4851 Sinistra Democratica: Mussi si dimette, si va verso troika

20080422 23:50:00 redazione-IT

Fabio Mussi dà l’addio alla guida della Sinistra Democratica. Con una lettera al direttivo del movimento che si è riunito a Roma, il ministro della Ricerca ha lasciato la guida della formazione che riunisce l’ex correntone Ds. «Vicende personali e politiche si intrecciano», ha scritto Mussi. «In questo momento la sinistra ha bisogno del massimo impegno e di un vero rinnovamento. Non potendo garantire, per motivi indipendenti dalla mia volontà, il contributo necessario e volendo favorire un rinnovamento anche generazionale, lascio l’incarico di coordinatore», avrebbe spiegato mussi nella lettera.

Il movimento che raccoglie l’ex Correntone deve ora nominare un nuovo gruppo dirigente. Due le ipotesi che saranno discusse in giornata dal direttivo. Da una parte, quella più gettonata, di un “Trimvirato” a tempo, composto dai Marco Fumagalli, più i due capigruppo uscenti, Cesare Salvi e Titti Di Salvo. Allo studio anche la possibilità di affidare ad una quarta persona il ruolo di “speaker” ufficiale del partito. A loro spetterà portare Sd a “congresso”. Dall’altra la convocazione del comitato promotore, il parlamentino di Sd, per l’elezione di un nuovo coordinatore.

I lavori sono stati aperti da Marco Fumagalli con una relazione incentrata sull’analisi della sconfitta elettorale e sui prossimi passi da compiere. L’addio alla leadership da parte di Mussi non rappresenta però un passo indietro dalla vita politica. Mussi ha ribadito il suo impegno per il partito e per un rinnovamento della sinistra, un impegno che in questo momento non può essere in prima linea visto il tempo che l’ex leader di SA dovrà dedicare alla riabilitazione dopo il trapianto di reni subito qualche mese fa. Mussi aggiungeva nella lettera: «Continuo ostinatamente a ritenere impensabile che in futuro, in un paese europeo come l’Italia, scompaia qualunque formazione politica di sinistra. Non bisogna disperare: spes contra spem. Una sinistra in Italia c’è. È necessario lavorare fin da ora a unificare davvero tutte le forze disponibili alla formazione di un partito nuovo, in grado di competere e riguadagnare il suo posto in Parlamento. Progetto possibile solo con una nuova generazione, uomini e donne, militanti e dirigenti. In Sinistra democratica ce ne sono tanti».

Per quanto riguarda gli scenari politici, l’idea prevalente all’interno di Sd è quella di accelerare verso una Costituente della sinistra, aperta a tutti i soggetti interessati, anche ai socialisti. L’ipotesi di un riavvicinamento al Pd è quindi per il momento è da escludere. «Noi ci siamo, siamo qui», sintetizza il vicepresidente della camera Carlo Leoni: «Iniziamo un percorso che porta alla costituente della sinistra al fianco di rifondazione e di quanti ci stanno».

 

 

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EmiNews 2008

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