4740 LETTERA APERTA DI GINO BUCCHINO A BASILIO GIORDANO

20080404 13:27:00 redazione-IT

Preg.mo direttore Giordano,

Le scrivo questa lettera aperta per esporre un breve commento a un Suo poco elegante intervento che compare in un articolo pubblicato sul Suo sito internet, sul quale promuovere la Sua elezione al Senato della Repubblica.
Un articolo pieno di veleno e offese che rasentano la calunnia.

Non ho qui alcuna intenzione di controbattere alle Sue "argomentazioni", esercizio al quale non mi sottopongo dal momento che le Sue scorribande verbali non meritano risposte articolate. Invito, piuttosto, i lettori che desiderano farsi davvero delle belle risate, velate da amara tristezza, a leggere il contenuto di ciò che Lei scrive nell’allegata copia, o sul sito http://www.basiliogiordano.com/news/news006.html.

In questa occasione intendo soffermarmi solamente su un paio di cosucce.
La prima è di puro carattere "tecnico": lei che di giornalismo, e quindi almeno di lingua italiana, dovrebbe intendersene, nel Suo articolo attacca alcuni candidati che, a Suo dire, non sanno né leggere né scrivere. Per tutta risposta la inviterei ad andarsi a rileggere e correggere il Suo scritto, dal momento che ci sono almeno un paio di strafalcioni che temo le siano sfuggiti.
L’ altra cosetta riguarda me. Io, e La ringrazio del benevolo giudizio, a Suo parere saprei leggere, scrivere e parlare bene. Sarei però anche un medico che non esercita (notizia basata su non so quale improvvide fonti) e che per due anni ha seduto in Parlamento solamente per scaldare il posto assegnatomi a Montecitorio. Mi duole quindi ricordare che proprio Lei Sig. Direttore, in passato ha speso parole di stima nei miei confronti, quando ha avuto bisogno di me per sapere come stavano le cose e cosa potevamo fare riguardo ai contributi destinati ai giornali. Fu, quello, un sacrosanto interessamento, e altrettanto sacrosanto fu il dovere da parte nostra di porre attenzione alle Sue richieste. Ma da allora che cosa è successo per mutare il Suo giudizio? E che vergogna che proprio Lei, un giornalista, non sia a conoscenza dell’enorme mole di lavoro che ho fatto in Parlamento, con concreti, importanti, risultati.
Già, dimenticavo: per Lei io sono un "comunista viscerale", mentre Lei appartiene al Partito del Popolo delle Libertà, quello della disinvolta propaganda che alterna promesse a smentite del giorno dopo. Il Partito che crede di avere davanti a sé non i cittadini italiani, ma una massa di telespettatori ai quali vendere prodotti graziosamente preconfezionati.
Già: sta proprio in questo la differenza fra la mia coerenza e l’assalto alla diligenza dell’opportunismo.
Lei afferma che adesso, con questi candidati che il Pd ha messo in campo, c’è solo da ridere e che, quindi, per Lei sarà vittoria sicura.
Glielo auguro, così avremo modi di verificare che cosa sa praticamente fare.

Gino Bucchino

 

 

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EmiNews 2008

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