4781 LA NDRANGHETA AVREBBE PROVATO A COMPRARE VOTI IN SUD AMERICA

20080411 12:00:00 redazione-IT

VOTO ALL’ESTERO/ INCHIESTA CHOC A REGGIO CALABRIA: LA NDRANGHETA AVREBBE PROVATO A COMPRARE VOTI IN SUD AMERICA/ AMATO CONFERMA L’INDAGINE
Dalle intercettazioni è emerso che Aldo Miccichè, imprenditore di origine siciliana residente in America Latina, avrebbe mediato tra i boss della piana di Gioia Tauro (Cosca dei Piromalli) ed un parlamentare uscente siciliano.

ROMA (aise-Eminotizie) – La Procura della Repubblica di Reggio Calabria sta indagando sul possibile coinvolgimento della ndrangheta nella compravendita di voti all’estero. A confermare l’indagine è stato il Ministro dell’Interno, Giuliano Amato, interpellato dall’Aise nell’incontro avuto questa mattina con la stampa per spiegare come il Viminale gestirà le operazioni di spoglio dei voti alle prossime elezioni.

Ad informare il Ministero dell’Interno sono stati il procuratore facente funzioni Francesco Scuderi e il sostituto Roberto di Palma, titolari di un’indagine durante la quale hanno intercettato telefonate di membri del clan Piromalli, che controllano la Piana di Gioia Tauro, dalle quali sarebbe emerso che un imprenditore di origine siciliana, da tempo residente in Sud America, avrebbe fatto da tramite tra i boss della piana ed un parlamentare uscente siciliano per comprare 50 mila voti.
Fin dalle prime ore di questa mattina, la notizia è stata diffusa dal Giornale Radio Rai, secondo cui sarebbero molti i connazionali residenti in Sud America ad essere stati contattati per vendere alla ndrangheta i loro plichi. (m.c.aise)

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Le mani della ‘Ndrangheta sul voto degli italiani all’estero

La procura di Reggio Calabria non rilascia informazioni data l’indagine in corso

Reggio Calabria – E’ in corso un’indagine, da parte della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, volta a far luce su un presunto comitato d’affari che avrebbe comprato le schede bianche degli italiani all’estero.

Le consorterie mafiose della Piana di Gioia avrebbero ricevuto l’incarico, da parte di un parlamentare uscente siciliano ed un imprenditore, di interessarsi, in particolar modo nel Sud America, all’acquisto di circa 50000 schede elettorali bianche, 50000 voti degli italiani all’estero.

L’inchiesta è nata in seguito ad un’indagine sulla "ndrangheta", durante la quale i carabinieri hanno intercettato le conversazioni di diversi appartenenti alla cosca Piromalli, che ha il controllo nella Piana di Gioia Tauro.

Dalle intercettazioni è emerso che Aldo Miccichè, imprenditore di origine siciliana residente in America latina, avrebbe mediato tra i boss della piana ed un parlamentare uscente siciliano.

L’inchesta, condotta dal procuratore facente funzioni Francesco Scuderi e dal sostituto Roberto di Palma, riguarderebbe un gran numero di connazionali, che sarebbero stati spinti a vendere agli emissari della ‘ndrangheta, le schede non votate ricevute per posta e da rispedire ai consolati dopo la scelta del voto.

Il Governo Nazionale ed il Ministro dell’interno sono gia stati informati dell’inchiesta in atto.

A svelarlo è "l’Unità", che cita i risultati di dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria. A mettere in moto gli investigatori, proprio le intercettazioni telefoniche e ambientali realizzate nell’ambito delle indagini sul clan dei Piromalli.

Di mira, in particolare, le "schede di ritorno", quelle non utlizzate dagli elettori all’estero e che per regolamento devono essere rispedite bianche in Italia, di cui la criminalità pensava di prendere possesso.

News ITALIA PRESS/Eminotizie

 

 

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EmiNews 2008

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