5163 IMPRONTE: Prendete anche le nostre. Iniziativa SD a Napoli

20080703 11:17:00 redazione-IT

“Solo nella apparenze le impronte digitali possono essere definite uno strumento neutrale” . Così ha scritto su Repubblica Stefano Rodotà. E sicuramente non si potrebbe immaginare niente di meno neutrale della misura prevista nel “Pacchetto sicurezza” che impone ai Prefetti di prendere le impronte digitali ai bambini rom.
Di fatto siamo di fronte alla immediata traduzione “biopolitica “ delle più cupe pulsioni xenofobe in provvedimenti normativi presentati sotto la veste neutrale di legge dello stato: una legge di cui Maroni chiede l’applicazione immediata ai Prefetti.

Queste pulsioni sono da sempre parte integrante della subcultura leghista, ma è un fatto che sono diventate senso comune fino a penetrare, in forma appena temperata, tra le priorità di molto sindaci, anche di centro-sinistra, sotto la voce ormai onnipresente della “sicurezza”.
Dopo la vicenda del “pogrom” di Ponticelli, questo provvedimento impensabile in ogni paese della UE, e che ha tra l’altro provocato la ferma reazione dell’Unicef, denuncia, se ancora ce ne fosse bisogno, che il governo Berlusconi sta avviando il paese verso un piano inclinato che attacca le fondamenta della convivenza civile e i presupposti della democrazia per come è disegnata dalla Carta costituzionale.
E tuttavia non mancano atti di ferma opposizione, uno per tutti quello del Prefetto di Roma, Carlo Mosca, che ha denunciato l’inutilità e il gratuito accanimento del provvedimento rifiutandosi di fatto di applicarlo e rischiando la rimozione dall’incarico.
Come democratici, come cittadini europei, non si può che avvertire un brivido quando si ricorda che con le schedature di massa sono iniziate alcune delle vicende più drammatiche del secolo scorso, a partire dalla tragedia della Shoah.
La memoria non può riandare a quelle vicende e non si può evitare di chiedersi se quello che si è pensato e sperato non succedesse mai più possa ora ripetersi in forma nuove e più subdole verso coloro che incarnano irriducibilmente l’altro da noi, il diverso, colui che è indicato dalla legge come il “nemico” per antonomasia. Individuandolo in un popolo già fatto oggetto di persecuzione da parte dei nazisti.
Non manca nemmeno, in sovrappiù, l’elemento odioso dell’accanimente sui più deboli tra i deboli: i bambini.
Con un pregiudizio che si potrebbe definire lombrosiano, l’imposizione del rilevamento delle impronte ai bambini rom sembra suggerire che quei bambini sono solo dei potenziali delinquenti e che è quindi meglio provvedere ad applicare loro misure di sicurezza preventive.
Tutto questo è inammissibile e nulla ha che fare con le ragioni della sicurezza dei cittadini, ma rende ben chiaro che iniziando a colpire i diritti dei più deboli si mettono nel mirino i diritti e le libertà di tutti/e.
Come Sinistra Democratica di Napoli esprimiamo il nostro sdegno verso un provvedimento persecutorio che compromette la convivenza civile già largamente deteriorata da una propaganda scriteriata e strumentale. Crediamo pertanto che sia importante opporsi in modo fermo, anche mettendo in pratica atti di disobbedianza civile.
Per tutte queste ragioni Sinistra democratica di Napoli allestirà un gazebo, giovedi 3 luglio, dalle 10 alle 16 , presso P.zza del Gesù Nuovo e inviterà tutti i cittadini a una forma civile di protesta lasciando la propria impronta e il proprio nome.
Le impronte verranno inviate al Prefetto di Napoli perché vengano registrate insieme a quelle dei bambini rom con l’invito “ Prendete anche le nostre”.

Noi da oggi siamo tutti rom. I nostri bambini sono tutti bambini rom.

 

 

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EmiNews 2008

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