4827 VOTO ALL’ESTERO: POLLASTRI (PD) SCRIVE A VELTRONI, IN SUD AMERICA ABBIAMO VOLUTO PERDERE

20080416 23:12:00 redazione-IT

IL TESTO DELLA LETTERA DI POLLASTRI

SAN PAOLO – "Da parte del coordinamento per l’estero del Pd, per quanto riguarda l’America Latina, vi è stata una totale miopia politica nella composizione della lista, elaborata con un inspiegabile ritardo, e che ha visto esclusi alcuni possibili candidati che si erano presentati alle scorse elezioni con la lista de L’Unione e che erano riusciti a convogliare molti voti al partito. Queste persone non sono state tempestivamente contattate e hanno finito per confluire nella lista associativa creata da Ricardo Merlo, dissociatosi dal ben noto Luigi Pallaro". Questa l’accusa lanciata in una nota da Edoardo Pollastri, senatore uscente in Sud America che non è stato rieletto.

Una dura presa di posizione, la sua, che il senatore aveva già esternato, prima di conoscere il responso delle urne, scrivendo lo scorso venerdì, 11 aprile, a Walter Veltroni.
Di seguito il testo integrale della missiva.
"Caro Segretario Generale, sono terminate ieri, giovedì 10 aprile, alle 16 le votazioni all’estero per l’elezione di 12 deputati e 6 senatori al Parlamento italiano. Ho atteso la chiusura delle urne, per esporLe, caro Segretario, prima comunque dello scrutinio, quanto accaduto al nostro partito nella circoscrizione estero – ripartizione "America Meridionale".
Desidero manifestarLe tutto il mio disappunto per come, sin dall’inizio, è stata condotta la nostra campagna elettorale, denotando da parte del coordinamento italiano carenze organizzative, scarsa sensibilità politica, ignoranza profonda del nostro territorio, dell’ elettorato locale e delle potenzialità dei nostri possibili candidati alla Camera e al Senato.
Veniamo sinteticamente ai fatti.
a) Vi è stato un colpevole ritardo nella formazione delle nostre liste. Una imperdonabile mancanza di tempestivi contatti tra i responsabili per l’estero ed i potenziali candidati. Ciò ha creato un deplorevole stato di attesa e quindi di non operatività da parte dei possibili candidati ad eccezione ovviamente della mia persona, capolista al Senato, e dell’On. Bafile, capolista alla Camera. Si sono perduti, per mancanza di tempestività, candidati molto vicini alla nostra formazione politica, cito per tutti Filomena Narducci e il dottor Ventimiglia, sostenuti da un consistente elettorato, che hanno finito per confluire in altre liste (Narducci) o per ritirarsi dalla competizione (Ventimiglia).
I ritardi e le incertezze sono stati talmente vistosi che per la Camera siamo l’unica lista, tra quelle importanti, a presentare cinque candidati invece dei sei consentiti dalla legge elettorale. Sono sorti poi seri dubbi sulla eticità del comportamento del responsabile per l’estero, sig. Maurizio Chiocchetti, che ha avuto diversi contatti, anche personali, con il deputato Ricardo Merlo il quale, dissociatosi dal noto Pallaro, ha creato una propria lista riuscendo a candidare esponenti del Partito Democratico di grande potenziale.
Come mai? Qual è il disegno strategico? Cos’è successo?
b) Si è ritardato in modo incomprensibile una se pur minima campagna per il nostro quasi sconosciuto partito in America Meridionale. Ho dovuto perfino più volte sollecitare una Sua lettera agli elettori quando già piovevano da diversi giorni centinaia di migliaia di lettere di Berlusconi a tutto l’elettorato della nostra circoscrizione. Il ritardo ci ha obbligati, quando finalmente abbiamo avuto la sospirata lettera, a una diffusione solo per via informatica raggiungendo non più di un 10% dell’elettorato.
c) Pur avendo il partito stanziato fondi per la campagna, le poche risorse messe a disposizione per la comunicazione del partito sono arrivate talmente in ritardo da impedire una efficiente diffusione pubblicitaria ed un adeguato utilizzo dei media.
Il modesto contributo poi ai vari candidati è arrivato solo alla fine della campagna elettorale e qualche candidato non ha ancora ricevuto alcunché.
Caro Segretario, mi sono fortemente impegnato nella campagna, mantenendo stretti contatti con tutti i nostri candidati che hanno denunciato più volte le carenze e le inefficienze sopra menzionate. Tutti i componenti della nostra lista si sono sentiti abbandonati e solo il loro forte spirito di appartenenza ha consentito loro di continuare la difficile competizione con le liste concorrenti, loro sì più organizzate e con forte sostegno finanziario.
Non abbiamo nemmeno avuto la presenza di personalità politiche del partito se non quella del bravissimo Sottosegretario Donato di Santo, purtroppo in visita lampo e solo verso la fine della campagna, riuscendo a sostare a Buenos Aires, Rosario, Montevideo, Rio e San Paolo per poche ore.
Non conosco ovviamente nel momento in cui scrivo il risultato delle elezioni, ma Le assicuro, caro Segretario, che avevamo la possibilità di formare una lista forte e sicuramente vincente. Per incapacità organizzative o per colpevole irresponsabilità ciò non è avvenuto; se la lista del PD riuscirà ad ottenere un senatore (importantissimo in questo momento politico) e un deputato, il merito sarà esclusivamente dei candidati che si sono valorosamente impegnati e ciò nella quasi totale assenza di sostegno del nostro partito. E se ciò non dovesse avvenire, tutti noi sappiamo a chi addebitare questo grave insuccesso. Con la stima di sempre Le porgo i miei più cordiali e affettuosi saluti".

(aise/Eminotizie)

 

 

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EmiNews 2008

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