4625 G.BOZZOLINI (Candidato Camera Europa). L'unico voto utile è la Sinistra Arcobaleno.

20080322 19:10:00 redazione-IT

di Guglielmo Bozzolini (*)

In questi giorni buona parte della stampa presenta la campagna elettorale come una competizione a due tra il PD e il PDL e soprattutto, dato che i loro programmi poi così diversi non sono (non a caso le due sigle sono molto simili), come un confronto tra l’immagine di Veltroni e quella di Berlusconi. Le scelte di voto non possono però essere ridotte solo a questo. Il panorama politico italiano da un lato infatti non è riducibile solo a due partiti, uno di centro (PD) e uno di centro destra (PDL), dall’altro la gravità e la complessità delle scelte necessarie per il futuro del paese non può essere ridotta ad una scelta di look o di simpatia.

Non a caso le stesse forze e le stesse aree di opinione che vogliono ridurre la campagna elettorale ad una gara a due, nella quale il voto per altre forze sarebbe inutile, sono le stesse che continuano a parlare di grandi intese e a ipotizzare un futuro governo comune.
E’ quindi utile riprendere alcune considerazioni più generali per spiegare perché l’unico voto utile è quello per le liste della Sinistra Arcobaleno.
No alle grandi intese
Le grandi intese sono da sempre lo strumento per grandi e piccoli disastri sociali, come dimostra la vicenda dell’aumento dell’età pensionabile a 67 anni in Germania e come insegnano anche alcuni episodi della storia italiana. Un governo di grandi intese sarebbe cioè il contrario di ciò di cui il paese ha bisogno: un’azione politica chiara ed efficace per la redistribuzione della ricchezza ed il risanamento morale della stessa vita politica.
Come l’esempio della Germania indica: la risposta sia alle grandi coalizioni, sia alle politiche di smantellamento dello stato sociale è rafforzare la sinistra!
Nel caso specifico italiano le grandi intese si tradurrebbero poi in un alleanza di governo con il PDL di Berlusconi, Fini e Alessandra Mussolini!
Per gli elettori all’estero che vogliano evitare di dover tornare a vergognarsi del conflitto di interessi, degli scontri tra poteri dello stato e delle vicende giudiziarie dei ministri e che non vogliano ri-avere un ministro degli esteri post-fascita, l’unico voto efficace è quello per la Sinistra Arcobaleno.
Per il risanamento morale del paese.
Le notizie arrivate negli ultimi mesi dall’Italia indicano come il degrado morale e la corruzione stiano permeando sempre di più la vita politica e sociale italiana ad ogni livello, locale e nazionale. Ogni giorno arrivano notizie di indagini su questo o quel ministro ex democristiano, su dirigenti politici che si immischiano nelle scalate bancarie e nelle transazioni finanziarie, su indagini su sindaci e presidenti di province e regioni, su primari e docenti universitari scelti in base non alla competenza ma all’appartenenza a questo o quel partito, a questo o quel gruppo d’affari.
Si ripresenta uno scenario simile, e per certi versi peggiore, a quello degli anni ottanta da cui partirono tangentopoli e mani pulite. E’ quindi necessario riproporre la "questione morale", per usare il termine che fu di Berlinguer, e porre l’obiettivo del risanamento morale del paese al centro dell propria azione politica. Le uniche forze abilitate per farlo sono quelle che danno vita alla Sinistra Arcobaleno. PRC, PdCI , SD e Verdi sono infatti gli unici partiti senza dirigenti inquisiti, gli unici che non negoziano il loro appoggio a questa o quella operazione finanziaria e a questo o quel gruppo finanziario.
L’unico voto utile per il risanamento morale del paese è quello per la Sinistra Arcobaleno.
Contro la precarietà
In tutta Europa la precarizzazione delle condizioni di lavoro si sta estendendo sempre più. Il diffondersi dei contratti di lavoro a tempo determinato, a chiamata, temporanei o a ore, dello staff leasing e del lavoro interinale, introduce forme di precarietà crescente anche nelle sfere più intime e private della vita delle persone. In nome di una falsa interpretazione del concetto di modernità vengono smantellate le conquiste di decenni di lotta politica e sindacale.
La precarietà è spesso il cancro che avvelena la vita di molti di noi, in Italia ed in Europa!
E’ quindi necessario che la politica riprenda la propria funzione regolatrice e che ri-ponga al centro della propria azione a livello nazionale ed europeo il lavoro e i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Il diritto alla salute, il diritto a non morire di lavoro, la protezione dai licenziamenti, il diritto a vivere una vita stabile e tranquilla, il diritto a salari degni e sufficienti per vivere liberati dal bisogno e scegliendo liberamente del proprio futuro, non sono retaggi del passato ma sono esigenze più che mai attuali, in Italia ed in Europa, per le quali è necessario un impegno politico forte e coerente.
Tutte cose che non possono essere garantite dal Partito Democratico, che mette sullo stesso piano gli operai della Thyssen e il manager "figlio di papà" Matteo Colaninno e i sindacati e confindustria, che candida nelle proprie file Ichino, il professore che teorizza l’abolizione dell’art. 18 dello Statuto dei Lavoratori, contro cui manifestarono più di tre milioni di persone.
L’unico voto utile e coerente per difesa dei diritti dei lavoratori e delle lavoratrici è quindi quello per la Sinistra Arcobaleno.
Per i diritti delle persone
Negli ultimi anni il dibattito politico italiano ha segnato un pesante arretramento nella discussione sui diritti delle persone. Dal mancato riconoscimento dei diritti delle copie di fatto (i PACS o, nella versione "soft", i DICO), ad una regolamentazione arretrata della fecondazione assistita fino alla rimessa in discussione della legge sull’aborto, le posizioni conservatrici dominanti sia nel centro destra che in parte del Partito Democratico (i cosiddetti Teodem), hanno impedito una moderna evoluzione del riconoscimento dei diritti delle persone, segnando un pesante ritardo rispetto agli altri paesi europei. In nessun altro paese europeo l’ingerenza dell’ala più conservatrice della Chiesa Cattolica è così forte e ha effetti così nefasti come in Italia e la politica così arrendevole. Basta fare il confronto con la Spagna di Zapatero.
E’ quindi necessario affermare un idea laica della politica che, nel rispetto dell’orientamento religioso di ognuno, doti l’Italia di una legislazione all’altezza del ventunesimo secolo per garantire ad ogni persona il diritto sia all’auto determinazione della propria vita, sia al rispetto, qualsiasi sia il suo sesso, il suo orientamento sessuale e la sua religione.
Possono queste cose essere garantire da un Partito Democratico incapace di decidere sulle questioni etiche, per la presenza determinante dell’ala conservatrice cattolica (Bino, Bobba, ecc.)?
No. L’unico voto utile per una politica laica a difesa dei diritti fondamentali delle persone è il voto per la Sinistra Arcobaleno.
Per una politica per gli italiani all’estero seria ed efficace.
Il primo voto politico degli italiani all’estero, nel 2006, aveva sollevato molte aspettative. In particolare in Europa le attese verso l’operato dei nuovi deputati e senatori erano molto grandi. Ci si aspettava che venisse portato un contributo di merito al dibattito politico generale (ad esempio sul tema della politica d’immigrazione), che venisse sviluppato un approccio serio ed efficace ai problemi specifici degli italiani all’estero, abbandonando la retorica tremagliana, e infine che venisse "valorizzata" la risorsa dell’associazionismo come strumento di rapporto con i territori. A due anni di distanza non si può non dire che l’esperienza è stata deludente. Basta guardare le informazioni disponibili sui siti internet di Camera e Senato.
Nel dibattito sulle politiche di immigrazione, la voce degli eletti dall’estero non si è sentita mai, eppure avrebbero potuto portare un contributo di sobrietà e serietà a partire dalle esperienze vissute dagli emigrati italiani (avrebbero però magari dovuto contraddire ciò che dicevano i loro leader ed il coraggio non è merce che circoli con grande facilità).
E’ prevalsa invece una visione "di nicchia" della politica, quasi lobbystica, tutta interna agli apparati e alle beghe d’apparato. Anziché un approccio serio ai problemi, coinvolgendo nella discussione le forze sociali interessate (pensiamo ad esempio al terreno della scuola), è prevalsa la corsa alla dichiarazione alle agenzie di stampa e alla firma di proposte di legge (qualcuno ne ha firmate, con contenuti opposti tra loro, sullo stesso argomento: la riforma delle Legge 153) ben sapendo che no sarebbero mai state discusse.
Possono essere le stesse persone adesso a cambiare la politica per gli italiani all’estero? No.
Un ultimo commento. In questi giorni i candidati del PD insistono a dire a molti elettori di sinistra: lo so che sei di sinistra ma se vuoi sconfiggere Berlusconi devi votare PD, per fare avere la maggioranza a Veltroni.
Non è vero! Per il particolare meccanismo elettorale i voti all’estero non concorrono a determinare il premio di maggioranza alla Camera dei Deputati. Un voto dato all’estero al PD è quindi un voto per eleggere Narducci e Rüdeberg o altri, non un voto a sinistra e non un voto per sconfiggere Berlusconi.
(*) Guglielmo Bozzolini è candidato per la Camera dei Deputati – Circoscrizione Europa, nella Lista Sinistra Arcobaleno.

 

 

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