5184 Per costruire la costituente di sinistra non servono nuovi steccati

20080705 11:08:00 redazione-IT

di Stelvio Antonini

Da Chianciano abbiamo dato appuntamento per settembre alla sinistra italiana. Iniziamo così a dare sostanza alla costituente per una nuova forza della Sinistra unitaria, plurale, di governo. La nostra assemblea ha voluto fissare una data per non continuare a tergiversare. Del resto dopo il risultato elettorale di aprile non c’è più tempo. Tutte le forze politiche della sinistra avranno concluso i loro congressi e tutti avranno le idee più chiare. Vedremo chi raccoglierà l’invito. ll cantiere, finalmente, si è messo in moto e i lavori dovranno essere conclusi in tempo per le elezioni del Parlamento europeo e di quelle amministrative della prossima primavera.

Per noi di Sinistra Democratica le vacanze devono essere molto brevi. Siamo nati per quell’obiettivo, ci crediamo più di tutti, a differenza delle forze politiche che avevano dato vita all’Arcobaleno, non siamo immersi in uno scontro congressuale durissimo, di rottura, come quello, ad esempio, di Rifondazione Comunista.
In queste settimane dobbiamo lavorare per coinvolgere i cittadini in questo percorso della “costituente”. Se dovesse essere di nuovo, come è stato l’Arcobaleno, una somma di gruppi dirigenti di forze politiche non sarà, come è facile capire, una “nuova forza politica” della sinistra. Fallirà come l’Arcobaleno.
Abbiamo bisogno di coinvolgere tutto il cosiddetto popolo della sinistra a partire da quel 3% che ha votato per l’Arcobaleno, la cosiddetta sinistra diffusa, raccolta in migliaia di circoli e associazioni di vario tipo: ambientaliste, pacifiste, femminili, culturali. Dobbiamo cercare quelle centinaia di migliaia di cittadini che non sono andati a votare. Tutti devono diventare protagonisti della “costituente”. E lo dobbiamo fare nel vivo della mobilitazione contro il governo della destra, che mette in pericolo le conquiste civili, economiche e democratiche ottenute con le grandi lotte popolari dei decenni passati.
La Sinistra Democratica è uscita dall’assemblea di Chianciano più organizzata, più unita, con le idee più chiare sul percorso da fare. Può essere la forza trainante in questo momento.
Ecco il nostro compito di questi mesi: dobbiamo lavorare per dare le gambe e la testa al processo per costruire una nuova forza politica della Sinistra. Non possiamo “divagare” e disperdere energie per dare vita ad altri contenitori organizzati, come propone Salvi. La discussione sulle sorti del Socialismo non mi sembra la priorità di questo momento rispetto alla necessità della Sinistra italiana di dotarsi di uno strumento adeguato per rilanciare su basi nuove la propria presenza nella società di fronte al pericolo reale che possa sparire. Del resto vi sono anche altri luoghi della sinistra, come si è visto proprio in questi giorni con l’assemblea del CRS, in cui è aperta una ricerca anche politico-filosofica sui processi in atto a livello mondiale, sulle caratteristiche del capitalismo del terzo millennio e sui ritardi del socialismo europeo e mondiale a dare risposte adeguate alle domande che salgono in modo sempre più pressante da milioni di persone che sentono aumentare la differenza tra ricchi e poveri. Noi siamo impegnati a dare un contributo possibilmente collegiale, eventualmente, della sinistra democratica in questa ricerca, con l’impegno delle compagne e dei compagni all’altezza di poterlo fare. Non c’è proprio bisogno dell’ennesima associazione, dell’ulteriore frazionamento delle nostre forze, di strumenti che s’identificano con chi li promuove, come dimostrano le iniziative di D’Alema e di tanti appartenenti al PD. Lì forse, è una necessità oggettiva costruirsi lo strumento per esercitare un qualche peso, per far vivere una posizione politica, per conquistare una porzione di potere. Noi non abbiamo bisogno di ciò. E non ritengo questo il momento di definire l’orizzonte ideale del partito che vogliamo costruire. Noi di Sinistra Democratica ci presentiamo nella “costituente” già impressa nel nome la nostra ispirazione ideale: “per il socialismo europeo”. Non possiamo, però, imporre la pregiudiziale socialista agli altri che parteciperanno alla costruzione di una forza politica “unitaria e plurale”. Se così fosse dovremmo sostenere che i socialisti vanno con i socialisti, i comunisti con i comunisti e così via. Noi, invece, abbiamo detto di volere costruire un partito della sinistra “plurale”. Sarà poi una questione di battaglia delle idee che condurremo per individuare l’orizzonte ideale che per noi è quello socialista.
Ho letto che Gianni Vigilante, forse un po’ eccitato dalla prospettiva che gli si presenta di partire in missione per cercare il socialismo, ha già incontrato sulla sua strada “pseudo- stalinisti” come Gianni Zagato. Ma leggendo quello che dice Zagato si potrebbe sostenere anche l’esatto contrario.

*coordinatore della SD delle Marche

 

 

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EmiNews 2008

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