20080423 23:43:00 redazione-IT
Colpisce che il Segretario del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero, Elio Carozza, nella sua dichiarazione sul voto degli italiani all’estero, al di là di un generico auspicio a migliorare il voto per corrispondenza, non spenda una parola di commento sui brogli verificatisi in Svizzera, nè cita i numerosi disguidi organizzativi che hanno impedito a migliaia di cittadini di votare. I brogli in Europa sono un fatto oggettivo, constatato da decine di rappresentanti di lista, di Presidenti di seggio e di scrutatori, riconosciuti dalla Corte di appello e posti all’attenzione della Magistratura. Sarebbero da condannare se avessero riguardato anche una sola scheda taroccata, ma diventano ancor più gravi ed inquietanti per un Paese a democrazia matura se si considera che la manipolazione ha riguardato migliaia di espressioni di voto e mirava con tutta evidenza a modificare il risultato elettorale.
Colpisce a questo proposito la distanza tra la reticenza di Carozza e le reazioni dei media svizzeri che stanno seguendo la vicenda con vivo interesse. Credo che sia dovere delle rappresentanze degli italiani all’estero, dei partiti e delle associazioni denunciare le gravi lacune di questo voto e incalzare le ambasciate e i consolati affinché facciano chiarezza sui vari passaggi del voto per corrispondenza. E’ finito il tempo di nascondere la polvere sotto il tappeto e bollare come detrattori del voto all’estero quanti denunciano le gravi manchevolezze dell’intero meccanismo! Il CGIE, se non vuole essere un organo autoreferenziale non può chiamarsi fuori, deve con assoluta urgenza prendere posizione!
Cesidio Celidonio
Candidato della Sinistra-l’Arcobaleno-Europa
info@celidonio.ch
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EmiNews 2008
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