5022 UNASUR:Un blocco regionale (anche nella difesa) per l'America Latina

20080523 20:39:00 redazione-IT

di Tito Pulsinelli

L’America meridionale si appresta ufficialmente a varare l’UNASUR. L’Unione Sudamericana è il passo finale verso la coordinazione economica e geopolitica, cioè una fase più avanzata degli accordi commerciali parziali tuttora esistenti (Gruppo Andino, Mercosur), una approssimazione maggiore all’integrazione effettiva del blocco regionale.
In questi primi 5 mesi dell’anno, sono anche state attivate tutte le forze antitetiche che si oppongono, cercano di frenare o deviare questo processo che ormai è inarrestabile. Oltre naturalmente agli Stati Uniti che vedono la materializzazione concreta del tramonto egemonico, il blocco sociale che guida la Colombia è manifestamente ostile ad UNASUR e a qualsiasi ulteriore livello di coordinamento regionale. Ora come nel passato, Bogotà lega il suo detino alla capitale imperiale

La strategia di contenimento e freno proveniente dal nord è stata compiutamente applicata sul teatro di operazioni, a differenti livelli. Sul terreno della guerra economica, la multinazionale petrolifera ExxonMobil richiese ad un tribunale britannico il congelamento dei beni dell’impresa statale PDVSA del Venezuela.
La mossa a sorpresa raggiunse l’obiettivo di arrecare danni finanziari: i titoli e le azioni scesero immediatamente del 20%, ma non ci fu l’auspicato tracollo delle finanze pubbliche del Venezuela.
I giudici di Londra hanno poi condannato la ExxonMobil che ora dovrà rimborsare una somma che oscilla attorno ad 1 miliardo di dollari.

Poi gli Stati Uniti ha usato apertamente il governo di Bogotà in funzione di franca rottura e provocazione. Sia per sorreggerlo, sia per far abortire l’insidiosa questione della liberazione degli ostaggi e della possibile fine della guerra civile.
Per mettere in chiaro le cose, una volta per tutte, Uribe e le truppe nordamericane fanno incursione e bombardano il territorio ecuadoriano. Si tratta di un’azione di guerra con cui viene sepolta ogni soluzione che non sia quella militare, e viene estromesso violentemente qualsiasi attore terzo. Chiamasi Venezuela, Francia, Brasile o iniziativa regionale.

In Bolivia, si gioca la carta del separatismo che nell’immediato ha come obiettivo l’indebolimento dell’autorità e della credibilità di Evo Morales. Il Pentagono punta a far perdere l’iniziativa al governo legittimo con una serie di manovre dilatorie: dopo due anni, non è stato ancora possibile approvare la nuova Costituzione.
Si cerca di provocare la perdita di fiducia nei processi elettorali e il ricorso alle vie di fatto da parte del radicalicalismo separatista e indigenista.

Nonostante tutto, però, l’iniziativa multivalente degli Stati Uniti non riesce a recidere o danneggiare in modo irriversibile i legami tra i governi di Caracas, La Paz e Quito con le proprie basi sociali ed anche con gli elettori. Non ne risente neppure il ritmo dell’integrazione regionale:
comincia ad essere operativo il Banco del sur, e la Colombia rimane solarmente isolata nel Gruppo di Rio e persino nella OEA.

Lula rivela che sono stati scoperti giacimenti petroliferi di grande rilevanza lungo la costa, ed annuncia che il Brasile entrerà a far parte dell’OPEC. Da Caracas si apprende che attualmente è il terzo polo energetico.
Il prossimo anno, a certificazione completata, il Venezuela avrà la riserva di petrolio e gas più grande del mondo. Come difendere questo ben di Dio in un mondo alle porte della carestia energetica?

Allora da Washington arriva l’annuncio che la IV Flotta viene ripescata dalla naftalina e rimessa sulle acque marine che separano la Florida dalla Terra del Fuoco. Lula annuncia un programma di coperazione militare con la Francia per la fabbricazione di un sommergibile nucleare. Il Venezuela schiererà sottomarini di fabbricazione russa.
L’UNASUR ha all’ordine del giorno l’inizio della coperazione militare regionale nell’ambito del Consiglio Sudamericano di Difesa.
Un blocco di potere regionale non è solo commercio, economia e finanze, deve anche saper difendere tutte le sue risorse.

 

 

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EmiNews 2008

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