4728 AUSTRALIA: Settimana decisiva: si vota fino al 10 aprile. La campagna elettorale vista dai candidati

20080402 17:48:00 redazione-IT

MELBOURNE – Le schede per il voto politico 2008 ormai dovrebbero essere state ricevute da tutti gli elettori.
Chi non le avesse ancora ricevute, via posta al proprio domicilio, è ancora in tempo per rivolgersi al Consolato di appartenenza per verificare la propria posizione e chiedere eventualmente un duplicato.

Battute conclusive per la campagna elettorale per le elezioni politiche del 13 e 14 aprile. I cittadini italiani che risiedono in Australia hanno già iniziato a votare e avranno tempo fino al 10 aprile per inviare ai consolati le schede elettorali. Con i candidati alle prese con gli ultimi, frenetici impegni, Il Globo/La Fiamma ha rivolto a tutti i contendenti italo-australiani (cui si aggiunge “l’ospite” sudafricano Salvatore Cristaudi) tre domande:

1. Qual è il suo bilancio della campagna elettorale?

2. Ci sono tematiche e/o avversari che l’hanno sorpresa in qualche modo in queste settimane, sia in positivo

che in negativo?

3. Rivolga un appello al voto a tutti gli elettori.

Marco Fedi (Camera – Pd)

1. “Meno entusiasmo. Rispetto a due anni fa la campagna 2008 è stata contraddistinta da un minore interesse. Da parte nostra abbiamo lavorato presentando quello che è stato raggiunto nella breve legislatura appena chiusa, nella convinzione che il nuovo progetto rappresentato dal Pd di Walter Veltroni sia la risposta necessaria ai bisogni della comunità italiana”.

2. “Francamente sono rimasto sorpreso dal clima di scontentezza generale che si respira. Le uniche responsabilità sembrano cadere sui due parlamentari (lo stesso Fedi e Nino Randazzo, ndr), ma i Comites, il CGIE, la stessa comunità dov’erano quando si è trattato di organizzare dibattiti e aprire consultazioni? Chi chiede coinvolgimento in politica deve anche interessarsi in prima persona”.

3. “Chiedo un voto agli elettori per riprendere il lavoro là dove è stato interrotto da queste elezioni anticipate. Con la Finanziaria 2008 abbiamo già cominciato a restituire ai cittadini, e per i pensionati in Australia è stato finalmente accettato che – d’ora in poi – i privilegi di cui godono coloro che vivono in Italia devono essere estesi anche ai residenti all’estero. Eravamo a soli sei mesi dall’approvazione della legge sulla cittadinanza quando il Parlamento è stato sciolto; rieleggere i candidati del Pd significa allora portare a compimento questo importante provvedimento che la comunità chiede da decenni. Infine, chiedo il voto per il Pd perché è l’unica vera novità nel panorama politico italiano. Berlusconi è sempre lo stesso e il suo Pdl non è altro che una coalizione in vecchio stile tra Forza Italia, Alleanza nazionale e Lega nord”.

Nino Randazzo (Senato – Pd)

1. “La campagna mi ha regalato soddisfazioni, perché mi ha permesso di incontrare tanti italiani che mi hanno dimostrato con la loro simpatia che la nostra rappresentanza parlamentare ha avuto una visibilità anche in Australia. In un clima generale di disponibilità e comprensione, non ho incontrato nemmeno una persona che abbia avuto qualcosa da rimproverarci. L’unica critica che ci è stata fatta è di non aver avuto un rapporto costante con la comunità, ma quando abbiamo spiegato le nostre ragioni tutti hanno capito: con il governo Prodi che poteva contare su una maggioranza risicata, la verità è che semplicemente non era possibile assentarsi da Roma”.

2. “Sono rimasto sorpreso dal grado di insensibilità di alcuni candidati della sinistra che non comprendono che ogni voto che raccolgono è un regalo per Berlusconi. I casi sono due: o questi candidati capiscono quello che fanno, e allora sono cinici e ipocriti, oppure semplicemente non lo realizzano, e allora non sono nemmeno degni di considerazione”.

3. “Mi appello ad un voto che conti per la comunità italiana e che sia indirizzato a quei parlamentari che, come me, hanno dimostrato di essere efficaci e visibili. Nonostante la legislatura sia durata solo due anni, gli elettori possono giudicarci per quello che abbiamo fatto, come ad esempio l’azzeramento dell’ICI o la copertura sanitaria per gli italiani all’estero. I quasi mille parlamentari eletti in Italia non possono vantare risultati come quelli raggiunti dai loro colleghi che provengono da altre parti del mondo. Ci tengo quindi a chiedere un voto per la competenza e la capacità: così come non si affida un’opera ingegneristica a chi ingegnere non è, allo stesso modo non si manda a Roma chi non ha la minima idea di cosa significhino i lavori parlamentari”.

Lino Magnano (Senato – Partito socialista)

1. “Siamo i cugini poveri delle elezioni e di questo sistema elettorale”, fa notare Magnano.

“Stiamo conducendo una campagna tradizionale, fatta di telefonate con tanti che chiamano anche per chiedere spiegazioni su come votare. È un fenomeno questo che ci rincuora. Rispetto a chi sta spendendo ingenti somme di denaro non possiamo aspettarci gli stessi risultati, ma siamo comunque presenti sui media e abbiamo tanti volontari ad aiutarci”.

2. “Non direi. I temi sono noti e le risposte del Pd e del Pdl sono identiche, l’unica cosa che distingue i due partiti maggiori è quella piccola ‘l’. Anche gli avversari sono stati prevedibili, ma devo aggiungere che mi aspettavo più preparazione dai candidati del Pdl. Invece sono rimasto sbalordito e perplesso dopo aver ascoltato certe interviste”.

3. “Vista la situazione attuale in Italia, l’unico partito che può dare delle risposte è quello socialista”. “Sono convinto – prosegue Magnano – che sono i partiti minori della sinistra quelli che possono rimettere l’Italia sulla strada giusta. Per questo motivo lancio un appello a tutti gli elettori e li invito, anche se non vogliono votare per noi socialisti, quantomeno ad indirizzare la loro preferenza verso la Sinistra Arcobaleno. I partiti maggiori continueranno infatti a fare quello che hanno sempre fatto in sessant’anni di Repubblica”.

Joe Caputo (Camera – Partito socialista)

1. “Abbastanza bene direi. La nostra è una campagna alquanto convenzionale, non abbiamo molto tempo né risorse, ma siamo stati accolti con entusiasmo in ogni posto dove ci siamo recati”.

2. “Nessuna sorpresa, quello che mi meraviglia invece sono i soldi che gli altri stanno spendendo. Noi siamo i fratellini poveri, facciamo le cose all’antica usando i volantini ad esempio. Gli altri investono profusamente in pubblicità, dimostrando forse il livello di accanimento nei confronti dei seggi in palio. I socialisti puntano altresì sul buon senso. Non organizziamo cene pagate, andiamo invece là dove c’è la gente”.

3. “Un voto per noi è un voto per la gente comune. Non è una preferenza indirizzata a ‘partitoni’ che hanno soldi da buttare, è un voto per chi non ha paura di andare a parlare con i cittadini, è un voto per chi non è arrogante o prepotente”.

Franco Mantino (Senato – Sinistra Arcobaleno)

1. “Ho scritto alla Sinistra Arcobaleno in Italia per chiedere se era possibile ricevere qualche aiuto per la campagna. Mi hanno risposto dicendo di aver inviato 104.000 volantini in tutta Australia, ma a parte quello nient’altro. La verità è che la mia campagna la sto conducendo con i miei soldi, finiti quelli sono ‘broke’. Non posso competere quindi coi mezzi messi in campo dagli altri, ciò che posso fare è invece sfidare i miei avversari sulle idee”.

2. “Ciò che è emerso nel corso della campagna è che non sono un politico alla Marco Fedi. Non metto in dubbio la preparazione del candidato del Pd, ma io personalmente mi vedo come un idealista che vorrebbe cambiare qualcosa e aiutare gli anziani, i giovani alle prese con il precariato e la diffusione della cultura e della lingua italiana”.

3. “Proibisco di votare per me a chi pensa che, una volta eletto, farò come gli altri, vale a dire andare in Italia e dimenticarsi dei nostri cittadini in Australia. Se la gente pensa invece che io possa rappresentare adeguatamente i loro interessi, allora chiedo il voto ribadendo innanzitutto che sono un indipendente. Sono sganciato dai partiti e indipendente in tutti i sensi, visto che mi finanzio da me. In Italia quindi non ho nessun interesse partitico da salvaguardare, l’unico interesse che avrò è aiutare i nostri concittadini”.

Giovanni Sgrò (Senato – Sinistra Arcobaleno)

1. “Ho incontrato tanti amici e ricevuto molte manifestazioni di stima. Immagino che in tanti mi vedono come uno di loro, sono un emigrante anch’io e i cittadini si identificano con me. Che io vinca o perda, l’importante per me è che ho cercato di essere onesto, senza promettere il mondo. Se poi dovessi andare a Roma, allora cercherò di rappresentare i nostri cittadini in modo serio ed efficace”.

2. “Devo ammettere che sono rimasto un po’ amareggiato da Marco Fedi e Nino Randazzo. Sono iscritto al Partito laburista australiano da cinquant’anni ormai, eppure non ho mai avuto problemi con un [esponente dei liberali] come Jeff Kennett, che rispetto e considero un amico, Invece Fedi e Randazzo si sono allontanati completamente, mentre con gli altri miei avversari ci siamo incontrati in un clima cordiale in numerose occasioni”.

3. “Prima di tutto dico agli italiani d’Australia di andare a votare. In secondo luogo votate per Giovanni Sgrò, perché sono sempre stato e sarò sempre dalla parte dei nostri emigranti, prima con l’esperienza maturata qui e adesso – spero – in Italia. Però chiedo soprattutto di votare, senza dimenticare i tanti che si sono sacrificati per questo diritto”.

Vincenzo Volpe (Senato – Udc)

1. “Ho ricevuto riscontri positivi. Gli incontri non sono stati tanti ma dal giro di consultazioni fatte mi pare che le reazioni generali siano di apprezzamento, in particolare sulle proposte di passaporti gratis agli italiani d’Australia e niente imposta ICI per chi ha una casa in Italia. Non sono troppo preoccupato nemmeno dallo spauracchio dell’astensionismo, quelli che devono temere infatti sono i cosiddetti ‘big’ come Nino Randazzo e Luigi Casagrande. Per quello che mi riguarda, posso contare sulla stima di cui gode l’Udc e il leader Pier Ferdinando Casini. Certo, se avessi i mezzi e le risorse degli altri sarebbe meglio, ma mi adeguo con una campagna personale fatta soprattutto di lettere e contatti individuali”.

2. “Sono coinvolto da decenni nella comunità italiana, ne conosco le problematiche così come conosco bene tutti i miei avversari. Nessuna sorpresa quindi da questa campagna 2008”.

3. “Ho detto di non temere personalmente l’astensionismo, ma ciò non significa che la gente non debba andare a votare, tutt’altro! Invito tutti i connazionali ad esprimere il loro diritto al voto. Se poi vogliono un candidato che è per i fatti e non per le parole, se vogliono un candidato con 40 anni di servizio per la comunità italiana d’Australia, allora credo di poter offrire davvero un qualcosa in più ai nostri elettori”.

Joe Cossari (Camera – Pdl)

1. “Sono soddisfatto. La tanta gente presente ai vari meeting mi fa essere ottimista. Dal Sudafrica è arrivato anche il mio collega Salvatore Cristaudi, candidato al Senato per il Pdl, per incontrarsi con la nostra comunità e mi pare un fatto certamente positivo l’attenzione mostrata nei suoi confronti”.

2. “L’episodio accaduto all’Abruzzo Club di Brusnwick mi ha amareggiato. Ero andato lì per presentare il mio programma, credo di essermi comportato da gentiluomo, eppure sono stato ripetutamente attaccato da Franco Mantino, che prima di allora non avevo mai visto in vita mia. La cosa assurda è che Mantino mi ha rimproverato addirittura per le cose fatte da Nino Randazzo e Marco Fedi, i quali – lo ricordo – sono miei avversari. Il mio stile è diverso, preferisco guardare avanti e pensare in positivo e non parlare di tematiche di 20 o 30 anni fa”.

3. “Penso di avere le carte in regola per rappresentare la comunità. Sono da anni in politica, ho una certa esperienza e se voglio andare a Roma è solo per i nostri cittadini, non per la mia gloria. Non posso promettere mari e monti, ma garantisco il mio assoluto impegno”.

Salvatore Cristaudi (Senato – Pdl)

1. Residente in Sudafrica, siciliano di Giarre, attivo nella vita politica della comunità italiana da 18 anni, Salvatore Cristaudi è volato anche in Australia per presentare la sua candidatura al Senato nelle liste del Pdl. “In tutta l’Africa si registrano 50.000 italiani che godono del diritto di voto, e la metà di questi vive in Sudafrica”. Ovviamente, nella circoscrizione elettorale Africa-Asia-Oceania-Antartide le distanze sono tali che è quasi impossibile raggiungere tutti gli elettori, ma Cristaudi non si è tirato indietro e – arrivato in Australia – ha visitato Melbourne, Sydney e Perth per sentire la voce degli italiani Down Under.

2. “Alcune tematiche che interessano gli italiani all’estero sono pressoché identiche dappertutto, non importa se si vive in Sudafrica o in Australia. Mi riferisco in particolare al riacquisto della cittadinanza o alla promozione dei nostri giovani, che possono offrire tanto all’Italia. Altri problemi sono invece più tipici della realtà da cui provengo, ad esempio l’assistenza sanitaria, che in Sudafrica non è pubblica e causa situazioni d’indigenza in molti nostri connazionali”.

3. “All’Italia serve un governo forte, per questa ragione chiedo agli elettori di votare Pdl. Negli ultimi due anni, con Romano Prodi alla presidenza del Consiglio, ho potuto assistere in prima persona alla scomparsa di tante aziende italiane all’estero. Abbiamo provato il centrosinistra, i risultati non ci sono stati, adesso è ora di dare una chance al centrodestra, con un programma serio per l’Italia che guardi ai prossimi 10, 15 e anche 20 anni”.

Teresa Todaro Restifa (Camera – Pdl)

1. “Penso che il nostro messaggio sia stato recepito dal pubblico. Di più non si poteva fare, anche perché ci sono delle regole ben precise su quanto si può investire in una campagna elettorale e di certo non è mia intenzione violare la legge spendendo di più. Quello che mi auguro, considerati i precedenti, è che il voto sia trasparente e onesto”.

2. “No, per il semplice motivo che ho lavorato da sola, evitando di sentire, leggere o osservare quello che facevano gli altri candidati. La mia campagna si basa su quello che io posso offrire, non voglio parlare quindi degli altri”.

3. “Vorrei dire a tutti di votare con coscienza, senza disperdere un diritto così importante nei partiti minori. Sia Luigi Casagrande, sia io siamo preparati a lavorare per la comunità. Invito poi soprattutto i giovani ad andare a votare. A volte penso che se tutti si rendessero conto dello sforzo che una campagna elettorale richiede non ci sarebbe proprio astensionismo. Le nuove generazioni sono però difficili da raggiungere, mi piacerebbe se fossero più coinvolte ma sono convinta che, col tempo, riuscirò a raggiungere anche questo obiettivo”.

Luigi Casagrande (Senato – Pdl)

1. “Abbiamo fatto tesoro degli errori commessi nella campagna 2006, cercando in particolare di viaggiare di più. Ho notato con piacere un maggiore interessamento questa volta rispetto a due anni fa, forse anche perché – in realtà – non abbiamo mai smesso di fare politica in questa breve parentesi del governo Prodi e la gente aveva acquisito familiarità ormai coi candidati del centrodestra”.

2. “Come la mia collega Teresa Todaro Restifa, anch’io ho preferito non avere alcun incontro con i miei avversari. È il mio stile, quando faccio qualcosa cerco di isolarmi per non farmi influenzare dagli altri. C’è di positivo certo che, rispetto al 2006, questa volta la sinistra è un po’ divisa, un fatto che ci aiuta”.

3. “Mi pare fondamentale ribadire l’importanza del voto, quindi viene la scelta del candidato che deve offrire le capacità, la costanza e l’indipendenza per portare avanti le istanze degli italiani d’Australia. Personalmente credo di poter offrire queste qualità e vorrei ricordare a tutti gli elettori che il voto da noi è soprattutto per la persona, non per il partito. Qui in Australia scegliamo il candidato, non c’è un ‘listone’ bloccato come in Italia. Per questa ragione torno a chiedere che il voto sia dato prestando particolare attenzione al candidato e non alla sua appartenenza politica”.

PAUL SCUTTI

 

 

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EmiNews 2008

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