5000 Vertice UE-AmerLat:Molto fumo mediatico

20080519 19:53:00 redazione-IT

Tito Pulsinelli www.selvas.org

Il vertice di Lima tra l’Unione Europea (UE) e i Paesi latinoamericani e dell’area dei Caraibi, si è conluso come tutte gli eventi di questo tipo: molto fumo mediatico, e pochissimo arrosto. I segnali alla vigilia dell’adunata di Lima non erano stati incoraggianti, con la pretesa della signora Merkel di consigliare i governi sudamericani a prendere le distanze dal "populismo" e da Chavez.

Lula le rispose con una intervista-espresso e la bacchettò: "Chavez è il miglior Presidente che il Venezuela abbia avuto in un secolo… Non c’è alcuna spiegazione alla paura che gli europei mostrano nei riguardi del nuovo corso della sinistra sudamericana". Non c’è più spazio per consigli e ammonimenti sparati dalle capitali europee, e l’efficacia di seminare zizzania con la teoria delle "due sinistre" è pressocchè nulla. Trovano una flebile eco solo a Bogotà.

Per dirla "alla neoliberista", la crescita economica dei Paesi americani di lingua non-inglese è più elevata di quella ristagnante della UE: materie prime, petrolio, gas, risorse alimentari fanno confluire un volume accresciuto di entrate. C’è più stabilità, crescita e autonomia finanziaria, commerciale e geopolitica, come mai prima d’ora.

In questo contesto, le filastrocche sul libero mercato, aperture e firma di trattati di "libero commercio" sono ricevute con sentimenti che vanno dalla tiepidezza all’ostilità. L’obiettivo dichiarato della UE era firmare un accordo di "libero commercio" con il Gruppo Andino, ma non è stato possibile.
Dopo l’uscita del Venezuela che ha scelto il Mercosur, questo Gruppo è indebolito, inoltre Bolivia ed Ecuador pongono condizioni, e differiscono sui brevetti ed appalti statali.L’UE fa un passo indietro, e ripiega sull’ipotesi di un accordo bilaterale con Perù e Colombia.
Ripercorre gli stessi passi degli Stati Uniti, riconfermando la medesima indisponibilità all’apertura del mercato agricolo e la riduzione dei finanziamenti statali all’agro-industria.

Il resto è stato il tira-e-molla per un documento finale molto "politichese" che non è esplicito su nulla, neppure sugli agro-combustibili, e dove abbondano molti buoni prositi che -l’esperienza insegna- saranno dimenticati fino al prossimo Vertice di Madrid, tra due anni.
A Brasilia, intanto, la prossima settimana prenderà forma definitiva l’UNASUR e probabilmente anche il Consiglio di Difesa Sudamericano, due passi decisivi verso il rafforzamento del blocco geopolitico che a Madrid canterà con un altro spartito.

L’Europa non può presentarsi appattita sulle stesse posizioni degli Stati Uniti per quel che riguarda la sua politica estera, nè riecheggiare la debilitata ortodossia neoliberista in materia commerciale ed economica.

 

 

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EmiNews 2008

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