4931 GIULIANI (CNE): È NECESSARIO RESTITUIRE SPAZI AUTONOMI DI RAPPRESENTANZA ALLE ASSOCIAZIONI

20080512 23:07:00 redazione-IT

"Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel costruire il suo governo non ha previsto un viceministro con delega per gli italiani all’estero. Vedremo se la soluzione scelta sarà quella di un sottosegretario con specifica competenza. Anche il governo Prodi fino all’ultimo rimase aperto
rispetto alla formula organizzativa da assumere al riguardo propendendo alla fine per un viceministro. Quello che è certo è che le problematiche aperte, presenti nelle nostre comunità all’estero, attendono risposte che, quale che
sia la maggioranza di governo, dovranno comunque pervenire al vaglio dell’Esecutivo nazionale".

Queste oggi le riflessioni di Rino Giuliani,
presidente della Consulta Nazionale Emigrazione, secondo il quale "di certo
le forze politiche di maggioranza conoscono non meno di quelle di
opposizione, presenti dentro e fuori del Parlamento, i dossier impolverati
che i governi che si sono succeduti hanno sfogliato nei ritagli di tempo".
Secondo il presidente Giuliani "l’associazionismo nazionale, una grande e
rappresentativa forza degli italiani all’estero, al riguardo, ha maturato
una vera e propria piattaforma sulla quale, fatti salvi i modi che sempre
devono salvaguardare il peculiare ruolo delle istituzioni, consenta ai
decisori pubblici, di aprire confronti veri, non rituali. L’associazionismo
nazionale, regionale e locale", prosegue, "in un’azione in controtendenza,
sta tentando di darsi un raccordo che ne rafforzi il profilo autonomo dalle
forze politiche e in special modo dai partiti".
Gli anni che hanno portato alla legge sul voto all’estero, sottolinea il
presidente della Consulta Nazionale dell’Emigrazione, "sono stati anni nei
quali più volte si è dato per estinto l’associazionismo nella erronea
presunzione che i partiti italiani potessero surrogarli con un proprio
impianto organizzativo all’estero". Le vicende degli ultimi anni che hanno
riguardato il CGIE ne sono un altro esempio.
"Una rissosità inconcludente" nella politica ha evidenziato Giuliani, "ha
lasciato scarso spazio alle questioni importanti per gli italiani
all’estero. Dalla componente cattolica del CGIE", ha precisato, "è venuto in
questi anni il richiamo più fermo a non ridurre gli spazi delle
associazioni, da Tassello a Locatelli e da ultimo a Fabrizio Pesce, il
cappellano della comunità cattolica italiana di Buenos Aires".
Per il presidente del CNE "l’autonomia dell’associazionismo vuol dire
capacità di rappresentazione autonoma degli interessi dei nostri
concittadini all’estero, capacità di negoziare a partire dal punto di vista
di chi da sempre è impegnato
nella loro promozione sociale. L’associazionismo", spiega, "non pensa certo
che le altre forme della rappresentanza possano essere escluse ma respinge i
tentativi in atto di relegarlo ad un ruolo residuale e marginale sulla base
di rapporti di forza che vedono la partecipazione dei cittadini ridursi a
tutto vantaggio di un modello di società in cui lo steso parlamento promana
da scelte di ristrettissimi gruppi dirigenti e le decisioni promanano dalla
sfera decisionale del leader, di volta in volta vincente, espressione di
maggioranze limitate di un elettorato che sempre meno partecipa al voto".
"È evidente che l’associazionismo diffuso e radicato", afferma Rino
Giuliani, "ad alcuni appaia incongruo rispetto ad un modello di società
nella quale sono autorevoli quelli che, da ambedue gli schieramenti
parlamentari, mostrano di maggiormente di apprezzare i così detti partiti di
opinione. Quando le associazioni vengono scambiate per un taxi da prendere
per andare in Parlamento, quando addirittura si costituiscono movimenti
politici fatti in casa che assumono la "ragione sociale", Italiani nel
mondo, è la credibilità dell’associazionismo che viene messa in
discussione".
Il presidente ricorda inoltre che "il CGIE nei prossimi giorni avvierà con
un gruppo di lavoro ad hoc una sua riflessione sull’associazionismo.
L’invito a parteciparvi rivolto alla CNE è stato un fatto apprezzabile nella
misura in cui dopo tanti anni il CGIE formalmente riapre un’interlocuzione
diretta con la rappresentanza storica dell’associazionismo nazionale".
Infine, conclude Giuliani, "l’auspicio è che si metta in moto un circuito
virtuoso nel quale si ritorni a considerare la restituzione di spazi
autonomi di rappresentanza alle associazioni come un valore in se da tutti
riconosciuto

 

 

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EmiNews 2008

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