5102 Canada: Il primo ministro Stephen Harper chiede scusa alle vittime indiane dei collegi canadesi

20080613 12:57:00 redazione-IT

Per le popolazioni indigene del Canada mercoledì 11 giugno è stata una data importante: per la prima volta nella storia del Canada il governo ha chiesto ufficialmente scusa per le crudeltà subite dai bambini e ragazzi indigeni durante il sistema degli internamenti forzati in collegi religiosi canadesi appositamente creati e finanziati.
Tra il 1870 e il 1970 circa 150.000 bambini indiani sono stati strappati alle loro famiglie e forzatamente internati in collegi per lo più religiosi. Lo scopo era quello della "rieducazione dei bambini indiani in cittadini canadesi completi", durante la quale qualsiasi forma di socializzazione culturale indiana era attivamente soppressa. Ai bambini era proibito parlare la loro lingua né potevano mantenere qualsiasi abitudine e caratteristica tipicamente indiana. La rieducazione istituzionalizzata era accompagnata da violenza fisica e psichica, tra cui anche numerosi casi di violenza sessuale.

Insieme alle scuse ufficiali, il governo canadese ha messo a
disposizione 2 miliardi di dollari che andranno a risarcire circa 90.000 delle vittime. Le scuse – nonostante arrivino alquanto tardi – sono sicuramente un importante passo con il quale il governo canadese ammette per la prima volta ufficialmente le gravi violazioni dei diritti umani
commesse. Ciò nonostante questo atto non deve far dimenticare che il governo canadese continua a violare massicciamente i diritti delle popolazioni indigene. Il governo continua a negare i diritti alla terra tradizionale, le risorse di queste terre vengono sfruttate senza alcun
tipo di coinvolgimento delle popolazioni indigene che vi vivono, l’ambiente di cui esse vivono viene distrutto senza attenzione alcuna per le loro necessità. A questo proposito il governo canadese è stato più volte ripreso da diverse istituzioni delle Nazioni Unite, tra cui la Commissione dei Diritti Umani.

Un passo importante per il riconoscimento e la tutela dei diritti indigeni in Canada sarebbe la ratifica della Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei Popoli Indigeni. Il Canada infatti è l’unico paese che per ben due volte ha votato contro l’approvazione della Dichiarazione, la prima volta nel 2006 in sede di Commissione dei Diritti Umani e la seconda volta il 13 settembre 2007 durante la
votazione all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Questo
comportamento mette seriamente in dubbio la buona fede con cui sono state fatte delle scuse ufficiali e rivela i principi discriminatori che tuttavia guidano la politica del governo canadese nei confronti delle popolazioni indiane del paese. L’Associazione per i Popoli Minacciati (APM) chiede con urgenza al governo canadese di accettare e ratificare
finalmente la Dichiarazione per i Diritti dei Popoli Indigeni dell’ONU.

 

 

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EmiNews 2008

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