4779 La partecipazione elettorale degli anziani italo-argentini

20080411 11:39:00 redazione-IT

di Silvia Garnero (Buenos Aires)

La campagna elettorale è finita, e si impone un’analisi di come essa si sia svolta, almeno , per i voti all’estero.
In Argentina , come in Italia, sono sorti forti dubbi sulla regolarità delle votazioni locali , che sono stati opportunamente chiarificati tanto dal Consolato italiano a Buenos Aires che Ambasciata . I famosi "plichi di più " trovati nella ditta responsabile di fare la distribuzione delle schede, sono stati "bruciati".Questa è stata la informazione ufficiale. La ditta (Andreani) ha fornito anche la sua versione , separando la sua participazione come distributrice , da quella di stampa delle schede e dei plichi che le sono stati consegnati, hanno detto , già pronti, dal consolato locale .

La campagna elettorale è finita, e si impone un’analisi di come essa si sia svolta, almeno , per i voti all’estero.

In Argentina , come in Italia, sono sorti forti dubbi sulla regolarità delle votazioni locali , che sono stati opportunamente chiarificati tanto dal Consolato italiano a Buenos Aires che Ambasciata . I famosi "plichi di più " trovati nella ditta responsabile di fare la distribuzione delle schede, sono stati "bruciati".Questa è stata la informazione ufficiale. La ditta (Andreani) ha fornito anche la sua versione , separando la sua participazione come distributrice , da quella di stampa delle schede e dei plichi che le sono stati consegnati, hanno detto , già pronti, dal consolato locale .

Ma i dubbi sulla irregolarità delle votazioni sono rimasti finiti dopo, con le dichiarazione pubbliche di quasi tutti i candidati delle forze politiche locali, che, per altro, rappresentano anche tutta America Meridionale, i quali, al giornale Clarín, di Buenos Aires, hanno rivelato "la propria fiducia nel controllo che fanno l’Ambasciata e e il Consolato locale”.

E’ certo che ci sono molte persone capaci e serie in tutti due le istituzioni diplomatiche. A me nemmeno viene il dubbio. Però, analizzando piu’ freddamente le modalità del voto (voto per posta ), si possono intravedere elementi, che devono richiamare l’attenzione. Cio’ sarà chiaro certamente dopo le elezioni, atteso che, come hanno riferito a questo giornale alcuni candidati di partiti o coalizioni diverse, essi chiederanno al nuovo governo " di fare accertamenti " in ordine alle modalità delle votazioni in Argentina. Secondo quanto si sa, alcuni candidati già avrebbero presentato denuncia all’Ambasciata, anche se al momento non intendono parlarne.

Come normalmente succede, è il giornalismo che si occupa di segnalare tutto quello che non si riesce a capire.

E’ un dato di fatto che per scrivere questo articolo ho parlato con almeno sette persone tutte rappresentative e segnalo un dubbio che mi viene suggerito: Quanti centenari ci sono nelle locali liste elettorali? E solo una svista nei controlli delle liste o è che l’Argentina puó davvero esibire centinaia di centenari in buon stato di salute e …voto?

Altra grande contraddizione si rileva: perchè alcuni candidati "aspettano" per denunciare le presunte irregolarità solo dopo le elezioni? E ancora: Perchè molti di loro non hanno voluto "coinvolgersi" denunciando pubblicamente le eventuali irregolarita durante la campagna e prima del voto? In qualche caso, puo’ anche essere che "dopo" si puo’ avere una maggiore rilevanza e ‘appoggio” politico e nell’altro, perché attraverso le eventuali denuncie, si spera di incrementare la rete dei propri simpatizzanti.

In ogni caso, il voto per corrispondenza non convince nessuno, anche se pochi lo dicono. Sarebbe ora che il nuovo Parlamento lavori per abolirlo, passando ad un voto sicuro, la cui scheda venga depositata nelle urne dei consolati, o forse un voto elettronico. Cio’ permetterà ai votanti di avere la sicurezza, a differenza di quello che avviene oggi, di depositare il voto in una dipendenza diretta del Ministero dell’Interno italiano all’estero e non in un ufficio postale privato o pubblico di un’altra nazione.

E ritornando al tema specifico di questo articolo sull’età centenaria di alcuni iscritti nelle liste elettorali: Avere 99-100 o più anni non è cosa da tutti, in un paese, ove l’aspettativa di vita non supera i 76,6 anni per uomini e il 80,24 per le donne.

Mi piacerebbe conoscere la ricetta di tanta longevità dei votanti italo-argentini che esibiscono tanta buona salute, tanto da essere ancora iscritti nelle liste elettorali, che dipendono del Consolato di Buenos Aires.

Saranno vivi quella centinaia di uomini e donne di 101, 100 e 99 anni? E’ la domanda da un milione di euro !

Essendo il nostro un giornale indipendente, non sovvenzionato né sponsorizzato da nessun partito politico o impresa italiana, che opera in Argentina, ci riesce difficile effettuare dei seri accertamenti personali con ognuno di loro iscritti questo è il motivo per cui ci permettiamo di rendere pubblico il nostro dubbio, anche sulle responsabilità, nel caso che molti di questi cittadini non siano ancora in vita. Chi sa se, poi, qualcuno non usa quei nomi per votare a suo nome? Ma , mentre molti si fanno queste domande in silenzio, al meno noi ne parliamo, perché soltanto con l’informazione si aumenta la qualità della democrazia, che non si alimenta col silenzio.

"Votare in nome di un’altra persona,senza dubbi si tratterebbe di un reato", ha detto a Italianos en America un importante funzionario diplomatico, il quale ha anche assicurato che in quest’ultima elezione il Consolato ha pulito le liste, eliminando 27.800 persone, decedute o trasferitesi in altri paesi.

Ma torniamo al dubbio iniziale sulla centinaia di anziani centenari che potrebero essere …elettori in questi giorni? Una inquietudine che condividiamo con alcuni candidati che difendono l’operato del Consolato:"La colpa è dei familiari che non informano della morte dei loro congiunti". Dal Consolato d’Italia a Buenos Aires, la risposta è che le liste si fanno nell’ Ufficio Elettorale del Ministero dell’Interno italiano, e che i Consolati inviano numerose volte comunicazioni agli iscritti, i quali, se non rispondono , vengono sospesi dall’iscrizione.’Sarebbe opportuno che in casi di morti, i familiari informeno la loro perdita al Consolato’, ha detto a Italianos en America un funzionario dell’Uficcio Elettorale .

Ma , al di là delle ‘depurazioni’, si richiama l’attenzione sulla presenza di tanti centenari (più di 300) nelle liste elettorali e, anche se nessuno ha la colpa o, quello che sarebbe peggio, se quella ‘’è solo dei familiari dei supposti morti che non la comunicano alle autorità competenti’, quello che si dovrebbe fare é ispezionare in modo completo tutto il processo d’informazione, che arriva dal Ministero del Interno e anche l’utilità del voto per corrispondenza, che fornisce la possibilità, anche se forse non succede, di far votare terze persone in nome del centenario, che eventualmente può essere già deceduto .

Sarebbe costruttivo se questo articolo facesse sorgere un dibattito , sopratutto fra chi per questi giorni chiedeno il nostro voto, col fine di generare idee e progetti che favoriscano la trasparenza e gli opportuni cambi nelle modalità delle elezioni all’estero.

http://www.italianosenamerica.com

 

 

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EmiNews 2008

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