5056 Cooperazione: dagli Stati Generali tre richieste al ministro Frattini

20080530 11:14:00 redazione-IT

Tre richieste affinché la politica di cooperazione allo sviluppo italiana possa rientrare stabilmente in Europa: le avanzano gli Stati Generali della Solidarietà e Cooperazione internazionale al ministro degli Esteri Franco Frattini.
La prima è che venga assegnata la delega anche per la cooperazione. “Non nascondiamo il nostro rammarico per la mancata nomina di un viceministro ad hoc, come pure ci si aspettava – sottolinea la coordinatrice degli Stati Generali, Sara Ceci – tuttavia il nostro auspicio è che si possa al più presto instaurare, con un nuovo responsabile della cooperazione nella compagine governativa, un proficuo e operoso dialogo, ispirato al metodo del confronto con la società civile, che negli anni passati si è dimostrato fruttuoso”.

La seconda richiesta è che venga dato impulso ad un nuovo avvio del processo di riforma del settore, che
assuma come principi fondanti l’unitarietà della politica di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà
internazionale, la gestione unificata di tutte le risorse che costituiscono aiuto pubblico allo sviluppo in un
fondo unico, l’esclusione esplicita del finanziamento delle attività militari attraverso iniziative di
cooperazione, l’eliminazione della pratica degli aiuti legati, la previsione di forme di coordinamento fra gli
attori della cooperazione, la valorizzazione del ruolo della società civile italiana e dei Paesi partner nel
disegno e nella realizzazione delle attività di cooperazione, e che porti all’istituzione di un’Agenzia
responsabile dell’attuazione degli indirizzi della politica di cooperazione allo sviluppo, operante secondo i
principi civilistici, anche in deroga alle disposizioni della contabilità pubblica.
In terzo luogo, gli Stati Generali chiedono al nuovo governo di impegnarsi affinché l’Italia possa presentarsi
con le carte in regola agli appuntamenti internazionali, quali le Conferenze di Accra sull’efficacia degli
aiuti e di Doha sulla finanza per lo sviluppo, la prossima sessione della CEDAW, il G8, e il vertice di
Copenhagen nel dicembre 2009 sul post Kyoto. Le linee alle quali si auspica che si ispiri la politica estera
italiana sono quelle definite negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio delle Nazioni Unite e nell’European
Consensus on Development. In particolare, gli Stati Generali chiedono al nuovo interlocutore che sia
perseguita la politica di cancellazione del debito dei Paesi più poveri, in forma addizionale rispetto alle
risorse destinate al finanziamento dello sviluppo, e che nel Documento di Programmazione Economico
Finanziaria 2009-2011 sia calendarizzato l’aumento progressivo delle risorse pubbliche destinate
all’aiuto pubblico allo sviluppo.
“Le nostre richieste sono un invito a non snaturare il ruolo della cooperazione declassandolo a mero
strumento al servizio della politica commerciale – sottolinea la coordinatrice – ma a considerarlo, come è
nella sua più profonda natura, un mezzo per la costruzione della pace e il perseguimento di diritti
fondamentali attraverso politiche coerenti di partenariato con i Paesi in via di sviluppo”. “Del resto siamo
convinti – conclude Ceci – che non si possano concretizzare durature politiche di sicurezza e di contenimento
dell’immigrazione clandestina in Italia finché non si realizzino nei paesi più poveri i diritti fondamentali”.

Ufficio stampa
Valeria Sabato
www.statigenerali.eu – ufficiostampa@statigenerali.eu

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