4754 APPELLO AL VOTO PER MARISA CORAZZOL (Sinistrarcobaleno)

20080405 12:52:00 Marisa

INTERVISTA a Marisa CORAZZOL
Candidata alla Camera dei Deputati per La Sinistra l’Arcobaleno – (PdCI) – Circoscrizione Europa

Primo, la dignità
Individuo nella parola d’ordine: identità ed integrazione, il cuore della mia battaglia politica per la costruzione di una comunità di connazionali italiani che abbia la capacità di uscire dalla subalternità nella quale si trova, per conquistare coscienza del suo ruolo di classe e far parte della classe dirigente del paese ospitante. Solo attraverso una politica di qualificazione culturale e linguistica delle nostre collettività queste diventeranno delle vere comunità.

Esse avranno, quindi, gli strumenti necessari per riconoscersi ed essere riconosciute: acquisire dignità. In presenza di una integrazione sociale con a fronte una ghettizzazione identitaria, sono, quindi, per una proposta complessiva forte che superi questa condizione di subordinazione.
Marisa, quali sono le motivazioni che ti spingono a candidarti per gli italiani all’estero?
Mi candido alla Camera dei Deputati, in rappresentanza degli italiani all’estero per contribuire fattivamente, con leggi e adeguati finanziamenti. a favore della comunità dei cittadini italiani in Europa.
Mi candido per il riconoscimento, nella storia, della nostra emigrazione che, a causa di “politiche” stolte e viziate da principi egoistici e autoreferenziali, ha conosciuto, sin dall’inizio del secolo scorso, ogni sorta di umiliazione sul piano delle dignità personali, dei diritti e della conseguente integrazione nel tessuto sociale e culturale, lavorativo ed economico dei Paesi di accoglienza.
Mi candido perché voglio battermi contro ogni forma di discriminazione che ha visto anche recentemente, in Germania, nostri connazionali vittime di abusi gravissimi da parte della polizia tedesca, abusi che hanno causato invalidità permanenti ad un bravo padre di famiglia, prima e ad un giovane, successivamente. E’ necessario, quindi, che all’interno di ogni Consolato sia presente un servizio legale che tuteli gli interessi e i diritti dei nostri connazionali, non solamente di meri servizi di “assistenza sociale” che assicurano, sulla base delle più o meno capacità di ascolto, di comprensione e di efficienza/efficacia, un modesto servizio di passacarte.
Mi candido, altresì, perché la donna deve avere il suo meritato ruolo nelle Istituzioni, laddove, in particolare, si decidono le sorti dell’umanità che si declinano al maschile e al femminile ed in cui la donna può e deve contribuire sul piano etico – politico (a parte Condoleesa Rice, quale donna si sognerebbe mai di dichiarare guerre?…) e sul riconoscimento dell’impegno di tante donne, madri, mogli, che, nel lavoro e in famiglia dedicano tutta la loro operosità, lasciando da parte, per causa di forza maggiore, lo stesso desiderio di sentirsi partecipi nelle decisioni che le riguardano in primo piano (vedi legge 194, per esempio…)
Mi candido per battermi per la dignità del nostro Paese in Italia e nel mondo e che, a mio parere, nelle sue espressioni lavorative, intellettuali, studentesche, in un mondo sempre più globalizzato, deve poter esistere come Paese la cui identità culturale sarà sempre una referenza di umanità e di saperi.
A questo proposito, Marisa, tu hai predisposto una proposta di legge di riforma delle Istituzioni scolastiche e culturali all’estero. Puoi spiegarci di che cosa si tratta?
Si tratta di una proposta di legge, presentata in Parlamento dai compagni del PdCI lo scorso giugno 2006 – Proposta di legge n. 1204/06, che comporta una svolta decisiva per le Istituzioni scolastiche Italiane all’estero.
Come tutti non sanno, infatti, la legge 153/71 che istituiva i corsi di lingua di lingua e cultura italiana era già nel 1971 una legge nata “vecchia”, considerata la storica emigrazione italiana dell’inizio del secolo scorso.
Non rispondente, pertanto, più alle realtà, ho ritenuto di fondamentale importanza rivisitarla in termini innovativi e di ripristino della centralità istituzionale italiana.
E’ oramai noto, infatti, che laddove manchi la presenza dell’Istituzione preposta costituzionalmente al fine educativo e formativo (il Ministero della Pubblica Istruzione, per intenderci), lasciando “l’appalto” dell’istruzione e della cultura al Ministero degli Affari Esteri che ha ben altri compiti da svolgere, non si può intraprendere un serio percorso di istruzione e di saperi che permangono veicoli fondamentali per meglio e più proficuamente inserirsi nel mondo che ci ospita. La mobilità di famiglie e di giovani, dovuta a vari fattori che vanno dalla necessità di trovare lavoro altrove o di studio, ci deve sensibilizzare ancor di più sulla capitale importanza delle Istituzioni pubbliche italiane, unico elemento di garanzia a tutela di tutti i connazionali all’estero.
Che cosa hai realizzato sul piano politico e culturale durante le tue missioni in Francia?
Nel novembre 2003 ho fondato a Lione il primo coordinamento de “l’Ulivo”. Ho partecipato attivamente alle elezioni dei COMITES lo stesso anno, che, a Lione, ha portato ben 10 consiglieri su 12 di sinistra. Ho fondato l’Associazione Culturale “Antonio Gramsci” di Lione, nel mese di giugno 2005. Ho fondato, altresì, nel mese di gennaio 2006, l’Istituto Superiore di Cultura “Giordano Bruno” per l’Umanesimo e la Tecnologia, a Roma.

In presenza di una integrazione sociale con a fronte una ghettizzazione identitaria, sono, quindi, per una proposta complessiva forte che superi questa condizione di subordinazione.
Marisa, quali sono le motivazioni che ti spingono a candidarti per gli italiani all’estero?
Mi candido alla Camera dei Deputati, in rappresentanza degli italiani all’estero per contribuire fattivamente, con leggi e adeguati finanziamenti. a favore della comunità dei cittadini italiani in Europa.
Mi candido per il riconoscimento, nella storia, della nostra emigrazione che, a causa di “politiche” stolte e viziate da principi egoistici e autoreferenziali, ha conosciuto, sin dall’inizio del secolo scorso, ogni sorta di umiliazione sul piano delle dignità personali, dei diritti e della conseguente integrazione nel tessuto sociale e culturale, lavorativo ed economico dei Paesi di accoglienza.
Mi candido perché voglio battermi contro ogni forma di discriminazione che ha visto anche recentemente, in Germania, nostri connazionali vittime di abusi gravissimi da parte della polizia tedesca, abusi che hanno causato invalidità permanenti ad un bravo padre di famiglia, prima e ad un giovane, successivamente. E’ necessario, quindi, che all’interno di ogni Consolato sia presente un servizio legale che tuteli gli interessi e i diritti dei nostri connazionali, non solamente di meri servizi di “assistenza sociale” che assicurano, sulla base delle più o meno capacità di ascolto, di comprensione e di efficienza/efficacia, un modesto servizio di passacarte.
Mi candido, altresì, perché la donna deve avere il suo meritato ruolo nelle Istituzioni, laddove, in particolare, si decidono le sorti dell’umanità che si declinano al maschile e al femminile ed in cui la donna può e deve contribuire sul piano etico – politico (a parte Condoleesa Rice, quale donna si sognerebbe mai di dichiarare guerre?…) e sul riconoscimento dell’impegno di tante donne, madri, mogli, che, nel lavoro e in famiglia dedicano tutta la loro operosità, lasciando da parte, per causa di forza maggiore, lo stesso desiderio di sentirsi partecipi nelle decisioni che le riguardano in primo piano (vedi legge 194, per esempio…)
Mi candido per battermi per la dignità del nostro Paese in Italia e nel mondo e che, a mio parere, nelle sue espressioni lavorative, intellettuali, studentesche, in un mondo sempre più globalizzato, deve poter esistere come Paese la cui identità culturale sarà sempre una referenza di umanità e di saperi.
A questo proposito, Marisa, tu hai predisposto una proposta di legge di riforma delle Istituzioni scolastiche e culturali all’estero. Puoi spiegarci di che cosa si tratta?
Si tratta di una proposta di legge, presentata in Parlamento dai compagni del PdCI lo scorso giugno 2006 – Proposta di legge n. 1204/06, che comporta una svolta decisiva per le Istituzioni scolastiche Italiane all’estero.
Come tutti non sanno, infatti, la legge 153/71 che istituiva i corsi di lingua di lingua e cultura italiana era già nel 1971 una legge nata “vecchia”, considerata la storica emigrazione italiana dell’inizio del secolo scorso.
Non rispondente, pertanto, più alle realtà, ho ritenuto di fondamentale importanza rivisitarla in termini innovativi e di ripristino della centralità istituzionale italiana.
E’ oramai noto, infatti, che laddove manchi la presenza dell’Istituzione preposta costituzionalmente al fine educativo e formativo (il Ministero della Pubblica Istruzione, per intenderci), lasciando “l’appalto” dell’istruzione e della cultura al Ministero degli Affari Esteri che ha ben altri compiti da svolgere, non si può intraprendere un serio percorso di istruzione e di saperi che permangono veicoli fondamentali per meglio e più proficuamente inserirsi nel mondo che ci ospita. La mobilità di famiglie e di giovani, dovuta a vari fattori che vanno dalla necessità di trovare lavoro altrove o di studio, ci deve sensibilizzare ancor di più sulla capitale importanza delle Istituzioni pubbliche italiane, unico elemento di garanzia a tutela di tutti i connazionali all’estero.

Che cosa hai realizzato sul piano politico e culturale durante le tue missioni in Francia?
Nel novembre 2003 ho fondato a Lione il primo coordinamento de “l’Ulivo”. Ho partecipato attivamente alle elezioni dei COMITES lo stesso anno, che, a Lione, ha portato ben 10 consiglieri su 12 di sinistra. Ho fondato l’Associazione Culturale “Antonio Gramsci” di Lione, nel mese di giugno 2005. Ho fondato, altresì, nel mese di gennaio 2006, l’Istituto Superiore di Cultura “Giordano Bruno” per l’Umanesimo e la Tecnologia, a Roma.
Elezioni politiche 13 aprile 2008
Scrivi: Marisa Corazzol
(Scheda da inviare entro il 10 aprile)
Marisa CORAZZOL
Candidata alla Camera dei Deputati per La Sinistra l’Arcobaleno
nella Circoscrizione Europa – Russia – Turchia
Nasco a Catania il 10 settembre 1957.
Di cultura e formazione umanistica (Maturità Classica) e giuridica (Laurea in Scienze
Politiche), ho svolto la mia carriera professionale in Europa (Francia), nelle Istituzioni
scolastiche e culturali italiane. In qualità di Membro della Missione Culturale Italiana in
Francia, ho gestito attività scolastiche e culturali italiane a Strasburgo, Grenoble, Parigi,
Lione, nel quadro degli accordi culturali italo -francesi del 1949.
Ho insegnato al Liceo Internazionale “des Pontonniers” di Strasburgo, nelle nascenti
sezioni italiane, dal 1979 al 1981, mentre assicuravo il funzionamento amministrativo
della Direzione Didattica fino a dicembre 1985.
A Grenoble, dal 1986 al 1992, durante il mio ruolo presso l’Istituto Italiano di Cultura,
sono stata, altresì, membro della giuria agli esami di fine anno accademico dell’ ESC
(Ecole Supérieure de Commerce).
Durante lo stesso periodo ho rilanciato il gemellaggio della città di Grenoble con Catania
.
Nel 1987 ho attivamente collaborato alla nascita delle Sezioni Italiane presso la Scuola
elementare Jean Jaurès ed il Liceo Sthendal di Grenoble (divenuti Istituti Internazionali).
Ho coordinato gli scambi scolastici tra le scuole elementari, medie e medie superiori di
Grenoble e Catania.
Dal 1992 a Parigi, presso il Liceo Scientifico Italiano Statale “Leonardo da Vinci”la mia
passione politica mi ha spinta gradualmente ad aderire, sin dal 1998, al PdCI,
tesserandomi per la prima volta, e, contemporaneamente, ad iniziare una azione più
incisiva nel campo della sensibilizzazione alla politica italiana, aderendo all’ Associazione
dei Garibaldini di Parigi.
Il mio interesse a difesa dei diritti degli operatori scolastici e culturali all’estero, mi ha
permesso, inoltre, di essere responsabile della UIL-Scuola-Francia.
Sempre in nome del mio sentito interesse in materia di riforme, ho preparato la proposta
di riforma della legge 153/71 (Istituzioni scolastiche e culturali italiane all’estero),
presentata in Parlamento nel mese di luglio 2006 (proposta di legge n.1204.)
Nel novembre 2003 ho fondato a Lione il primo coordinamento de “l’Ulivo”.
Ho partecipato attivamente alle elezioni dei COMITES lo stesso anno, che, a Lione, ha
portato ben 10 consiglieri su 12 di sinistra.
Ho fondato l’Associazione Culturale “Antonio Gramsci” di Lione, nel mese di giugno 2005
Ho fondato, altresì, nel mese di gennaio 2006, l’Istituto Superiore di Cultura “Giordano
Bruno” per l’Umanesimo e la Tecnologia, a Roma.
Nel 2006 sono stata l’unica donna, candidata del PdCI per l’ “Unione” al
Parlamento, riportando 17315 voti di preferenza e dando un contributo
fondamentale alla vincita del governo Prodi.
Il mio programma
Mi candido alla Camera dei Deputati per leggi e adeguati
finanziamenti a favore della comunità dei cittadini italiani in
Europa.
Primo, la dignità
Individuo nella parola d’ordine: identità ed integrazione, il cuore della
nostra battaglia politica per la costruzione di una comunità di connazionali
italiani che abbia la capacità di uscire dalla subalternità nella quale si
trova, conquistare coscienza del suo ruolo di classe e diventare e far
parte della classe dirigente del paese ospitante. Solo attraverso una
politica di qualificazione culturale e linguistica delle nostre collettività
queste diventeranno delle vere comunità. Esse avranno, quindi, gli
strumenti necessari per riconoscersi ed essere riconosciute: acquisire
dignità. In presenza di una integrazione sociale con a fronte una
ghettizzazione identitaria, i Comunisti Italiani sono, quindi, per una
proposta complessiva forte che superi questa condizione di
subordinazione.
1. Riforma dei Consolati
– Più personale e più risorse: contro la riduzione e l’accorpamento
delle sedi e per la pubblicazione dei bilanci.
– Rete consolare più forte per servire i cittadini, aumentare
l’efficienza e ridurre i tempi di attesa.
2. Riforma e Rilancio di COMITES e CGIE
– Regole chiare: trasparenza, controllo e affissione dei bilanci in
Consolato.
– Revisione di compiti, funzioni e composizione del CGIE a seguito
del voto all’estero.
– Incentivazione della costituzione di COMITES laddove non ancora
esistenti.
3. Lingua e cultura italiana in Europa
Riforma legge 153/71 – Istituzioni scolastiche italiane in Europa –
NO alla privatizzazione del sapere e della cultura, così come
dei fondi ministeriali a tal fine destinati. L’istruzione é indispensabile
per l’emancipazione, utile a se stessi e per trovare lavoro.
4. Integrazione nella politica locale per partecipare
attivamente come cittadini e italiani
– Assistenza ai giovani in mobilità per studio o lavoro
– Combattere la precarietà
– Garantire l’assistenza sanitaria ai giovani, disoccupati e studenti.
5. Pensioni e Fiscalità degli Italiani in Europa
– Difesa dei diritti del lavoro e delle pensioni.
– Adeguamento automatico delle pensioni al caro vita contro ritardi,
disguidi e ingiustizie.
– Potenziamento dei poli INPS.
6. Istituzione di servizi locali efficienti di consulenza fiscale per
rispondere alle richieste di assistenza in merito alla legislazione fiscale
e previdenziale italiana.
7. Eliminazione della tassa sui rifiuti per la prima casa.
8. L’informazione per i cittadini italiani all’estero e la RAI
Eliminazione dell’oscuramento dei programmi della RAI.
Creazione di un “telegiornale per gli italiani all’estero” del modello di
quelli regionali di RAI 3.
9. Associazioni e Patronati
– Appoggio concreto, istituzionale ed economico affinché cresca e
venga valorizzato l’associazionismo
– Impulso all’identità italiana e all’integrazione da parte delle
Associazioni attraverso la cultura e l’informazione aperta e
accessibile a tutti.
– Contributi regionali e dei Consolati, alle associazioni che
effettivamente lavorano per e i connazionali.
10. Trasparenza: affissione nei consolati dei bilanci.
La mia e-mail: marisa@corazzol.org

www.corazzol.org

 

 

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EmiNews 2008

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