4999 DECRETO FLUSSI E ASSISTENTI FAMILIARI IMMIGRATE

20080519 14:47:00 redazione-IT

Decreto Flussi – Badanti

Il governo si sta occupando di sicurezza . Un tema che s’intenderebbe perseguire fortemente legandolo alla problematica dell’immigrazione. Come sempre sarà bene lasciar perdere le "esternazioni" e leggere invece il testo del provvedimento quando disponibile. Le persone non in regola , stando a anticipazioni -stampa, dovrebbero essere trasferite in Centri di Permanenza temporanea (CPT), uno per ogni provincia, con una spesa ingentissima che si aggiungerebbe ad altre spese per creare nuovi posti per detenere gli autori di reati di diversa gravità.
"Non ci sarà alcuna sanatoria" ha affermato il ministro degli Interni Maroni.

A dicembre 2007 sono stati 728.917 gli stranieri che hanno chiesto di poter lavorare in Italia. Di questi 411.776 riguardano assistenti familiari e colf.
Sembra che alla fine i posti disponibili secondo il decreto flussi saranno 170.000. Vinceranno la lotteria quelli che sono riusciti a trasmettere telematicamente per primi la propria richiesta.

La sicurezza dei cittadini è un tema sul quale si è accelerato nella fase a cavallo delle ultime elezioni. Stanno prevalendo le rincorse nella esibizione dei muscoli mentre latita la capacità di riflettere con buon senso e di trovare soluzioni su diversi fronti (dalla violenza nei quartieri a quella interna alle famiglie a quella nei posti di lavoro) e con intenti di medio -lungo periodo modificativi della struttura sociale ed economica del paese.

Gli assalti a base di bombe incendiarie contro i campi nomadi di Ponticelli (Napoli) sono un sintomo grave di come le cose possono evolvere quando si danno segnali sbagliati e si indicano obiettivi da colpire.

Gli atti di violenza e d’intimidazione non hanno trovato una condanna diffusa ed immediata. La guardia è abbassata e si diffonde l’idea che il "fai da te" in tema di sicurezza, vera o presunta, possa consentire di violare la legge impunemente. Vedremo se gli autori degli assalti verranno presi e messi in galera. Lo stato dovrebbe fare un passo indietro a vantaggio di gruppi di persone connotate politicamente, che intendono surrogarne le funzioni? Quale senso dello stato c’è in molti politici presenti in Parlamento se gli stessi accettano l’idea che possa esistere una autorganizzazione della tutela di propri diritti la cui violazione è penalmente sanzionata?

Un paese si riconosce dalla sua civiltà giuridica che consiste nel riconoscimento del primato della legge, nella applicazione delle leggi (nullum crimen sine poena) ma anche nel modo come gli ordinamenti giuridici vivono e vengono vissuti dai cittadini. La legge si deve applicare a quanti delinquono, italiani o stranieri Nel fare giustizia (ius dicere) ci si deve ricordare della lezione del Santi Romano e non decretare l’omaggio astratto alla sacralità della norma, in specie se si tratta di un provvedimento quale la cosiddetta legge Bossi- Fini.

Il governo ha fatto passare diversi giorni prima di distinguere tra gli immigrati quelli che hanno commesso reati da coloro, come le "badanti" , in attesa di regolarizzazione.

Le assistenti i familiari sono un dato strutturale nella società italiana , conseguenza della limitata efficacia del welfare italiano, risposta alla domanda pressante della famiglie italiane.

La cura delle persone anziane al loro domicilio, che lo stato non da, che le strutture del terzo settore finanziate dallo stato copre in misura assolutamente inadeguata, trova nel welfare residuale delle "badanti" l’unica possibilità di attuazione.

Non si fa nulla per dare risposte ad una società che seguita ad invecchiare. Non si fa nulla per qualificare e collegare con il sistema dei pubblici servizi un prezioso patrimonio di esperienza che è rappresentato dalle assistenti familiari.

Metà della contribuzione delle assistenti familiari non viene versata all’inps, diffusa è l’abitudine di non remunerare una parte dell’orario di lavoro effettivamente svolto. Il contratto nazionale viene applicato con interpretazioni discrezionali a tutto danno di chi lavora mentre la vera e propria lettera di assunzione spessissimo non viene redatta. Il contratto, in moltissimi casi si risolve in una proposta orale del datore di lavoro che non si può rifiutare .

La disattenzione alla problematica delle assistenti familiari è estesa e riguarda molti che, a diverso titolo, dovrebbero contribuire a risolverla.

Il governo precedente si era impegnato a definire il profilo professionale delle assistenti familiari. Non lo ha fatto. S’ignorano gli esiti di una commissione ministeriale cui avevano partecipato anche alcune Regioni.
Senza profilo le assistenti familiari non hanno riconoscimento vengono confuse con le colf e sottopagate. Il contratto del marzo 2007 le colloca su tre livelli economici distinti da altre figure (B super, C super e D super).

La collocazione nel livello economicamente più alto (D super), puramente teorica, prevede una formazione di almeno 500 ore la cui offerta, non è stata fatta da nessuna regione al momento dell’approvazione del contratto
I pochi profili dell’assistente familiare definiti da leggi regionali calano su una precedente esperienza formativa acquista da migliaia di assistenti familiari della quale non si è tenuto né si tiene conto.

Nel Lazio dal 2004 ad oggi, dopo aver positivamente superato un esame finale, previa partecipazione ad un corso teorico-pratico di 120 ore, operano, con un attestato del Comune di Roma, assistenti familiari qualificate che attendono di sapere se le istituzioni locali consentiranno, loro di partecipare al corso di 300 ore , previsto con Delibera di Giunta Regionale del luglio 2007 così da poter acquisire il profilo regionale. E’ importante anche conoscere attraverso quali procedure tale possibilità sarà o meno garantita.

Il riconoscimento del precedente percorso di 120 ore come credito formativo, il sostegno economico per potere seguire le restanti 180 ore metterebbero a disposizione della rete dell’assistenza domiciliare della Regione Lazio almeno 2000 assistenti familiari , che già lavorano.

Questi assistenti , acquisito il profilo professionale regionale, potranno essere in grado di venir inseriti, con le modalità più confacenti, per svolgere il loro lavoro di cura, accanto ed in collegamento con le altre figure professionali che in equipes multidisciplinari vengono mandate dai distretti sanitari al domicilio per la programmata attività di cura delle persone anziane o dai Comuni per l’assistenza sociale al domicilio.

E’ auspicabile che prevalga il buon senso ed il rispetto per le persone che nelle nostre case ci aiutano a fronte di una latitanza pluriennale dello stato che prima approva il DL 229/99 e la legge 328/2000 e lascia i poi i cittadini soli a risolvere il problema dell’assistenza a casa di un genitore malato di Alzheimer.

www.istitutosanti.org

 

 

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EmiNews 2008

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