4873 FULVIA BANDOLI: Al servizio di una sinistra nuova

20080428 12:32:00 redazione-IT

Dentro Sinistra Democratica,il Movimento politico nato da coloro che non hanno condiviso la scelta di dar vita al Pd, non mi pare ci siano valutazioni diverse sulle ragioni della dura sconfitta della sinistra arcobaleno e neppure sulle scelte future. La decisione presa nel nostro direttivo nazionale della scorsa settimana, che mi auguro venga confermata anche dal comitato promotore convocato per il 10 maggio e dalle assemblee che si stanno svolgendo con iscritti e non iscritti, è quella di ripartire dai territori,di dar vita a comitati per la costituente di una sinistra unitaria con coloro che sono disponibili dentro e fuori i partiti, di consolidare le case della sinistra,di radicarci nelle città e nei paesi,nei luoghi di lavoro,nelle scuole.

Con attenzione e rispetto per quelli che saranno gli esiti dei congressi di Rifondazione e dei Verdi e prendendo atto della scelta dei comunisti italiani che si sono già chiamati fuori dallo sforzo unitario, abbiamo però deciso di non stare immobili per mesi ad attendere. Noi siamo pronti dalla nostra nascita, siamo nati con questo intento: metterci al servizio di una sinistra nuova,popolare,unitaria e plurale. Nei molti mesi che ci stanno alle spalle abbiamo sacrificato la nostra originale missione al confronto tutto interno alle quattro forze politiche e ai loro gruppi dirigenti.E’ stato un grande errore che oggi non ripeteremo.
Noi non siamo un partito ma un movimento,le nostre strutture sono più snelle, la nostra azione politica può rimettersi in moto senza tutte le liturgie troppo autoreferenziali che spesso caratterizzano la vita dei partiti. Anche noi abbiamo bisogno di più democrazia al nostro interno,di far pesare i nostri iscritti,di scegliere con trasparenza le persone ( non una sola) che dovranno accompagnare questa fase ma possiamo farlo senza riti congressuali scegliendo di fare rapidamente assemblee in tutte le città sulla valutazione del voto e sugli indirizzi per il futuro. Dal voto ci viene un chiaro messaggio: siamo distanti dai problemi concreti delle persone e non abbiamo capito i cambiamenti sociali perchè non abbiamo alcun radicamento. Se partiamo ancora una volta dall’assetto dei gruppi dirigenti non daremo alcuna risposta a quel che il voto ci manda a dire. Un congresso sarebbe necessario solo se non avessimo chiaro l’obiettivo politico che vogliamo perseguire, o se ci fossero al nostro interno due o tre linee diverse per raggiungerlo.E non so se è soltanto una mia sensazione ma a sembra che negli ultimi dieci anni l’esperienza politica di parecchi di noi sia stata fatta di tanti congressi,di mozioni, e di pochissima politica attiva,di quasi nessuna organizzazione del consenso,di lontananza dalle preoccupazioni dei lavoratori e delle persone che dovrebbero essere quelle che ci sostengono.
Mi pare che una sinistra unitaria,popolare e plurale dotata di una cultura critica ma di governo sia un progetto largamente condiviso.
Una sinistra capace di tenere insieme tutte quelle culture politiche che già stanno insieme da anni dentro la coscienza e l’esperienza politica di ognuno di noi.Non è forse vero che tanti e tante di noi sono stati e sono nello stesso tempo comunisti italiani,socialisti,ecologisti e che nel corso degli anni hanno incontrato il pensiero della differenza di sesso,del lavoro e del suo ruolo sociale,la critica alla globalizzazione e molto altro ancora? Se tutto questo riesce a vivere in armonia dentro di me e dentro molti di noi perchè pensare che non possa vivere in un soggetto politico nuovo e unitario della sinistra?
Un soggetto politico che parli anche a coloro che non hanno la nostra storia ma sono donne e uomini di sinistra. Penso prima di tutto ai giovani che non hanno lunghe storie alle spalle ma soltanto un futuro incertissimo davanti a loro. Diversamente dalle altre forze che componevano la sinistra arcobaleno noi siamo liberi e pronti a ripartire subito. Molte compagne e compagni sul territorio lo stanno già facendo. Solo una scelta va fatta con chiarezza: in questa ripartenza noi "dirigenti nazionali" ( sapendo che anche questo termine oggi ha un significato assai diverso e svuotato dal voto) dobbiamo essere viandanti assidui, in giro per il paese, in ascolto e attenti.

*della Presidenza di Sinistra Democratica

 

 

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EmiNews 2008

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