20080416 19:20:00 redazione-IT
I risultati elettorali dell’estero ci consegnano una rappresentanza dei nostri connazionali in parte nuova, in parte riconfermata. A tutti gli eletti va il caloroso saluto e l’augurio di buon lavoro. Contribuiremo con loro a ricordare ai gruppi parlamentari ed al governo i
problemi aperti degli italiani all’estero che restano tanti se si escludono i pochi affrontati dal precedente governo.
L’attenzione posta nei due anni precedenti alle rivendicazioni dell’emigrazione italiana è stata, in generale, al di sotto delle aspettative.
Come associazionismo chiediamo agli eletti di concordemente porne in essere la concreta risoluzione riprendendo anche l’impegno che i primi 18 eletti a suo tempo presero con la CNE di promuovere periodici confronti sulle questioni di merito.
I programmi elettorali di partiti e di singoli candidati per l’estero hanno evidenziato nella loro sovrapponibilità una convergente posizione sulle scelte da fare e sul modo per concretizzarle.
C’è un terreno comune nel quale, se si vuole, non si crea spazio per rincorse demagogiche né per concorrenzialità partitiche.
Lavorare insieme per dare pari diritti a tutti cittadini italiani ovunque si trovino deve essere l’obiettivo condiviso di chi con diversi ruoli s’impegna per i nostri connazionali all’estero. La tradizionale articolazione partitica fra centro, sinistra e destra ha lasciato il posto a partiti dalla identità indefinita o in via di definizione.
Per l’associazionismo non vi erano e non vi sono governi amici né tantomeno partiti amici.
Cosa faranno per gli italiani all’estero i partiti politici ed i singoli parlamentari eletti lo si potrà vedere e valutare solo dal concreto lavoro parlamentare ..
Di certo i nuovi 18 eletti, per la loro provenienza territoriale, rappresenteranno comunque un valore aggiunto nei rispettivi partiti e nel parlamento.
Il fatto che molti degli eletti provengano dalle file dell’associazionismo dell’emigrazione italiana è motivo di speranza di poter vedere in questa legislatura una larga volontà convergente nel volere il riconoscimento “ope
legis” del ruolo di promozione sociale portato avanti dalle migliaia di associazioni dell’emigrazione italiana già avviato nella legislatura decaduta con forte consenso di parlamentari.
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EmiNews 2008
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