4586 Lettera agli elettori di Salvatore Ferrigno, escluso dal PDL, corre con l'UDC

20080315 12:30:00 redazione-IT

Ferrigno: "Tutto colpa della gestione Contini"

"Cari elettori, cari amici, prima di tutto è doveroso ringraziarvi per la fiducia e la stima che mi avete dato in questi due brevi anni di legislatura che mi hanno dato la possibilità di poter lavorare per voi al meglio delle mie capacità del mio impegno e con sincera passione politica. Devo poi chiedervi scusa per non avervi dato la possibilità di poter continuare a votarmi. In questa tornata elettorale che ha mostrato i lati più torbidi di una politica sempre più lontana dagli interessi dei cittadini e sempre più viziata dagli interessi personali."

Mai come adesso avrei potuto immaginare che i consensi nei miei confronti fossero così ampi da far paura a qualcuno al punto da farmi rimanere fuori da questa tornata elettorale che invece di svolgersi in un confronto leale e onesto si svolgerà in un clima avvelenato.
In questi due anni non credo di aver commesso scorrettezze e mancato di fedeltà al partito, ne tanto meno mi è stato comunicato il motivo della mia esclusione quindi priva di spiegazioni plausibili.
Ho creduto e ho condiviso quegli ideali comuni del centro destra rimanendo sempre al mio posto e seguendo gli ordini di partito.
Non pensavo che alcune persone potessero tramare contro di me fino a non farmi entrare in lista come unica alternativa per non farmi rieleggere, facendomi credere, anzi assicurandomi così come annunziato in più occasioni dal Presidente Berlusconi, che la mia candidatura era certa così come tutti i parlamentari eletti a prima legislatura e in special modo nelle circoscrizioni estere dove è in uso il voto di preferenza.
Non mi è stata data possibilità di potermi candidare non solo con il “PDL” ma in nessun altro modo perché con l’inganno non mi è stato lasciato il tempo di correre ai ripari.
Alcuni sinistri personaggi ormai noti nel nostro gruppo politico del Nord America non hanno fatto un danno a me in quanto non sarò Deputato alla prossima legislatura ma hanno dato vita a una lista del “PDL”incongrua, imbavagliando migliaia di nostri elettori che per disgusto a questo atteggiamento autoritario e poco democratico hanno deciso di non votare più il Partito del Popolo libertà che, a mio parere, si dimostra sempre di più come il Partito dei Padroni della Libertà.
Io mi chiedo come tanti di noi, con quale coraggio si sentirà a posto con la propria coscienza anche se legalmente ma non legittimamente eletto a rappresentare i nostri connazionali nel Nord e Centro America, il probabile parlamentare eletto alla Camera dei Deputati nella lista del “PDL” pur sapendo che ha tolto la possibilità a molti di noi di poter scegliere liberamente se rieleggere o no il parlamentare uscente eletto nelle ultime consultazioni elettorali a larghissima maggioranza di preferenze? Al suo posto proverei certamente imbarazzo, se non vergogna, per aver approfittato di una situazione di comodo creata con l’inganno elettorale.
Qualcuno ha scambiato questa elezione politica con il gran premio di Formula uno e per vincerlo a tutti i costi ha convinto la giuria a non far gareggiare la “Ferrari” perché essendo la più potente auto da corsa non avrebbe lasciato vincere nessun altra macchina.
In questa singolare nuova forma di Democrazia non si può accettare il concetto di sottomissione forzata nell’accettare il piatto preconfezionato e non liberamente scelto in forma, chiara e trasparente; ciò detto il mio impegno in politica, sfortunatamente per alcuni personaggi, continua.
Non mi farò fermare da questi sporchi giochi politici e darò sempre la speranza alla gente onesta di poter continuare a credere nei veri ideali di Libertà e Democrazia che non conoscono o accettano padroni, capi o capetti di turno…
Non riuscivo a capire perché Casini non abbia mai voluto cedere all’idea di unirsi al “PDL” .
Adesso attraverso questa esperienza capisco e lo definisco un eroe: avrebbe potuto opportunamente allearsi con Prodi e rimanere al governo per 5 anni, ma non lo ha fatto perché fedele ai suoi principi politici preferendo rimanere nell’area di centro destra senza avere un padrone con il coraggio di pagare un prezzo alto rischiando di rimanere da solo contrariamente a Fini che si è letteralmente arreso dopo aver visto il fallimento della sua politica più volte criticata nel suo stesso partito al punto da aver provocato la scissione con Storace.
A questo punto chiederò al popolo dei miei elettori di aprire gli occhi e di riflettere bene prima di votare per il “PDL” perché il “PDL” anche se predica bene razzola male e si dimostra come in queste occasioni poco credibile, preferendo gente non qualificata e con carichi pendenti.
Votare secondo coscienza ma certamente riflettete bene prima di votare “PDL”.
Alla fine vi rinnovo ancora una volta il mio grazie per la vostra fiducia anche se adesso non avrete possibilità di potermi votare.
E grazie anche a quei sinistri e perfidi personaggi responsabili di ciò:
Il mio impegno continua con l’Unione di Centro

Salvatore Ferrigno

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Ferrigno: "Tutto colpa della gestione Contini" –
di Valentina Dello Russo www.italiachiamaitalia.com

Ha suscitato un’ondata di polemiche il fatto che Salvatore Ferrigno, deputato uscente di Forza Italia, eletto nel 2006 nella ripartizione estera Nord e Centro America, non sarà in lista alle prossime votazioni (CASO FERRIGNO Gli italiani del Nord e Centro America: perchè Ferrigno non è in lista?).

Il motivo lo spiega lui stesso: “Undicimila persone, i miei elettori, non avranno la possibilità di esprimersi e non l’avranno perché il partito ha mentito loro. E’ stata una beffa: Berlusconi aveva detto che avrebbe ricandidato i parlamentari uscenti, che avrebbe messo in lista più donne e gente pulita. Io non ho cause pendenti, ho lavorato moltissimo nella scorsa legislatura, eppure non sono stato ricandidato. Questo – spiega amareggiato Ferrigno – significa che allora quelle di Berlusconi erano tutte bugie”.

Dunque cosa accadrà adesso?

“Bisogna assolutamente creare una nuova classe politica, per fronteggiare l’arroganza della politica attuale. Quelli che verranno eletti non saranno rappresentanti del popolo, ma rappresentanti di Berlusconi”.

Quali sono pertanto i suoi progetti per il prossimo futuro?

“Continuerò nel mio lavoro. Avendo il Pdl tradito la fiducia dei miei elettori io ho deciso che non ci sarei rimasto un minuto di più. Sono entrato nell’Udc con la carica di responsabile politico nazionale per il Nord e Centro America, un incarico assegnatomi dal segretario Cesa in persona”.

Ma lei si è chiesto perché non è stato ripresentato agli elettori?

“Avevo preso moltissimi consensi nel 2006 e credo di aver lavorato alacremente in questa legislatura, motivi per i quali il solo modo per non esser rieletto era non ricandidarmi. Hanno ragionato come con la Formula 1: per impedire che la Ferrari vincesse hanno pensato di convincere la giuria a non farla scendere in pista. Questa non sarà un’elezione corretta”.

Ecco, ma perché questa ostilità nei suoi confronti?

“Io non lo so, ma a questo punto è inutile che inventino delle motivazioni perché sarebbero solo scuse. Mi è stato detto che non ho fatto bene il mio lavoro, persino che ho risposto male a Berlusconi: io non ho mai fatto niente di tutto questo. Berlusconi neppure avrà messo bocca in questa questione: è stata solo una decisione della dottoressa Contini. Ora non voglio dire che Berlusconi non abbia le sue responsabilità, ma penso che gli abbiano presentato la cosa all’ultimo momento, come già decisa”.

Quindi è tutto imputabile alla “gestione Contini”?

“La gestione Contini è arrivata con molta arroganza a smantellare l’organizzazione che Forza Italia aveva messo in piedi in tanti anni, nel Centro e Nord America. E’ giunta sostenendo di avere i titoli per farlo solo perché appoggiata da amici influenti, quali il dottor Letta. Quando è arrivata negli Usa non mi ha neppure chiamato. Dopo l’iniziale delusione, ci siamo chiariti, le ho spiegato che volevo solo fare il mio lavoro. Proseguire nel mio impegno con Forza Italia e i miei elettori. Credevo fosse chiaro questo. Mi hanno fatto presentare la candidatura come se fosse certa, poi ho scoperto dalle agenzie di stampa che io non ero in lista. Così sono tornato in Italia e dal partito ho avuto solo un ‘mi dispiace’, nessuna spiegazione”.

E’ lì che ha deciso di passare all’Udc?

“Sì, ci sono andato subito. Avrebbero potuto rifiutarmi, perché in passato ero stato io a declinare l’invito di passare nelle loro fila. Invece mi hanno accolto a braccia aperte. Ora capisco perché Casini non ha voluto seguire Berlusconi nel Popolo della Libertà. Quello dovrebbe chiamarsi il Partito dei Padroni della Libertà. Mi dispiace solo perché io sono stato leale e fedele al mio partito fino all’ultimo, anche a rischio di subire quello che ho subito. Loro hanno rotto il patto con i miei elettori e io ho rotto con loro”.

Cosa vuol dire dunque agli undicimila elettori che speravano di poterle riconfermare la fiducia?

“Cosa posso dire? Sono rammaricato, mi scuso con loro. Avrei potuto lasciare il partito quando avevo avuto le prime avvisaglie del fatto che non sarei stato ricandidato, ma credevo che alla fine il mio impegno avrebbe pagato. Sono fra i primi cinquanta parlamentari, su seicento, per il lavoro svolto. Come si può pensare di tradire così gli elettori? Privare lo Stato di un simile rappresentante non solo è immorale, ma è anche scorretto”.

E ai suoi colleghi parlamentari, invece?

“Li ringrazio moltissimo. Devo dire, li ringrazio tutti, perché sia quelli di destra che quelli di sinistra mi hanno dimostrato una grandissima solidarietà. Mi hanno telefonato tutti per esprimere il loro rammarico. Ho ricevuto migliaia di telefonate anche dalla gente comune. Qualcuno era in lacrime e non si capacitava dell’accaduto. Insomma è stata toccata la parte più bassa della democrazia, ora però bisogna rimboccarsi le maniche, perché l’Italia merita di più”.

 

 

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