4671 Venezuela: SIP, Vertice dei boss dell'informazione

20080330 22:22:00 redazione-IT

di Tito Pulsinelli (da www.selvas.org)

La associazione continentale dei proprietari della carta spampata e delle TV, si riunisce a Caracas per emettere una sentenza già scritta contro la "quasi dittatura" del Paese che li ospita.
La Sociedad Interamericana di Prensa (SIP) è un sindacato padronale fondato nella Cuba del dittatore Batista, ed è sempre stato un vaso-comunicante dei servizi di intelligenza degli Stati Uniti.

Ultimamente. la sfrontatezza è senza limite, e in nome della libertà d’espressione -dei padroni della tecnologia della comunicazione- svolgono una battaglia campale contro quei governi che cercano di salvaguardare la pluralità dell’informazione, o che contrastano il loro secolare monopolio mediatico.
La SIP è un sindacato padronale che ama camuffarsi da organizzazione della società civile che lotta contro inesistenti tirannie, perchè con quelle tutoora esistenti -e con tutte quelle del passato- convive in una perfetta simbiosi.

I boss della SIP condaneranno la mancanza di libertà d’espressione e l’autoritarismo del governo di Chavez. Incuranti del ridicolo, mostreranno il pollice verso al Venezuela in un congresso che stanno celebrando in….Venezuela! Coraggio? Faccia tosta? E’ solo mancanza del senso del ridicolo, ennesima esibizione di arroganza e di forza muscolare mediatica.
Nella guerra asimmetrica, si sa che i padroni della comunicazione sono un partito politico, e il ruolo di quarto potere gli va sempre più stretto.

Chi dirige questo racket di "info-trafficanti"? Uno dei Marroquin, un guatemalteco dell’oligarchia, proprietario del maggiore quotidiano, che ha sempre convissuto in una corresponsione di amorosi sensi con tutte le dittature militari che hanno insanguinato il Paese dei Maya e del quetzal.

Questo Marroquin non denuncia mai i sicari che hanno prodotto 250mila vittime in Guatemala, tutti impuniti che circolano liberamente, godendo di tutti i privilegi estorti con la violenza. Il capo pro-tempore della "società degli info-trafficanti" non reclama per gli attentati all’incolumità degli operatori dell’informazione guatemalteca, tuttora minacciati dagli apparati di repressione militare che continuano ad agire indisturbati nell’ombra.

L’anno scorso, in Messico sono stati uccisi 200 giornalisti ed operatori dell’informazione; segue a ruota la Colombia, però la SIP censura il….Venezuela e ovviamente Cuba. Bravi, bene, bis.

 

 

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EmiNews 2008

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