cgie, a collaborare per assicurare la massima correttezza e trasparenza del percorso che porterà al secondo voto politico degli italiani all’estero. Una disponibilità che credo sia stata accolta in maniera molto positiva dall’Amministrazione e che sarà in questi giorni comunicata ad ogni Consolato ed Ambasciata. In pratica consiglieri del Cgie, insieme ai Comites e ai consoli, cercheranno di togliere tutte le ombre sul voto. Un impegno per la massima trasparenza possibile che tenterà di evitare il ripetersi delle situazioni poco piacevoli che vi furono in occasione del primo voto politico degli italiani nel mondo.

Abbiamo inoltre richiamato l’attenzione del Ministero dell’Interno, della Corte d’Appello e del Comune di Roma affinché vengano poste in essere tutte le garanzie possibili anche per lo scrutinio del voto all’estero. Su indicazione dell’Assemblea ho scritto al Commissario del comune di Roma per ricordagli l’attenzione e la disponibilità del Cgie su questa questione. Gli ho inoltre suggerito di reclutare fra gli studenti dei tre atenei romani gli scrutatori necessari per lo scrutinio delle schede della circoscrizione Estero: 7000-8000 ragazzi che dovrebbero essere in grado di portare avanti i lavori dei seggi in maniera corretta, trasparente ed efficace e che, se la decisione sarà presa per tempo, potrebbero anche ricevere una formazione mirata.

Altro punto centrale dei lavori il lungo dibattito sull’associazionismo. Una realtà che è stata e continuerà ad essere fondamentale per gli italiani nel mondo. L’Assemblea è riuscita a promuovere all’unanimità la costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc che svolgerà una puntuale azione di analisi sul tema dell’associazionismo. Le risultanze saranno poi portate all’attenzione del Consiglio Generale del prossimo novembre. Tutto questo si svolgerà, secondo un percorso che abbiamo già sperimentato nel 2007, in diretto raccordo con il territorio. Quindi i lavori del Cgie sull’associazionismo si svolgeranno di concerto con la Cne e le Consulte regionali dell’emigrazione e saranno aperti anche al contributo delle associazioni di ogni città.

Il Cgie ha inoltre affrontato l’importante questione degli anziani. Una realtà che è stata presentata all’Assemblea in maniera ottimale dalla Commissione Sicurezza e Tutela Sociale e che sarà discussa anche dalle Commissioni continentali. Alla luce del lavoro fatto sui giovani e di quello svolto in questa Assemblea sull’associazionismo e sugli anziani, io credo che il Cgie stia affrontando la questione italiani nel mondo nella sua globalità. Questo camminare insieme fra generazioni diverse e mondo dell’associazionismo ci porterà a trasmettere all’Italia, al nuovo Governo, al neo eletto Parlamento e alle Regioni un messaggio che farà vedere come far fronte ai cambiamenti delle nostre comunità.

Per il voto all’estero è fondamentale una corretta informazione istituzionale ed elettorale. Queste tematiche sono state illustrate all’Assemblea dal direttore di Rai International Piero Badaloni. Come giudica l’azione divulgativa promossa dalla Rai in vista delle elezioni di aprile?

Per quanto riguarda Rai International non sarebbe onesto non riconoscere che siamo di fronte ad una svolta. Questo vale anche per la Rai. Ho infatti avuto modo di vedere degli spot specifici e puntuali dell’emittente pubblica sul voto italiano all’estero che mancarono in occasione delle politiche 2006. Bisogna prendere atto del fatto che il direttore di Rai International Piero Badaloni, che ha illustrato all’Assemblea come intende operare, sta svolgendo un ottimo lavoro.

Lei ha respinto l’offerta dei vertici del Partito Democratico che le chiedevano di candidarsi in Europa per la circoscrizione Estero. Quali le motivazioni di questa decisione?

La scelta di non candidarmi alle politiche non l’ho presa oggi. Ringrazio Walter Veltroni e il responsabile del Pd nel mondo Maurizio Chiocchetti che hanno insistito molto per la mia candidatura. Una cosa che ovviamente mi fa molto piacere. Tuttavia un anno e mezzo fa io ho scelto l’incarico di Segretario generale del Cgie e credo che quello di parlamentare sia un ruolo diverso. In questo Consiglio generale abbiamo intavolato e posto in essere un nuovo modo di lavorare e di vedere l’insieme della comunità. Prima di candidarmi avrei dovuto dare le dimissioni dal mio incarico e non volevo abbandonare il lavoro del Cgie. Questa scelta alla fine è stata condivisa da Veltroni e Chiocchetti.

Di contro ho convinto i miei amici del Belgio a candidare un giovanissimo alla Camera e una donna impegnata in emigrazione al Senato. Quindi non solo ho scelto il Consiglio generale, ma ho cercato di mettere in atto in Belgio quello che tentiamo di fare qui nel Cgie, e cioè dare spazio e opportunità ai giovani e alle donne.

(Goffredo Morgia-Inform/EMNOTIZIE)

 

 

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