4757 Dichiarazione di Caracas contro il Terrorismo Mediatico

20080408 11:59:00 redazione-IT

Noi giornalisti, comunicatori e studiosi della comunicazione dell’America Latina, dei Caraibi e del Canada, riuniti a Caracas in questo Primo Incontro Latinoamericano contro il Terrorismo Mediatico, denunciamo l’uso della falsificazione da parte delle multinazionali dell’informazione come aggressione massiccia e permanente contro i popoli e i governi che lottano per la pace, la giustizia e l’inclusione. Il terrorismo mediatico è la prima espressione e condizione necessaria del terrorismo militare ed economico che il nord industrializzato impiega per imporre all’umanità la sua egemonia imperiale e il suo dominio neocoloniale. Come tale, è nemico della libertà, della democrazia e della società aperta, e deve essere considerato come il flagello della cultura contemporanea.

A livello regionale il terrorismo mediatico utilizzato come arma politica nel rovesciamento di governi democratici di paesi come Guatemala, Argentina, Cile, Brasile, Panama, Grenada, Haiti, Perù, Bolivia, Repubblica Dominicana, Ecuador, Uruguay e Venezuela, viene oggi impiegato per sabotare qualunque accordo umanitario o uscita politica al conflitto colombiano e per regionalizzare la guerra nella zona andina.

L’attuale lotta democratica in Ecuador, Bolivia e Nicaragua, insieme a Brasile, Argentina, Uruguay e Messico, conferma la volontà politica delle nostre società a sconfiggere l’aggressiva e simultanea campagna di diffamazione delle multinazionali dell’informazione e della Società Interamericana della Stampa (SIP).

Cuba e Venezuela rappresentano con chiarezza i fronti più vigorosi di questa battaglia tutt’ora in corso. D’altra parte, siamo obblibati a raddoppiare i nostri sforzi per la drammatica situazione nella quale attualmente si trova il giornalismo democratico in Perù, Colombia ed altre nazioni.

Questo incontro Latinoamericano ha dimostrato la necessità di creare la Piattaforma Internazionale contro il Terrorismo Mediatico, che convoca ad un nuovo Incontro da realizzarsi in uno spazio di tempo non superiore ai due mesi, durante il quale agirà insieme ad altre organizzazioni come la Federazione Latinoamericana dei Giornalisti (FELAP), che nella crescita di coscienza dei popoli latinoamericani e caraibici, ha difeso in modo esemplare il diritto alla verità e quanto sostiene in pratica i suoi principi: per un giornalismo libero in patrie libere.

Ostinata nella criminalizzazione di tutte le modalità di lotta e resistenza popolare, sul pretesto di una fallace nozione di sicurezza, l’amministrazione fondamentalista di George W. Bush è stata responsabile della sistematica aggressione terroristica degli ultimi anni contro i mezzi di comunicazione alternativi, popolari, comunitari e alcuni persino di editoria imprenditoriale.

L’informazione non è una mercanzia. Come la salute e l’educazione, l’informazione è un diritto fondamentale dei popoli e deve essere oggetto di politiche pubbliche permanenti.
Convinti che questa storia ha avuto inizio 200 anni fa, facciamo nostro l’impegno di quanti ci hanno preceduti, con il proposito di attenerci ad un esercizio etico della nostra professione, fedeli ai valori della democrazia reale ed effettiva e alla veridicità che merita la diversità di pensieri, credenze e culture.

Nel processo di formazione dell’unità dei popoli latinoamericani e caraibici, i firmatari di questa dichiarazione invitano i professori e gli studenti di comunicazione sociale a considerare il Terrorismo Mediatico come uno dei problemi centrali dell’umanità, e chiedono ai giornalisti liberi di impegnarsi a raddoppiare i propri sforzi a favore della pace, dello sviluppo integrale e della giustizia sociale.

In questo spirito esortiamo i capi di stato dell’America Latina e dei Caraibi a includere il tema del Terrorismo Mediatico in tutte le riunioni e i fori internazionali

traduzione di Gianluca Bifolchi.

 

 

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EmiNews 2008

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